Bed of lies |Neymar|

Here without you

"I wish that i could wake up with amnesia and forget about the stupid little things" le parole di amnesia dei 5 seconds of summer mi accompagnano per tutto il viaggio in taxi, dall'areoporto a casa mia.
Fisso fuori dal finestrino i vari edifici che mi sfrecciano davanti e sospiro per l'ennesima volta vedendo un manifesto che ricorda che domani ci sarà l'allenamento a porte aperte del Barcellona.

Il taxista mi porta davanti a casa e quando scendo una ventata di ricordi mi investe l'anima. Giro lo sguardo e vedo Jorge, il figlio della vicina, che mi guarda sorridendo, ho sempre adorato quel bambino. Lo saluto da lontano mentre lui corre in casa ad avvertire sua mamma del mio ritorno e entro in casa. Tutto è esattamente nello stesso posto in cui l'avevo lasciato, sorrido vedendo una nostra foto sul comò in salotto. Eravamo in spiaggia, sorridevamo felici, pensando che quei giorni non sarebbero mai finiti, ignari di quello che il futuro aveva in serbo per noi.

Dopo aver sistemato le valigie mi butto sul letto stremata, è stata una giornata lunghissima. Dopo un piccolo riposino rigenerante mi sveglio e guardo l'orologio, sono le 18:30, così balzo in piedi e corro in bagno per farmi una doccia, tra mezz'ora arriva Nicky, la mia migliore amica.
Mi metto un paio di pantaloncini di stoffa e una maglietta bianca, il programma per questa serata è vedere Rock Of Ages, uno dei nostri film preferiti in assoluto, fino ad addormentarci.

Alle 19 precise suonano alla porta, mi precipito ad aprirle e le corro incontro stringendola fortissimo a me, mi fa così strano poterla abbracciare di nuovo.
"Quanto mi sei mancata." Dico saltellando dalla felicità.
"Anche tu Natalie! Sono sei mesi che non vedo questa bella faccetta." Ride e mi da un pizzicotto sulla guancia, sorrido e inizio a parlarle di comè andato il mio viaggio.
"E in questi sei mesi non hai incontrato nessun bel americano?" Chiede ridendo, muovendo su e giù le sopracciglia.
"Non sono andata là per cercare di rimorchiare, e poi sai come ho passato buona parte di quei mesi." Sospiro e lei mi guarda abbassando gli angoli delle labbra, non volevo tirare fuori l'argomento, ma purtroppo la ferita è ancora aperta.
"A proposito.. domani c'è.."
"L'allenamento a porte aperte, lo so" la interrompo. "E so anche che mi costringerai a venire, perchè devi vedere Dani." Alzo gli occhi al cielo tentando di nascondere un sorriso spontaneo.
"Quindi la risposta è un sì?" Inizia già a gasarsi e scommetto che nella sua mente sta già pensando a cosa mettersi per far colpo su Dani. Quella ragazza ha una cotta per lui da mesi, purtroppo però, Dani è sempre troppo impegnato e non sono ancora riusciti ad uscire seriamente.
"Devo pensarci, non mi va di rivederlo.." ammetto sedendomi sul divano. Lei rimane in piedi e scuote la testa, so che ha ragione, dovrei dimenticarlo o almeno fregarmene, ma il problema è che non ci riesco.

"Secondo me devi venire e sbavare per gli altri giocatori, lui puoi anche non guardarlo." Fa spallucce e inizia a mangiucchiare le patatine che ho messo sul tavolino davanti al divano, sbriciolando sul mio amato tappeto rosso.
"Ci penserò" annuisco e lei sorride sotto i baffi, sa già che tanto cederò per via delle sue stremanti suppliche.
A metà del film Nicky è già nel mondo dei sogni e io sto giocando con i miei braccialetti ripetendo le battute del film, che ormai so a memoria.

Il mio sguardo cade sul tatuaggio che ho sul braccio sinistro, una semplice scritta "Always". L'ho dedicato alla mia famiglia e alle mie amiche, per ricordarmi che nonostante tutto loro ci saranno sempre. Il giorno in cui l'ho fatto avevo una paura esagerata, sono quasi scoppiata a piangere davanti al tatuatore e mi ricordo che Neymar mi ha consolato per ben dieci minuti dicendomi che non faceva molto male e che dovevo solo non pensarci. Mi aveva accompagnato lui, visto che i miei vivono lontano da Barcellona e le mie amiche erano impegnate a studiare per gli esami dell'università.
Mi ricordo anche che mi aveva tenuto la mano da quando siamo entrati nel negozio fino a quando siamo usciti, diceva che sembravo una bambina dal dottore, e io mi difendevo urlando che avevo paura degli aghi, sembravamo due bambini che discutevano per una caramella.

Mi accarezzo il tatuaggio e piano piano mi addormento. Il giorno dopo sarebbe stato abbastanza impegnativo, visto che avrei dovuto rivederlo.

La sveglia suona alle 10:30 e io balzo in piedi per poi correre in cucina a preparare la colazione, sto morendo di fame. Nicky si lamenta per il casino e si sveglia insultandomi, come al solito. Dopo aver fatto colazione andiamo su per decidere cosa metterci, abbiamo la stessa taglia quindi spesso ci prestiamo i vestiti a vicenda. Decido di mettermi un paio di shorts di jeans strappati e una canottiera semplice grigia, non ho per niente voglia di vestirmi. Mi trucco mettendo solo la matita sotto negli occhi e poi usciamo di casa, abbiamo deciso di pranzare da Panino's, la paninoteca migliore di tutto il quartiere, serve dei panini con qualsiasi tipo di salume e condimento, la mia morte.

"Gli allentamenti sono alle tre, noi andiamo là alle due e quindi abbiamo esattamente un'ora e mezza per mangiare, possiamo farcela." Dice Nicky tutta d'un fiato, ha fatto solo una pausa per accendersi la sigaretta, l'agitazione regna sovrana su di lei.
"Mi piace vederti con l'ansia." Rido e la prendo in giro per come sta camminando, sembra che sta perdendo il bus.
Pranziamo alla velocità della luce visto che ci hanno messo tanto a portarci le nostre ordinazioni e manca solo mezz'ora alle due e lo stadio è abbastanza lontano da dove siamo ora.
Ad ogni passo che faccio sento l'ansia salire e cerco di smascherare il tutto parlando di altro, sperando che Nicky non se ne accorga.

Quando arriviamo i piedi mi fanno male e ci sediamo nel primo posto che troviamo, è vicino al campo e almeno non vedremo i calciatori piccoli come formiche.
Il tempo passa velocemente e quando guardo il display del telefono mi accorgo che sono le 14:40, venti minuti e lo avrei rivisto.