I due lupi

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Oggi,alla fine della seduta,la psicologa, concluse il tutto raccontandomi una storia che disse gli avevo fatto tornare in mente parlando.
Mi guardò dritta negli occhi mentre intrecciava le mani davanti a sé e, con voce calma ma piena di profondità,disse:
"Si narra di una vecchia Cherokee (sono una tribù indiana ) seduta davanti al tramonto con sua nipote.
La bambina chiese all'anziana: "nonna, perché oggi quando sono andata in città mi hanno detto che tu sei chiamata Due Lupi? "
La vecchia, con gli occhi rivolti al sole calante, parlò con voce calma:"Perché dentro me,come tutti gli uomini, vivono due lupi"
La bambina non riusciva a capire, così la nonna proseguì:
"Ci sono due lupi in ognuno di noi: uno nero,cattivo, che vive di infelicità, paura, preoccupazione, gelosia, dispiacere, autocommiserazione, rancore e senso di inferiorità."
La donna fece di una pausa, per dargli modo di capire quello che aveva appena detto.
"E l'altro?"
"L'altro è il lupo bianco,quello buono. Vive di pace, amore, speranza, generosità, compassione, umiltà e fede."
La bambima rimase a pensare un istante a quello che la nonna gli aveva appena raccontato.
Poi diede voce alla sua curiosità e al suo pensiero.
"E quale lupo vince?"
La saggia Cherokee si girò a guardarla e rispose con occhi tranquilli:
"Quello che tu nutri di piu."

Lo sguardo di complicità che ci scambiammo entrambe mi fece capire come aveva colto nel segno.
Dopo un breve riflessione aggiunsi: "Arriva un periodo della vita in cui questi due lupi entrano in conflitto e,quello più grosso ovviamente prevale,vero?
Dentro ho sempre nutrito quello nero che,più cresceva, più mi avvolgeva nella sua oscurità e,nei conflitti prevaleva. Quello bianco era quasi stato soppresso,ma ora,durante il nostro lavoro terapeutico, ho nutrito quello buono il quale,dopo anni di sottomissione,è cresciuto sempre più,si è messo in forze preparandosi ad affrontare la sua controparte."
La dottoressa sorrise e rispose :"siamo all'ultimo sintomo da abbattere, quello più nutrito e radicato: il tuo disturbo alimentare.
Non sarà semplice, ma con lavoro e costanza riusciremo ad eliminare pure questo perché ora sei abbastanza forte per affrontarlo.
Sono orgogliosa di te e del lavoro che hai svolto in questo anno; non è stato semplice, ma tu ,che ti definivi debole, sei riuscita a prendere in mano la tua vita e a stravolgerla come pochi possono fare. Quel lupo è sempre stato lì. È bastato infatti dargli qualche bistecca in più perché cominciasse a venir fuori."
Quelle parole mi hanno fatto pensare molto.
Spero che raccontandovi questa storia, riflettiate su quale lupo state nutrendo e se è il caso di rimettere la bestia nera al suo posto.
Buona riflessione.



Questo capitolo l'ho scritto sposta per farvi riflettere,al prossimo lunedì beddri ❤ ❤ ❤

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