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L'esame di maturità mi stava mettendo più ansia del previsto. La notte del 15 e del 16 ringraziai il cielo che non toccasse a me il giorno dopo. Mi giravo nel letto, mi rivoltavo, sentivo quel classico bruciore all'altezza della pancia, indice di agitazione. Non che non riuscissi a dormire, però facevo più fatica del previsto. Sarei stato il primo del 18 giugno, dunque l'orale sarebbe cominciato intorno alle 8. Intanto che finivo di ripassare le ultimissime cose, mi informavo su ciò che era capitato agli altri miei compagni, in particolare sul testo di italiano e la foto che avevano dovuto commentare. L'orale era così strutturato: elaborato, ovvero parlare da soli per una decina di minuti sull'argomento che ci era stato assegnato (a me i circuiti elettrici), analisi e commento di una poesia o testo letterario, pescato casualmente tra i 20 proposti, sproloquio su un'immagine, dalla quale avremmo dovuto tirare fuori più banalità possibili per fare collegamenti altrettanto poco originali con le altre materie, e infine la noiosissima educazione civica, buttata lì in mezzo per chiacchierare ancora di inezie e farsi belli atteggiandosi a paladini dell'ambiente. Insomma, era il peggiore Esame di Stato dal 1923, secondo solo, forse, a quello del 2020. Certo, potenzialmente i professori avrebbero potuto chiedere qualsiasi cosa sul programma svolto, ma visto che le cose non se le ricordavano nemmeno loro, dubitavo sul serio che qualcuno avesse il coraggio di imbarcarsi in tale strada e correre il rischio di fare una figuraccia. In ogni caso, sputare più roba possibile era la via per evitare il pericolo: chi avrebbe osato interrompere uno studente loquace? La parte più difficile era cercare di azzeccare cosa mi sarebbe uscito, ma essendo l'undicesimo studente ed ipotizzando che non mi sarebbe capitato qualcosa di già visto, il campo si restringeva di parecchio, almeno per quanto riguardava i testi di italiano. Le possibili immagini che sarebbero potute uscire, d'altro canto, erano a noi completamente sconosciute, se non che, il giorno prima dell'inizio degli orali, ovvero il 15 giugno, la prof Barbara fece uno strafalcione terribile e pubblicò una lista di foto su Classroom. Nessuno sapeva se fosse quella ufficiale o una serie di esempi giusto per farci un'idea, ma il fatto che venne rimossa solo mezz'ora dopo ci diede conferma della nostra supposizione iniziale: quelle erano le possibili immagini dell'esame.

<<Non credo siano quelle vere...vi pare...>>

<<Comunque non sembrano complicate, ci stanno certe molto più difficili.>>

<<Scusami tanto, un fiore a cosa lo colleghi?>>

<<Alla natura, sveglio.>>

<<Ah, vero.>>

<<Dickens sta quasi su tutto, basta studiare lui e Joyce per inglese.>>

<<Ma che sono quei cristalli giganti ahahahahah, secondo me la prof è impazzita.>>

30 minuti dopo...

<<Ma Barbara ha eliminato le foto o non appaiono solo a me?>>

<<Eliminate.>>

<<Non ci credo, le aveva caricate per sbaglio...qualcuno le ha salvate?>>

<<Ma dici?>>

<<Eh, può essere.>>

<<Saranno quelle che lei propone all'esame, perché magari quella di arte ha una lista di quadri.>>

<<Accidenti, è vero, ecco perché erano solo su geologia o la natura.>>

<<Ad averle scaricate prima...>>

<<Ma ci stava Castelluccio di Norcia, che mi rappresentava?>>

<<Se per questo anche i laghetti di Campello.>>

Solo nella mia testaWhere stories live. Discover now