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Proprio come avevo previsto, non cambiò nulla tra me e Aurora nei giorni successivi, anzi, fu lei a cercarmi per prima. Mi ero più o meno riuscito a salvare anche in quell'occasione, ormai il pericolo era scampato: il tempo avrebbe divorato nella sua testa ogni ricordo di quanto era accaduto. Le vacanze di Natale erano ormai alle porte, ma ben poco mi interessava celebrare l'incoronazione di Carlo Magno, il Sole Invitto o aprire i miei regali, che si erano purtroppo trasformati con gli anni da succosi videogiochi per la Wii a inutili vestiti.

<<Dei calzini, evviva,...>>

<<Sono molto comodi, ho pensato che non te li saresti mai presi per conto tuo!>>

Per favore Super Mario Galaxy, non guardare questo scempio.

Il sale, il sapore della giornata, il sogno era diventato Gaia. Può far ridere pensando che fino a un giorno prima era Aurora ad assumere tale ruolo, ma Gaia aveva sul serio qualcosa di diverso. Sentimenti facili? Ci ho provato con un sacco di ragazze? Ma per favore, allora non sapete come si comporta un ragazzo medio. Parlando in generale, per quanto vidi in 5 anni di liceo, di solito i maschi erano soliti fare apprezzamenti su ogni singola ragazza che osava intromettersi nel loro campo visivo. Se potevano sbirciare qualcosa, lo facevano volentieri, non esitando a dare descrizioni corpulente e accurate di quello che osservavano ai loro amici. Una bella puledra stava salendo le scale e voi vi trovavate dietro di lei? Un ottimo panorama per chiunque, ma non per me, che forzatamente camminavo a testa bassa per evitare di rientrare in questa cerchia di cultori del sesso femminile. Poi, non andavo a sbandierare in giro per la scuola un colpo di fulmine avvenuto in corridoio.

<<Ma hai visto che schianto? Ora le chiedo il numero!>>

<<L'amica è meglio, dà retta a me!>>

Insomma, sono sempre stato un tipo molto riservato su questo argomento. Se trovavo una ragazza carina e mi interessava (come è normale che sia per un maschio, ripeto), mi tenevo questo pensiero per me. Ci sognavo sopra e speravo potessimo diventare una splendida coppia, anche se ancora non le avevo mai rivolto parola in vita mia. Anzi, vi dirò più, fin troppe poche ragazze avevano catturato la mia attenzione, considerando la media generale. Insomma, cercavo di fare il bravo ragazzo, non il dongiovanni, mi rifiutavo di vedere l'amore come una donna in carne e ossa solo in grado di fornirti piacere sessuale, ma andavo oltre: è quella che ti ronza sempre nelle orecchie come la tua canzone preferita, che ti emoziona al solo vederla da lontano, con cui ti impappini malamente ogni volta provi a parlarle, il turbo che ti fa correre più veloce, che ti riempie le energie. Ma a quanto pare ero l'unico scemo a cui piaceva sentirsi poeta e cantare i suoi idilli amorosi, che poi a nulla servivano. Chi era quell'idiota che sosteneva che scrivere poesie d'amore aiutasse a sedurre? Tibullo o Properzio? Non ricordo. A quanto pare, rendeva di più fare il macho con le ragazze e con gli amici discutere quale fosse il sapore del membro femminile. E se pensate che me lo sia inventato di sana pianta al fine di screditare la plebe comune, dovete ricredervi: era un argomento di conversazione ricorrente, al quale mi rifiutavo di partecipare, chiaramente. Speravo solo di trovare una compagna di vita che apprezzasse il mio umorismo e le mie varie stravaganze, troppo ambizioso? Magari "compagna di vita" è un'espressione forte, ma rende l'idea. Gaia era sulla buona strada: i miei video le facevano ridere, usava la parola "sgravato", era molto attiva sul mio social e non sembrava una di quelle tutti brillantini e luccichini. Sì, ho detto il mio social. Per chi non lo sapesse, giusto 1 mese prima avevo lanciato una sorta di clone di Instagram e Snapchat chiamato PingApp, facendo pubblicità sulla chat pubblica di Youtube durante le assemblee di istituto online della mia scuola. Ero riuscito a far scaricare l'app a circa 100 studenti, tra cui Gaia. E poi in un modo piuttosto stravagante avevo carpito il suo nome e cognome e infine il suo numero di telefono...ma non sto qui a spiegarvi i dettagli. Fa ridere che, prima di venire a conoscenza della sua vera identità, pensavo fosse un maschio, a giudicare dai post che pubblicava su PingApp.

Solo nella mia testaUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum