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Mi stupisco di come abbia voluto parlarne, di solito evita completamente oppure è di cattivo umore che non le puoi nemmeno parlare.

«Va tutto bene?» le chiedo ma la sua distrazione colpisce ancora, replicando «Non proprio, ma doveva pur venire il momento di parlargli.» si massaggia le tempie e si allontana per potersi fare una doccia.

Sporgo il corpo come per vedere oltre la porta, esordiendo «Come mai Tonia ancora deve tornare?» ma Desi replica controllando il cellulare «Non mi risponde ai messaggi, nonostante le arrivino».

Vorrei chiamare Yuta ma non voglio che possa preoccuparsi per niente, dopo qualche minuto vado per messaggiare Chan.

"Hey Chan, hai visto Tonia per caso?" gli scrivo aspettando una risposta che non tarda tanto ad arrivare. "L'ho vista allontanarsi con Yuta, suppongo sia ancora con lui." leggo ad alta voce così che anche Desi possa sentire.

La mia preoccupazione scende leggermente nel sentire che si trova con Yuta, così esordisco «Sicuramente avrà il telefono scarico, come suo solito.» seguito subito da una risata.

Una volta che Desi si allontana per poter andare a dormire, sento qualcuno bussare alla porta. Pensavo volesse dormire con Yuta, ma aprendo la porta scopro che non è Tonia ma Chan.

«Ti va di fare quattro passi?» propone con un leggero sorriso, scompigliandosi i piccoli riccioli scuri. «Certo. Fammi prendere l'ombrello.» mi allungo per poterne prendere almeno uno.

[...]

«Come mai non ti ho visto alla festa?» mi chiede cercando di trovare una riposta nella mia espressione. Fingo un leggero sorriso, replicando «Sono stato con Jackson e Apo prima che se ne andassero».

Alza le sopracciglia dallo stupore, aggiungendo poi «Mi dispiace che siano andati via.» mi abbraccia poco dopo e tutto quello che riesco a fare è arrendermi tra le sue braccia.

«Mi ci voleva un tuo abbraccio.» ammetto emettendo una risata, ricambiando l'abbraccio e sentendo il suo respiro caldo sul collo, la sola sensazione mi permette di rilassarmi.

Lo guardo per essere sicuro che non debba dirmi nient'altro. «C'è qualcos'altro che devi dirmi?» gli faccio, sbirciando un leggero sorriso che inizia a formarsi sulle sue labbra, ma subito ritorna normale.

«In realtà avrei bisogno del tuo aiuto.» replica poco dopo e così sono subito pronto per ascoltarlo. «Di cosa si tratta?» gli chiedo poco dopo, mantenendo il contatto visivo.

Lo vedo pensarci su e subito racconta «C'è questa persona che mi piace e volevo un parere sulle parole da dedicare.» prende un foglietto dalla tasca dei pantaloni e comincia a leggere con visibile difficoltà.

«Non leggere, cerca di improvvisare. Fai finta che io sia la persona che ti piace.» gli faccio spostando il foglio di carta spiegazzato. Un sorriso timido compare sulle sue labbra dopodiché prende un sospiro e, guardandomi negli occhi, comincia a fare la sua dichiarazione.

«Mi piaci... non avrei mai pensato di riuscire a dirtelo. Ho provato e riprovato a dirti quanto tu mi piaccia, ma ho sempre fallito. Mi chiamerai stupido, ma non riesco a non pensarti.» prende una leggera pausa per lasciar andare una piccola risata, continuando subito dopo.

«Sono innamorato di te e sono felice di esserlo. I tuoi occhi sono capaci di trasformare le mie giornate, capaci di trasformare un tuono in un arcobaleno.» riesco a vedere i suoi occhi che cominciano a diventare lucidi, ma continua nonostante tutto con un leggero sorriso.

Non accenna un momento per ripulirsi gli occhi, conclude «Ora ho soltanto un'ultima cosa da chiederti... posso amarti? Posso amarti come le stelle amano la Luna? Come i fiori amano la primavera?» quasi non finisco col piangere nel vedere una piccola lacrima che scende per bagnargli una guancia.

«Chan... è la dichiarazione più bella che io abbia mai sentito.» tiro su col naso, trattenendo le lacrime dal scendere per non peggiorarmi le cose. «Chiunque questa persona sia, è fortunata ad averti.» mi faccio avanti per abbracciarlo, concludendo con una risata «Sono quasi geloso».

Lo sento emettere una leggera risata e una volta aver asciugato le poche lacrime sulle guance, esordisce «Credo sia arrivato il momento di dormire. Non voglio che sia per colpa mia se facciamo tardi per andare a Busan».

[...]

Rientro in cucina per poter fare colazione, potendo vedere già le ragazze alzate che già hanno cominciato a mangiare qualcosa.

«Qualcuno ha dormito fuori.» lancio una frecciatina alla ritardataria, così Desi prende subito parola «Infatti, ti stavamo aspettando per poter sentire com'era andata la serata.» ma non sembra l'unica ad essere nel mirino.

«Anche tu sei uscito non appena sono andata a dormire.» quest'ultima mi guarda volendo sentire una risposta, ma non ho nulla da nascondere. «Chan voleva fare qualche passo, mi ha chiesto una mano per una cosa.» ammetto raccontando tutto e niente senza peli sulla lingua, dopotutto non è mentire.

Guardo Tonia, mentre vengo divorato dalla curiosità di sapere come si è svolta la sua serata. «Ora racconta tutto quello che è successo. Chan mi ha detto che ti ha visto andare via con Yuta, cos'è successo?» finisco con l'ammiccare un sorriso malizioso, mettendomi comodo per poterle dare il momento di iniziare a raccontare.

Tonia's Flashback:
«È stata una fantastica idea quella di organizzare una festa.» Yuta è il primo a complimentarsi per l'idea che mi sono fatta venire in mente. «Anche se vorrei ripercorrere le cose che abbiamo fatto ultimamente.» aggiunge poco dopo, avvicinandosi alla mie spalle e prendendo a baciarmi il collo.

Mi si posiziona di fronte, poggiando le mani sui miei fianchi e facendosi avanti per potermi baciare. Sento la sua lingua giocare vertiginosamente con la mia, rubandomi persino la gomma che stavo masticando poco fa.

Scosta leggermente il volto, lasciando che lo veda masticare la mia gomma con un sorriso malizioso, cominciando così a giocarci con la lingua.

«Che ne dici se bevessimo qualcosa?» propongo mentre lo tiro verso il bancone del bar, ordinando alcuni drink. Al mio fianco sento qualcuno ordinare e, sforzandomi con la coda dell'occhio, riesco a vedere Kazuma.

Non appena i due ragazzi cominciano a parlare, afferro il mio bicchiere e comincio a berlo lentamente. «Che ne dici di bere qualcosa tra noi?» propone Yuta rimanendo al mio fianco, ma il corvino sposta gli occhi su di me, aggiungendo «Solo se c'è anche Tonia».

Mi lascio trasportare dalla tregua, non abbiamo mica litigato, ci siamo soltanto lasciati, tutto qui. Non ha funzionato, non dobbiamo sforzarci di far funzionare le cose, se non va bene così sia. Il fatto di esserci lasciati, non ci vieta di bere qualcosa insieme da amici.

Will We Make It?Where stories live. Discover now