Little closer

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Credo di aver dormito per buona parte del pomeriggio. Stamattina non avevo neanche le forze di spogliarmi e infatti mi sveglio con addosso il vestito tutto stropicciato.

Controllo l'ora e mi alzo. Tra un'ora devo andare allo stadio e la mia voglia è sotto ai piedi.
Mi faccio una doccia per svegliarmi, senza buoni risultati.
Mi vesto e mi trucco leggermente coprendo le occhiaie che mi fanno sembrare uno zombie.
Esco di casa e un raggio di sole mi colpisce il viso.
"Che palle." Sbuffo incamminandomi. Quando dormo poco divento molto pessimista.

A pochi metri dallo stadio incontro Nicky seduta su una panchina. Ha una maglietta scollata e degli shorts stretti. Vuole proprio fare colpo.

Mi siedo difianco a lei e riesco a sentire la tensione che emana.
"Scusi è occupato." Dice girandosi per poi scuotere la testa.
"Scusa! Non ti ho vista e l'ansia non aiuta." Sbuffa guardando la porta da cui usciranno i vari giocatori.

"Tranquilla." Rido. "Allora? Sei pronta per il fatidico giorno?"
"Il giorno in cui mi dirà di no? Prontissima." Parla velocemente.
"Ma se ti mangia con gli occhi! Ogni volta che ti vede sembri tu quando vedi Johnny Depp!" Possibile che non se ne sia mai accorta?
"Non esagerare." Accenna una risata, buon segno.

Guarda l'orologio e si alza, capisco subito che la partita è finita e quindi tra poco usciranno. Mi alzo e l'affianco.
"Mi sono studiata un discorso, se mi dice di no ho fatto fatica per niente."
"Non te lo dirà." Le metto un braccio intorno alle spalle e la stringo a me.

"Eccolo!" Dico vedendolo uscire. Nicky inizia ad avvicinarsi a piccoli passi.
"Ciao ragazze! Neymar sta per uscire." Dice facendomi l'occhiolino.
"Non siamo venute qua per lui." Dico seria e do una leggera spinta a Nicky. La confusione di Dani è molto evidente.
"Mi chiedevo se ti andava di andare a prendere un caffè. Io e te." Dice balbettando. È questo il discorso che si è studiata? Cerco di non ridere.
"Oh.. emh.. certo!" Sorride Dani a 32 denti.

Sì! Ha detto sìì! Mi vien voglia di saltellare per tutto il parcheggio, ma evito.
Sentendomi di troppo mi allontano leggermente, in questo momento mi sento molto sola.
Mi spavento sentendo un braccio cingermi i fianchi.

"Ei nana." Dice sorridendomi, ha i capelli umidi per via della doccia e un paio di pantaloni della tuta grigi. Credo di morire.
"Ei.." sussurro.
"Ora capisco perchè hai fatto la doccia di fretta!" Ride Dani guardandoci.
"Stai zitto stronzo!" Dice imbarazzato Neymar. Dentro di me sto morendo di felicità.
"Allora? Ha accettato?" Mi chiede guardandomi dolcemente.
"Sì!" Sorrido.

"Lasciamoli soli dai, ti accompagno a casa." In questi giorni sono più le volte che ho passato in macchina con Neymar che le volte in cui sono stata in casa.
"Ma mi dispiace farti andare sempre a casa mia." Dico sentendomi davvero in colpa.
"A me non dispiace, anzi." Mi fa l'occhiolino e saliamo in macchina.
"Strano che sei già sveglia e arzilla. Di solito dopo le feste devi dormire per almeno 12 ore." Ride.
"Non è vero!" Mi imbroncio.
"Vogliamo parlare della festa dei tuoi 18 anni? Ti sei ubriacata come pochi e dopo hai dormito per una giornata intera!" Ride e mi appoggia una mano sulla coscia.
"Sì perchè tu mi hai tenuta impegnata per tutta la mattina!" Dico difendendomi.
"Non ti è dispiaciuto così tanto, o sbaglio?" Si lecca le labbra guardandomi. No. Non mi è dispiaciuto per niente.
"Sono dettagli." Inrocio le braccia al petto.

"Potremmo fare un tuffo nel passato, no? Non ti mancano quei tempi?" Mi accarezza la coscia e si avvicina piano alle mie labbra. Sono paralizzata.
"Non credo sia il caso.. siamo ancora nel parcheggio e c'è gente.." balbetto guardandogli le labbra. Ho tanta voglia di baciarlo.
"Non è la prima volta che facciamo qualcosa in un parcheggio piccola.." e detto questo mi bacia. Le sue labbra sono mordibe e adoro il suo sapore. Schiudo le labbra e la sua lingua incontra la mia. La sua mano intanto si avvicina alla zip dei miei pantaloni, quando ci arriva la slaccia piano e li sbottona, un gemito esce dalle mie labbra.
"Neymar.." ansimo quando mi inizia a toccare sopra gli slip. Vorrei spostarmi, ma non ci riesco, è come se fossi incollata al sedile.
"Shh piccola, so che lo vuoi." Tocca più forte e le sue labbra ora si spostano sul mio collo, baciandolo con foga.
Nella macchina si sentono solo i miei gemiti e i suoi baci, ma qualcuno bussa sul finestrino interrompendo il momento.

Neymr sbuffa e si gira, Messi gli sorride e quando mi vede il suo sorriso si trasforma in una smorfia di imbarazzo.
"Ops.. non volevo, ma tua sorella mi ha chiamato sbraitanto dicendo che non rispondi e che Poker sta distruggendo casa. Ti conviene tornare a casa." Ride e si dilegua.
Lui come se niente fosse mette in moto la macchina borbottando e parte, mentre a me non tocca nient'altro che allacciarmi i jeans.

Il tragitto in macchina è molto silenzioso e mi viene voglia di aprire la portiera e buttarmi sull'asfalto.
Quando si ferma a casa mia non so in che modo salutarlo, lo bacio? No. Meglio di no.
"Grazie.. di nuovo. Ci vediamo.." dico con tono imbarazzato.
"Sì, ciao Nana." Mi sorride amichevolmente e io scendo.

Come fa a comportarsi normalmente dopo quello che è successo? Certo, non è la prima volta che facciamo cose del genere, ma è sicuramente la prima dopo che ci siamo lasciati. A questo punto ringrazio Messi per averci interrotti.
"Forse era solo imbarazzato." Dico tra me e me, e un barlume di speranza si innesca in me.
Oppure sono diventata una ragazza qualunque che usa solo per divertirsi.

Bed of lies |Neymar| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora