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Finalmente vacanza. Dopo aver passato il pomeriggio del 18 a guardare un documentario sulla Corea del Nord, che avevo iniziato a fine maggio per poi interromperlo a malincuore per non distrarmi in vista degli esami, il giorno successivo mi misi subito all'opera, non c'era assolutamente un giorno da perdere: quella sarebbe stata la mia ultima estate prima dell'università, meglio conosciuta come "terribile esaurimento e zero tempo libero". I primi di giugno mi immaginavo il momento in cui avrei messo le mani sul video che già si era delineato nella mia mente. Quel momento era ormai arrivato. Mattina del 19 giugno, ufficiale inizio della mia estate 2021. Accesi il computer, aprii il software di editing e iniziai a produrre...una youtube poop su Gaia. Sì, non vedevo l'ora di farla. Per i novizi del settore, una youtube poop è un video mash-up in cui le clip originali vengono modificate con tagli ed effetti audiovisivi, al fine di far dire al protagonista frasi assurde, spesso volgari. Ancora non ci siamo? Praticamente editavo il video in modo tale da far uscire dalla bocca di Ivi robe del tipo "Violento i piccioni", unendo le tre parole, inizialmente pronunciate in contesti differenti. All'epoca, Gaia mi aveva mandato i suoi video per Mariano (che ingenua), dunque avevo materiale a sufficienza per divertirmi un mondo. Ci andai giù pesante. La sua recensione sul film "Lezioni di sogni" diventò un monologo su quanto amasse fare sesso. Lo ammetto, avevo tirato troppo la corda, ma era esilarante. Ovviamente non lo mandai a Ivi, sia per i contenuti discutibili del video sia perché il mio ultimo messaggio era rimasto lì, nella nostra chat, ancora non visualizzato. Che tristezza. Era passato ormai più di un mese da quel tragico episodio. Diciamo che quel video era un modo per vendicarmi. Impiegai tre giorni per terminarlo, ma ne valse la pena: 3 minuti di risate assicurate. Ricordandomi della chiavetta di Alberto (quella che avevo usato per l'esame di maturità), ebbi la brillante idea di trasferire in essa quel capolavoro. Chissà che faccia avrebbe fatto quando se ne sarebbe accorto! Magari sarebbero passati mesi! Era proprio un bello scherzo. Inforcai la mia Lancia e mi diressi al parcheggio del suo quartiere. Per prima cosa, chiamai Ludovico e gli feci vedere il video nella mia macchina. La parte finale era il pezzo forte, in cui simulavo di andare a San Benedetto e sparare con decine di armi al liceo frequentato dal ragazzo di Gaia.

<<Hahahahahahah, è bellissimo! Sei un pazzo! Ma, dimmi una cosa, sei più in contatto con lei?>>

Trattenni i nervi per non infuriarmi, spostando l'argomento sullo scherzo ad Alberto. Lui acconsentì, promettendomi che avrebbe mantenuto il silenzio e non gli avrebbe rivelato nulla sul contenuto di quella chiavetta. Dopodiché, mi recai a casa del malcapitato, da solo, perché Ludovico aveva un presunto impegno che lo costringeva a recarsi in città. Pazienza, almeno sarebbe stato più facile restituirgli la chiavetta senza scoppiare a ridere. Alberto mi fece accomodare al solito posto: il soggiorno. Non c'era nessuno in casa, oltre noi due e il fratello più piccolo al piano di sopra. Purtroppo, aveva voglia di parlare di università.

<<A fine aprile ho fatto il test, ma non mi era andato molto bene...55/100. Così, ho deciso di prendere in prestito i vecchi libri di fisica di Luigi per prepararmi al meglio.>>

<<Sì, mi ricordo che me ne avevi parlato. Ma perché da Luigi? C'ero io a due metri e con gli stessi identici libri!>>

<<Eh lo so, ma mi ha aiutato anche di persona a studiare certe cose che non ho mai visto a scuola...ti devo ricordare che faccio un istituto tecnico?>>

Ecco Luigi, il paladino della giustizia. A febbraio 2020, a seguito di un'interrogazione di latino andata non troppo bene (non insufficiente, comunque), si era riempito di rabbia contro l'umanità e, tramando vendetta, aveva giurato che non avrebbe aiutato più nessuno in vita sua nei compiti o nelle verifiche. Motivo? Non aveva studiato i testi di latino, nonostante sapeva che il prof li avrebbe chiesti come sempre, ma si era incaponito nel non accettare suggerimenti da nessuno né tantomeno scriversi la traduzione del brano sul libro, a differenza di quanto faceva il 90% della classe, per sentirsi la coscienza apposto.

Solo nella mia testaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora