Bed of lies

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NEYMAR'S POV

Sono ancora scosso per le parole di Natalie, due settimane sono veramente poche per poter scegliere, soprattutto se so che in qualsiasi caso avrei ferito una persona a cui tengo.
La mia testa ora è divisa in due, una parte pensa continuamente a Nana, mentre l'altra cerca di idealizzare un futuro con Stef, cercando di non portarmi a fare scelte troppo avventate, cosa che faccio spesso e volentieri.
Questa volta, però, voglio prendermi tutto il tempo possibile, voglio sapere che sto facendo la scelta giusta, voglio la certezza di star scegliendo la persona giusta con cui dividere la mia vita.

Non so bene da dove partire, forse dovrei passare una settimana con una delle due e l'altra con l'altra, ma forse sarebbe una cosa viscida, probabilmente entrambe di sarebbero sentite come in una sottospecie di "periodo di prova" e mi avrebbero mandato a quel paese in men che non si dica, perdendole entrambe.
In questo momento vorrei una sfera di cristallo con la quale vedere come sarebbe il mio futuro se scegliessi Stef, sarei stato felice? L'avrei finalmente amata come ho amato Nana quando stavamo insieme? Nostro figlio sarebbe veramente nato o esistito?

Scuoto la testa cercando di eliminare almeno la metà dei pensieri che attraversano la mente, concentrandomi sulla strada, evitando di perdermi e non arrivare più a casa della mia ragazza.
Il telefono squilla e quasi mi spavento, ormai ero abituato al silenzio che dominava la mia macchina. Rispondo subito senza neanche controllare chi mi stesse chiamando.
"Fratellone! Te ne sei andato via senza neanche salutare la mamma. È molto arrabbiata." Rafa si lamenta sbuffando, cercando di allontanarsi dalle urla di mia madre che le chiede di passarle il telefono per potermi parlare.
"Scusatemi, mi sono accorto che dovevo correre da Stef e non sono riuscito ad entrare, magari domani passo a trovarvi." Rispondo con tono piatto, facendo capire che stavo mentendo e che non mi importava molto di scusarmi.

"È successo qualcosa tra te e Nat?" Chiede assumendo un'aria preoccupata, me la immagino a mordicchiarsi le unghie mentre girovaga per il salotto.
"Come se tu non lo sapessi già." Dico alzando gli occhi al cielo e alludendo al fatto che sicuramente Nat le aveva già raccontato tutto per filo e per segno.
"Beh in effetti so tutto, ma vorrei sentire la storia anche dal tuo punto di vista. Come ti senti?" In effetti non so bene come rispondere a questa domanda, non so cosa sento, non so cosa dovrei provare in questo istante, come dovrei reagire o comportarmi di fronte a una scelta del genere. Non so niente.

"Normale." Mento facendo spallucce, ricordando in seguito che Rafa non può vedermi.
"Lo sai che chi dice le bugie ha le gambe corte?" Fa una piccola risata nel tentativo di spezzare questa mia lieve tristezza, gesto, purtroppo, inutile.
"E lo sai che chi si fa gli affari suoi campa cent'anni?" Sputo acido, sinceramente mi è passata la voglia di parlare di questo argomento, nessuno sta morendo, nessuno si farà male, quindi perché preoccuparsi tanto?
L'amore a volte ci mette di fronte a degli ostacoli, a bivi a volte difficili, ma se ogni volta che succede reagiamo male, non riusciremmo a vivere a fondo, saremmo costantemente incatenati dal pensiero di soffrire, di dover scegliere.

"Scusa.." sussurra mortificata, forse ha capito che stava esagerando.
"No, senti, scusami tu. Ora devo andare, ci vediamo domani." Riattacco prima che possa rispondermi, sono nervoso e non vorrei peggiorare la situazione litigando con lei, l'unica ragazza che probabilmente non mi abbandonerà mai.
Quando parcheggio di fronte a casa di Stef tiro un lungo sospiro, passo una mano tra i miei capelli e fisso da lontano la porta d'ingresso, timoroso di entrare.
Non vorrei farla preoccupare facendole capire che c'è qualcosa che non va, qualcosa che mi attraversa la testa continuamente, ma non riesco a fingere di essere tranquillo, non è nella mia natura.

Scendo dalla macchina e mi dirigo a grandi passi sul porticato che domina l'edificio. Suono prima che i ripensamenti mi facciano tornare indietro e dopo due secondi Stef mi accoglie con un sorriso stampato sulle labbra.
"Ciao, amore mio." Dice prima di darmi un dolce bacio sulle labbra, stringendomi piano il braccio con la mano.
"Ciao." Sorrido ed entro in casa.
Un forte odore di cannella invade le mie narici e per poco non vomito sullo zerbino, odio questo odore.
"Hai acceso una delle tue candele?" Chiedo guardandomi intorno alla ricerca dell'oggetto infernale che produce questa "fragranza".

"Ovviamente." Annuisce fiera del fatto che me ne sia accorto, cosa per niente difficile da fare.
"Non è una delle migliori." Cerco di usare un tono divertente, aggiungendo alla fine un piccolo sorriso tirato.
"C'è qualcosa che non va, vero?" Odio essere così trasparente a volte.
"Ehm.. no." Quanto sei credibile Neymar.
"Dai! Si vede lontano un kilometro che sei pensieroso. Cosa succede?" Stef assume subito un'aria preoccupata, mordendomi il labbro inferiore.

"Sono solo pensieroso per il probabile bambino." Mento, usando una scusa più che credibile, chi non sarebbe preoccupato se sapesse che potrebbe diventare padre?
"Oh.. se è per quello tra pochi giorni farò il test, così ci metteremo l'anima in pace." Sospira posando una mano sulla sua pancia, forse nella speranza di riuscire a sentire un movimento al suo interno, cosa improbabile.
Anche se lei cerca di non farlo notare, so che vorrebbe veramente questo bambino, so che spera con tutta sè stessa che il risultato sia positivo, ma deve capire che non siamo in un film dove appena scoprirà di essere incinta io aprirò le mie braccia e le giurerò amore eterno. Deve fare i conti con la realtà, un bambino è una cosa che non gioverebbe al nostro rapporto.

"Prima ha chiamato qua mamma, era un po' arrabbiata." Dice mentre ci dirigiamo in salotto, dove ci aspetta una bel recipiente pieno di patatine al pomodoro.
"Ah, sì prima non ho fatto in tempo a salutarla. Mi ha chiamato il mister e sono dovuto correre al campo per una piccola riunione i squadra." Da quando dico così tante bugie? Mi faccio schifo da solo.
"Davvero? Non c'entra niente il fatto che Natalie fosse a casa tua, vero?" La mia ragazza è veramente astuta, devo ammetterlo e questo complica di molto le cose.
"Ah davvero? Non lo sapevo." Fingo un faccia sorpresa e mi riempio la bocca di patatine, masticare mi calmerà, o almeno lo spero.

"Neymar." Mi ammonisce posando il suo sguardo su di me.
"Non devi essere preoccupata. Te l'ho ripetuto mille volte, io sto con te. Voglio te." Cerco di rassicurarla accarezzandole i capelli, non voglio farla agitare, non sa che in realtà ora tocca a me decidere se rivedere la mia ex o no, sono io che devo mettere fine a questa storia fin troppo intricata.
"Me lo prometti?" Chiede appoggiando la testa sul mio petto, rannicchiandosi il più possibile contro di me.
Annuisco senza proferire parola, non sono nella posizione di poter promettere una cosa del genere, ma lei non lo deve scoprire.

In questo momento mi sento un mostro, ma la cosa che mi da conforto è che tra due settimane tutto questo finirà.

Bed of lies |Neymar| Where stories live. Discover now