15.

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Tra le risate e le chiacchiere, Yeosang riceve una chiamata alla quale risponde una volta uscito fuori, rimanendo me e Seonghwa da soli.

Se non fosse per il rumore proveniente dagli altri tavoli, ci sarebbe un silenzio tombale. Il ragazzo al mio fianco manda giù un altro sorso di soju, aspettando l'amico che rientri.

«Ti piace Jeju?» mi chiede per poter rompere il silenzio, così annuisco, limitandomi con un sorriso «Sì, non mi aspettavo fosse così bella.» sperando che Yeosang torni il più presto possibile.

«Ragazzi, scusate ma devo scappare.» il ragazzo entra subito, afferrando tutta la sua roba e rimanendo il suo conto, scappando poi via.

Sembra proprio che l'universo voglia dimostrarmi quanto mi voglia male, facendomi rimanere sola con Seonghwa con l'imbarazzo che c'è. Mi tocca soltanto rompere il ghiaccio e così finalmente possiamo restare più sereni.

Comincio a parlargli per poter fare qualche passo, fino a quando arriva il momento di tornare a casa.

[...]

«Spero che quest'estate mi permetta di vedere più cose, senza fermarci a Jeju per troppo tempo.» gli parlo onestamente, continuando a camminare per la strada verso casa.

Lo sento emettere un suono, dopodiché aggiunge «La prossima volta possiamo andare da un'altra parte, se vuoi.» gli rivolgo lo sguardo, annuendo subito dopo.

Non appena arriviamo abbastanza vicini a casa, riceve una chiamata alla quale risponde subito. Una volta chiusa la telefonata, la sua espressione si trasforma «Marianna, io dovrei andare...» pronuncia con un tono basso, quasi sussurrando.

Gli faccio cenno di non preoccuparsi, lasciando che vada via senza dispiaceri. Lo guardo allontanarsi e non appena mi giro, scontro contro il corpo di San che si subito mi afferra.

Scoppio in una piccola risata, scusandomi «Scusami, non volevo.» mi rimetto sui miei piedi, ma la sua espressione è indifferente, il che è strano.

«Ti sei ubriacata di nuovo?» mi chiede all'improvviso, quasi penso di aver sentito male. Quando cerco di chiedergli più dettagli, continua «Come hai fatto la scorsa sera. Ti sei ubriacata e hai baciato Namjoon...».

«Chi te l'ha detto?» subito gli chiedo ma lo sento cacciare una risata di circostanza, aggiungendo «L'ho visto con i miei occhi. Non ti reggevi in piedi e sei caduta tra le sue braccia.» il silenzio della situazione rende il tutto più amplificato.

Continua a sospirare e mi chiede qualcosa che non mi sarei mai aspettata da San. «Vuoi baciare anche me?» dal suo tono posso notare il pizzico di presa in giro, che rischia di scatenare qualcosa in me.

«Vuoi baciarmi e poi evitarmi? È così che vuoi fare?» continua a chiedermi mentre sono occupata ad aprire la porta, ma all'ennesima domanda, mi giro e gli tiro uno schiaffo.

Lo guardo rialzare lo sguardo, dopodiché entro dentro casa, lasciandolo da solo.
Flashback Ends

Rimango senza parole dalla sua serata, quando poi Marianna aggiunge «Ecco perché non volevo parlare con nessuno.» mi avvicino a lei per poterla abbracciare, mentre cerco di distrarla con altro.

Dopo qualche minuto torna anche Tonia e dalla sua espressione posso notare che la sua uscita è andata bene. «Come è andata?» Desi subito le chiede notando la mia stessa cosa, così finalmente comincia a raccontare la sua serata.

Tonia's Flashback:
Mi sistemo la gonna corta, sistemandomi i capelli davanti il corpo. Devo vedermi con Yuta, mi ha invitata a fare una passeggiata, magari andremo anche in qualche sushi bar.

«Scusami per il ritardo.» una moto mi si ferma davanti, mentre Yuta alza la visiera del suo casco, passandomene uno. «Pronta per la corsa?» mi chiede con un sorriso e così mi sistemo dietro di lui e gli faccio «Non avevi una macchina?».

Lo sento ridacchiare e subito replica «Esatto, ho una macchina e una moto adesso.» continua a ridacchiare e non appena sento il veicolo ruggire, mi stringo al suo corpo e mi preparo per la partenza.

[...]

Parcheggia davanti una grande casa, quando lo guardo confusa. «Avevo pensato di mangiare a casa mia.» rivela il proprietario di quella dimora.

«È davvero casa tua?» gli chiedo stupita, mi annuisce tranquillamente e replica «Sì. La usavamo per le vacanze quando venivamo qui, poi ne abbiamo altre anche in Giappone.» mi aspetta per entrare, aiutandomi a liberarmi dal casco.

«Scusami, non mi sono ancora complimentato del tuo aspetto. Sei bellissima.» i suoi occhi viaggiano per il mio corpo, per poco non arrossisco e finalmente mi fa cenno di entrare dentro casa.

Non appena entro sembra essere una casa normale, come tutte le altre, senza troppo sfarzo. Sembra essere uscita da un manga.

«Ti ho portata qui così puoi assaggiare un po' di Giappone. Mangeremo la cucina tipica giapponese e magari posso mostrarti anche qualcos'altro prima di mangiare.» mi sorride portandomi verso il giardino, nel quale mi sento di aver fatto un viaggio nel passato.

Il giardino è curato nei minimi dettagli, ci sono fiori bellissimi e un laghetto da giardino, dopo posso vedere delle carpe koi.

L'atmosfera con Yuta è piacevole, è davvero cambiato, non ha nessuna rabbia, nessuna gelosia possessiva, non c'è più la tossicità di prima e questo mi rende solo che felice.

«Ecco chi mi ha salvato durante gli incontri di terapia. Mi sono dedicato a più attività, ma quelle che hanno dato più risultati sono la cura di pesci e il giardinaggio.» confessa mentre continua a fissare il piccolo specchio d'acqua.

«Anche la pittura mi ha salvato ma fino a un certo periodo, dopodiché ho mollato tutto.» aggiunge poco dopo, prendendo poi un respiro e continuando «Ti dico una cosa ma non darmi del pazzo».

Lo vedo già sorridere al solo pensiero di dirmi ciò che ha da dire. Annuisco, facendogli la promessa e distoglie lo sguardo per confessare «Certe volte parlo con le carpe».

Rimango a guardarlo e non appena mi lancia un minimo sguardo, gli dico «Non ti ho dato del pazzo, visto? Anzi sono contenta per questo.» mi complimento ma non appena mi rivolge completamente il suo sguardo, ci chiamano per poter andare a mangiare.

Will We Make It?Où les histoires vivent. Découvrez maintenant