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<<Maurizio! Mannaggia! Il prof di ginnastica ci ha messo una nota! Per il tuo account "Brandon Re dei Visigoti"! Ti lancerei un tamburo, guarda! Mmmmh!>> tuonava il messaggio di Laura su Discord, inviato a mezzogiorno ma letto da me solo a quell'ora.

Era davvero strano che ancora non avessi il suo numero, eppure nessuno dei due aveva mai fatto la coraggiosa richiesta. Forse avevamo paura che potessero nascere pettegolezzi amorosi? Sì. Ma di lei onestamente non me ne fregava niente. Contava solo Ivi.

<<NO! Com'è possibile? Dopo così tanto tempo?>> le chiesi.

Perché diavolo il prof Mariano aveva ritirato fuori quella faccenda morta e sepolta? Iniziai ad agitarmi con un pazzo. Volevo sapere cosa era successo, immediatamente. Soprattutto, se avevano fatto il mio nome. No, non potevo permettermi un 7 in condotta proprio alla fine del liceo. Così, dopo aver aspettato la sua risposta per ben trenta secondi, non mi trattenni più e cominciai a tempestarla di telefonate su Discord. Una, due, tre...nel giro di venti minuti, arrivammo a dieci chiamate senza risposta. Mancava poco all'inizio della prova, chi aveva intenzione di partecipare alla gara con quell'ansia addosso? Non io. Volevo sapere. Anzi, dovevo. Solo così mi sarei calmato e avrei potuto affrontare i Giochi della Chimica con il giusto spirito.

<<Ooooh, datti una calmata! Ci sta mamma!>> mi scrisse finalmente Laura.

<<Scusami, ma sono particolarmente spaventato. Una volta che tua madre esce dalla stanza, mi potresti chiamare? Ci riesci prima delle 14:45? O se proprio non puoi, scrivimi tutto ciò che c'è da sapere.>>

Nessuna risposta. Intanto, il tempo scorreva e le 15 si facevano sempre più vicine.

<<Ma è online, perché diavolo mi fa stare sulle spine in questo modo? Mi sento preso in giro. Impossibile che stia parlando con qualcun altro, non siamo mica su Whatsapp!>> pensai, agitatissimo.

Visto che mi ero messo in testa di risolvere la questione prima dell'inizio della gara, ricominciai a tempestarla di chiamate. Dopo cinque sudatissimi minuti, comparve il tanto agognato "sta scrivendo". Accidenti, però, che messaggio lungo che stava venendo fuori. Non avevo mai visto un "sta scrivendo" durare così tanto.

<<Ti prego, non mi insultare!>> le inviai, mentre ancora finiva il suo poema epico, spaventato che stesse per esplodere dalla rabbia.

Eppure, quello che mi capitò sotto agli occhi non fu un interminabile papiro, bensì una sola riga, ma densa di significato.

<<Sono la mamma di Laura...direi che basta...>>

<<Ancora con questa storia dei genitori, lo zio poliziotto e il fratello alla postale?>> dissi tra me e me, divertito.

Internet, purtroppo, è anche quel posto in cui la gente, protetta dall'anonimato, ama sparare boiate come se non ci fosse un domani. Quante volte ho incontrato persone che, pur di mettermi paura per i loro loschi scopi, dichiaravano che avrebbero potuto denunciarmi grazie ai loro agganci con la polizia? Oppure c'era chi sosteneva fosse un hacker, un membro dell'esercito e così via. E tutto quello magari accadeva solo perché su Clash of Clans non volevo ammetterli nell'alleanza, mica per roba seria!

<<Mia madre è generale dell'esercito, abbiamo già mandato una pattuglia verso la tua abitazione.>>

<<Sono un celebre hacker, cedimi il tuo account, altrimenti rivelerò a tutti le tue password.>>

<<Mio padre lavora nella polizia postale, ci metterà poco a rintracciarti e farti una salatissima multa.>>

Più o meno, tutte le provocazioni avevano la stessa struttura. Per prima cosa, veniva chiamato in causa un parente, accostato a una professione intimidatoria, come il poliziotto. Dopodiché, arrivava la minaccia vera e propria. Il messaggio di Laura, dunque, era la solita minestra riscaldata, vista e rivista centinaia di volte. Pensava sul serio di poter prendere in giro il re dei troll?

Solo nella mia testaWhere stories live. Discover now