capitolo uno

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SARAH

Il rumore delle ruote del trolley accompagnava ogni suo passo, mentre marciava a passo spedito in quel pezzo di aeroporto che, dal punto di ritiro bagagli, portava verso l'uscita.

Aveva già percorso una volta quel pezzo, una manciata di mesi prima, e adesso era di nuovo lì anche se stavolta non si stava avventurando in una terra straniera, per quanto lei l'amasse, e non era sola.

C'era qualcuno che l'attendeva, c'erano persone che l'aspettavano dall'altra parte dell'uscita.

Superò agilmente una coppia con i loro numerosi bagagli, ascoltando le lingue più disparate, e sorrise quando vide la porta a doppio battente aperta: superò veloce la soglia e si fermò, osservando i volti delle persone in attesa senza riconoscerne nessuno, prima che il suo sguardo si calamitasse sulla figura, in disparte, del ragazzo.

Strinse il manico del trolley, dirigendo i suoi passi verso di lui e sorrise, notando le labbra di Rafael piegarsi in una sorriso mentre lei lasciò andare la sua valigia e si fiondò nel suo abbraccio, sentendolo subito stringerla a lui.

Inspirò profondamente, assaporando il profumo speziato di Rafael e crogiolandosi nel suo abbraccio, mentre lui le massaggiava la schiena e la stringeva maggiormente.

"Bentornata, meraviglia" le bisbigliò Rafael, posando la fronte contro la sua e sorridendo, mentre lei annuiva con un mugugno.

Sì, era tornata. Adesso, ancor di più di quando era scesa dall'aereo, sentiva di essere a casa.

Rimase stretta nell'abbraccio di Rafael, sentendolo spostare il peso da un piede all'altro, quando un'altra voce si schiarì, portandola via dall'alcova protettiva fornita dal ragazzo: "Ne avete ancora per tanto?" domandò Alain, facendo spostare l'attenzione di Sarah sull'uomo che, a braccia conserte, li fissava con un sorriso sardonico in volto a pochi passi di distanza.

Sarah gli sorrise, sentendo Rafael sbuffare ma continuare a tenerla stretta a sé: "Meraviglia?" la richiamò Rafael, mentre lei sentiva il mento di lui posarsi sulla sua testa: "Perché Alex è con te?"

Ah già. Alex.

Sarah sospirò, sciogliendo l'abbraccio e voltandosi, notando il suo migliore amico non molto distante che, comodamente poggiato con i fianchi, all'enorme trolley che aveva con sé, li osservava con le braccia conserte e gli occhiali che erano scivolati sul naso.

Se l'era dimenticato, mentre correva verso l'uscita.

No, in verità no. Sapeva che era stato dietro di lei tutto il tempo, molto semplicemente la sua mente era stata concentrata sul trovare Rafael per tutto il tempo.

Sarah fissò Alex, osservandolo scostarsi dal suo trolley e sistemarsi gli occhiali sul naso, prima di allargare le braccia: "Sono scappato di casa" dichiarò tutto tronfio, facendo un giro su se stesso: "Stavolta in modo definitivo."

"Ha annunciato in casa che vuole mollare l'università e suo padre non l'ha presa bene" spiegò Sarah, posando la testa contro il petto di Rafael e lasciando andare un sospiro: l'annuncio di Alex aveva letteralmente scosso la palazzina in cui vivevano, era certa di non aver mai sentito il padre del suo amico gridare in quel modo.

"Il sergente Simmons non la prende mai bene" dichiarò Alex, scuotendo la testa e muovendo per aria una mano, come se il fatto che suo padre l'avesse quasi diseredato fosse una cosa da nulla: "Comunque, eccomi qua: novello streamer di successo e pronto a lavorare presso FNAC."

"Ma che..." Sarah alzò il volto, incontrando lo sguardo di Rafael e vedendolo aprire e chiudere la bocca, prima di scuotere la testa: "Come fa ad avere già un lavoro?" le chiese, mentre lei alzò le spalle e si dipinse in volto una smorfia.

La vie en rose - parte 2Where stories live. Discover now