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Il video che stavo preparando per Ivi non aveva più lo stesso sapore di prima. La spaccatura che avevo subito nel mio cuore e nella mia vita si rifletté anche nel video. Avete presente i giochi Pokémon, giusto? Tipo Pokémon Rosso Fuoco, Perla, Smeraldo e così via. Con RPG Maker stavo ricreando uno di quei quattro giorni di riapertura delle scuole in perfetto stile Pokémon. Comparivano il parcheggio, in tutti i suoi dettagli, il piazzale del liceo classico, l'edificio 4 e la solita stradina, nonché io, ovvero il personaggio principale, addirittura munito del mio vero volto, il mio prof d'italiano nelle vesti di una specie di supereroe, Gaia e ovviamente vari personaggi fittizi. C'erano voluti svariati giorni per riprodurre fedelmente quella piccolissima porzione della città, ma il risultato finale mi piaceva molto. Proprio come era accaduto quel lunedì, a un certo punto nel video, mentre parlavo con Ivi, subentrava un tizio per annunciare l'imminente richiusura delle scuole. Ecco, quella era la spaccatura di cui ho parlato sopra. Poi, nella finzione letteraria del video, mi accorgevo che quello lì era solo un sogno e mi risvegliavo pieno di malinconia, lamentandomi di un malessere psichico misterioso che mai mi avrebbe abbandonato e mi avrebbe per sempre costretto a vivere una vita infelice. Quando le mandai il video, Ivi non mi diede alcun riscontro sulla seconda parte. Di sicuro non aveva capito che stessi parlando della maledizione di non poter vivere mai un amore bellissimo e del fatto che anche il mio tentativo con lei era saltato per aria malamente. Per vendicarmi un po', avevo deciso di aggiungere un dialogo con un tizio che diceva di provenire da San Benedetto. Gaia se ne accorse, proprio come volevo.

<<Ma San Benedetto l'hai scelto a caso?>>

<<Ehm, ho solo preso una generica località marittima!>>

Il video era stato pensato originariamente per impressionarla e, secondo il piano, glielo avrei mandato il giorno che avrebbe preceduto la successiva riapertura delle scuole, se mai ci fosse stata, ma ero alquanto ottimista a tal proposito. Purtroppo, a seguito di quella notiziaccia, smisi di seguire un qualsiasi tipo di strategia con lei, non solo per il video, ma in generale. Mi limitai a mantenere un contatto regolare su Whatsapp, tanto per rimanere in scia e non buttare nel cestino il bel rapporto che si era venuto a creare. Era metà febbraio, la ferita sul mio cuore ancora sgorgava copioso sangue e io mi sentivo sempre più solo nel mio paesino sperduto.

<<Mi vietano di andare al di fuori di qua? Bene, mi farò nuovi amici proprio in questi confini.>>

Così un bel sabato pomeriggio, presi la mia Lancia e andai a fare visita a Ludovico. Impiegai più tempo a parcheggiare che a percorrere l'effettiva distanza che ci separava. Lui sembrava ben felice di vedermi, così come lo ero io. Si mise a sedere sul sedile del passeggero, brandendo il mio raschietto per il ghiaccio che di solito tenevo proprio lì.

<<Allora? Dove si va?>> esordì lui.

<<Ehm, da nessuna parte. Ma la macchina mi pare un bel posto in cui stare seduti a parlare, non credi?>>

<<Vieni dentro casa mia allora, no?>>

Non mi piaceva entrare nelle case altrui. C'era il grossissimo pericolo di rompere qualcosa e dire frasi inappropriate ai genitori. Spero di non essere l'unico con questi pensieri.

<<No, si sta bene qui. Cosa vuoi di più? Manca solo il bagno!>>

<<E va bene, guarda che volevo farti un favore! Ma dimmi un po', come va con Gaia?>>

<<Gaia? È andata. Ho scoperto che ha il ragazzo.>>

<<No, davvero? E chi è questo qui?>>

<<Uno scemo di San Benedetto>>

<<Una relazione a distanza? Ma dai, si lasceranno prima o poi! Come si chiama? Voglio cercarlo su Instagram.>>

Solo nella mia testaWhere stories live. Discover now