06.

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«Ci vuoi dire cosa succede?» entro spedito in casa senza dare ancora alcuna spiegazione a Jackson e Apo, gli ho solo detto di partire per Jeju, niente più.

«Andiamo a Jeju, vi spiegherò tutto lì.» cerco qualche modo per sorvolare la questione, avvisando a tutti di preparare la valigia per partire, ma sembrano ancora più confusi dalla mia fretta e dalla decisione improvvisa.

«Posso andare anche da solo, tornerò poi appena potrò.» chiarisco la situazione, ma Jackson mi afferra subito i fianchi, fermandomi un momento «Non lo permetterei mai e poi mai».

Comincio a sentire il suo cuore e per poco non mi distraggo dalla cosa principale da compiere: preparare la valigia per Jeju. «Devo preparare la valigia per partire.» mi libero dalla presa del moro, venendo fermato da Tonia che subito chiede «Per quanti giorni rimaniamo a Jeju?».

Solo ora realizzo l'idea nel suo insieme, la domanda mi riporta alla realtà dei fatti. «Non importa. Staremo qualche settimana, magari un mese.» mi lascio andare in una spiegazione insolita da parte mia, entrando poi in camera.

«Andrea, vuoi spiegarci cosa c'è che non va? Come mai questa decisione improvvisa?» Desi mi chiede non appena entra nella stanza, insieme a Tonia e Marianna. Non mi fermo un attimo, ma vengo costretto da mia sorella che mi strappa i vestiti dalle mani ed esige delle risposte.

«Il contatto misterioso mi ha chiamato, dicendomi che se volevo incontrarlo dovevo andare a Jeju. Voglio vedere chi sia.» il tono irritato è certamente udibile, oltre che palpabile, ma non ferma le ragazze nel fare altre domande.

«Non se la sarebbe vista il sergente Park?» la voce di Tonia mi prende alle spalle, così le rispondo dopo aver preso un respiro profondo «Sì, se la sarebbe vista lui, ma ho l'occasione di poter vedere il volto del colpevole che ha girato quelle foto e quei video di me, Jackson e Apo in quella serata».

Non le sento controbbattere, magari avranno accettato l'idea, uscendo dalla stanza e lasciando la porta socchiusa.

Cerco di controllare che non manchi nulla frettolosamente, ripetendo l'occorrente che devo prendere, quando una voce mi chiama da dietro.

«Andrea, possiamo parlare?» il tono è semplicemente riconoscibile, ma non mi sento per nulla pronto nell'affrontare una conversazione con Yunho... non ora... non in questo stato.

Evito alla mia mente di pensarlo e fare mente locale su tutto il necessario, ma continua a parlare. «Volevo chiarire per quanto riguarda quel materiale...» continua a parlare in un sussurro, impaurito nel continuare, ma lo fermo una volta che mi giro verso di lui.

«Yunho, non voglio parlarne ora. Non sono nell'umore di parlare di tutto quello, soprattutto ora.» evito completamente una conversazione, continuando a preparare la valigia, sentendo così il click della porta che viene chiusa.

[…]

Atterriamo finalmente a Jeju, ma non mi unisco agli altri, cominciando subito nel provare a chiamare il contatto misterioso, ma non risponde nessuno, finché non mi manda un messaggio.

"Vediamoci vicino al mare, ti manderò la posizione. Vieni da solo." cerco subito di trovare una scusa per poter procedere la ricerca da solo, ma sembra più facile a dirsi che a farsi.

«No, non ti lasciamo andare da solo. E se fosse armato? Se fosse una trappola?» cominciano subito a pensare al peggio che possa capitare. «Va bene, allora può venire solo una persona, ma purché si nasconda.» subito metto in chiaro le cose, ma non sembra sia la scelta migliore per me.

«Vengo io, dopotutto è anche colpa mia se è successo tutto questo.» Yunho fa un passo in avanti, parlando in tutta onestà, così mi fa strada mentre seguiamo la posizione inviatami.

«Volevo chiederti scusa per quello che è successo... non era mia intenzione...» comincia a parlare, volendo iniziare una conversazione che so già dove andrà a parare. «Solo che...» si ferma improvvisamente, zittendosi da solo, il che mi insospettisce.

«Solo che? Cosa?» gli chiedo calmo, volendolo sentir parlare, seguendo così il consiglio di Chan e ricordandomi le sue parole quando mi convinse a parlare con Jungkook.

Mi fa cenno di non pensarci, ma non ho intenzione a passarci sopra o a far finta di non aver ascoltato. «Yunho, se non mi dici come continuava la frase, io non mi muovo da qui.» mi impunto come un bambino ostinato, facendolo ridere subito dopo.

«Tu ci pensi mai a quei momenti? Quando stavamo insieme. Io ci penso spesso... forse troppo spesso.» si gira di lato, infilando le mani nelle tasche dei pantaloni, prendendo vari respiri a pieni polmoni mentre il vento riesce a spostargli i capelli.

Mi unisco a lui a guardare l'orizzonte, dopodiché sento una voce irritante ma familiare. «Guarda chi si rivede?» mi giro non appena ne sento il tono sbeffeggiatorio, vedendo Seo Hyeon che si gode lo spettacolo.

«Siete tornati insieme per caso?» continua a parlare, siccome le concedo la parola, ne usufruisce un po' troppo spesso. «È complicato da dichiarare, ma Andrea, quanti fidanzati hai? Prima stai con Yunho, poi sei andato con Jungkook, poi hai avuto quell'avventura con quei due ragazzi. Insomma, perché non ti dai una calmata?» conclude con una risata irritante, ma sembra essere piuttosto calma, nonostante io conosca il suo punto debole, non ha paura a sfidarmi.

«Cosa ci fai qui?» le chiedo quasi stufo di averla sempre in mezzo ai piedi, ma fa un singolo passo in avanti e replica «Sono qui per parlarti, magari hai qualche domanda a cui posso rispondere».

«Sei tu il contatto misterioso?» faccio la prima domanda che mi gira per la testa, così la vedo sorridere e scuotere la testa. «Non sono io, non sarei capace di nascondermi tanto a lungo.» il silenzio ricade, lasciando spazio per un'altra domanda.

«Dì la verità, perché ce l'hai con me? Cosa ho fatto?» le chiedo ottenendo un ennesimo sbuffo e la stessa risposta che mi dà. «Ancora non hai capito? Ti ostini a proteggere le persone che non si sono ribellate a Haesung, sapendo tutto quello che ha fatto e che avrebbe continuato a fare, solo perché tu non gliel'hai permesso.» riesco a sentire che la sua compostezza sta per cedere e mi gioco la mia carta.

«Stai parlando di Sungwon?» continuo a fare domande, ricevendo risposte che dimostrano il suo muro che si sta sgretolando. Corruccia le sopracciglia e mi dà la sua risposta «E di chi se non lei? Non saresti potuto venire prima per poterla salvare? Ecco perché ce l'ho con te. Sei riuscito a mandare quel pezzo di merda nei guai, mentre quegli idioti non hanno fatto un bel niente».

«È facile prendersela con gli altri. Io non c'ero, purtroppo non la conoscevo e non conoscerò mai Sungwon. Ma tu? Tu dov'eri? Tu sei arrabbiata con te stessa, ecco perché te la prendi con gli altri.» comincio a farmi sentire, facendo un passo alla volta, ma la vedo scuotere la testa per poter negare, però continuo «Sei arrabbiata con te stessa perché non hai potuto fare niente».

Seo Hyeon emette un urlo disperato che mi zittisce subito, dopodiché comincia a piangere in preda al panico. «Ho provato ad aiutarla, ma non c'è stato nessuno che lo faceva. I genitori stavano attraversando il divorzio e quel lurido era la ciliegina sulla torta.» continua a sfogarsi, portando all'esterno tutto il dolore che ha dentro.

«Se rendi la vita impossibile ad una persona innocente, non sei tanto diversa da Haesung.» esordisco con tono silenzioso, ma abbastanza forte da potermi far ascoltare. Lei alza lo sguardo e continua a piangere, poi sgancio la bomba finale «Cosa ne penserebbe Sungwon?».

Will We Make It?Where stories live. Discover now