Stop.

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NATALIE'S POV

"JAMES FERMATI!" urlo correndo verso di lui. In questo momento sembro una pazza disperata ma non me ne importa, voglio solo fermarlo e chiarire.
"Cosa vuoi ancora?" Mi chiede guardandomi, la sua espressione è di ghiaccio. L'ho combinata bella grossa.
"Non è successo niente tra me e Neymar. Non fraintendere ti prego." Gli dico guardandolo negli occhi.
"Sei fottutamente entrata nella stanza con lui. Eravate insieme mentre io ero come un coglione ad aspettarti pensando fossi in bagno!" Il suo tono di voce si sta alzando e una piccola parte di me sta iniziando ad avere timore di lui.

"Lo so.. abbiamo solo parlato per qualche minuto. Ti giuro che non è successo niente." Gli dico prendendogli la mano. Perchè devo sempre creare casini? Perchè ogni volta che tutto va bene deve sempre succedere qualcosa che rovina tutto?
"Non me ne frega un cazzo! Sei corsa subito da lui come una disperata!" Queste parole mi feriscono, ma non posso far altro che dargli ragione.
Non so cosa rispondere e lui mi guarda scuotendo la testa. Non mi sono mai sentita così tanto in colpa, lui mi stava aspettando e io ero sul tetto a divertirmi con il mio ex. Complimenti Natalie.

"Devo andare. Domani mi devo svegliare presto. Buonanotte Natalie." Dice dandomi le spalle e dirigendosi verso la sua moto. Non può andarsene, non senza aver chiarito.
"Ti prego James! So di aver sbagliato, ma non abbiamo fatto quello che pensi! Lo giuro!" Urlo, ma lui non si ferma, anzi inizia a camminare più veloce.
"Smettila cazzo!" Questa volta è lui ad urlare. Dopo questa affermazione accende la moto e sfreccia via.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime e non so più cosa fare ne cosa pensare. Sono un completo disastro.

NEYMAR'S POV

Appena esco vedo Nana in mezzo al vialetto che conduce al cancello. Ha la testa rivolta verso il cielo e grazie alla luce dei vari lampioni riesco a vedere che sta piangendo.
Una lama mi trafigge il petto. Ho sempre odiato vederla piangere, ha un viso troppo bello per farlo rigare dalle lacrime.

Mi ritrovo a pensare a tutta questa situazione e le parole che Rafa mi ha detto poco fa mi passano per la mente:"È anche colpa tua se stanno discutendo".
In questi ultimi tempi le ho fatto passare dei momenti terribili. L'ho presa in giro e l'ho fatta soffrire, sono stato un completo stronzo nei suoi confronti. Lei non si merita tutto questo, lei merita tutt'altro. Merita felicità e amore, cose che io evidentemente non posso darle.
In un secondo mi rendo conto di quello che devo fare e delle lacrime minacciano di scendere, ma mi appresto e ricacciarle dentro. Devo essere forte.

Mentre mi avvicino a lei mi passano davanti agli occhi tutti i momenti più belli che abbiamo condiviso: il nostro primo bacio, la nostra prima vacanza insieme, le risate e uno in particolare mi fa capire quanto il nostro rapporto sia cambiato.

Eravamo seduti in spiaggia, lei era fra le mie gambe e io le stavo accarezzando i capelli sorridendo e pensando a quanto fossi fortunato ad averla.
"Amore sei silenzioso." Dice girandosi e aggrottando le sopracciglia, è così bella.
"Stavo solo pensando." Le dico sorridendo e poi le do un bacio sulla punta del naso.
"A cosa?" Mi chiede curiosa.
"A quanto tu sia bella, a quanto sono fortunato ad averti e a quanto tu mi renda felice." Dico accarezzandole il viso. Non sono mai stato un tipo sdolcinato, ma l'amore a volte ti cambia, no?
"Ti amo." Dice semplicemente per poi baciarmi. "Sei tutto quello che ho sempre voluto. Non saprei cosa fare se tutto questo un giorno finisse." Disse guardandomi negli occhi.
Le presi la mano e la strinsi dolcemente.
"Non succederà." Le dico. Un sorriso le riempie il viso.

La situazione ora è molto diversa.
"Neymar" dice quando mi vede avvicinarmi a lei.
Ha il trucco colato e un'espressione triste, ma nonostante tutto è bellissima.
"Piccola.." le dico sussurrando. In pochi secondi si butta tra le mie braccia e scoppia in un pianto disperato.
Non so cosa fare, in altri casi l'avrei baciata e le avrei detto che avremmo superato tutto insieme, ma ora è tutto diverso.
"Sono un disastro." Mi dice appoggiando la testa sulla mia spalla, le accarezzo i capelli e respiro il suo profumo.

Dopo qualche istante decido di sciogliere l'abbraccio. Lei mi guarda confusa e si asciuga le lacrime, finalmente ha smesso di piangere e ora posso parlarle. Ora o mai più.
Prendo un profondo respiro e le parole che prima mi ero preparato mi scivolano via dalla mente. È troppo difficile.
"Dobbiamo parlare." Come inizio è proprio una frana, ma in queste condizioni non sono in grado di formulare frasi migliori.
"Di cosa?" Nana è spaesata e non riesco a decifrare il suo sguardo.

"Nana dobbiamo smetterla. Non possiamo continuare a farci del male. Ti ho già fatta soffrire una volta e ora sono stanco di continuare a farlo, non meriti tutto ciò. Credo che dopo questi mesi di dolore abbiamo bisogno di un po' di felicità, no?" Un sorriso amaro si fa spazio nel mio viso e lei non dice una parola, così decido di continuare il mio discorso.
"Ogni volta vorrei voltare pagina, vorrei ricominciare ad amare senza continuare a pensare a te. Ma per ora è impossibile, sopratutto se ogni volta finiamo col stare insieme, perchè è vero, in qualche modo riusciamo sempre a trovarci e ora è arrivato il momento di smetterla. Sono stufo Nana.
Dobbiamo lasciarci tutto alle spalle, è stato tutto bellissimo, sei stata importantissima per me, ma ormai è passato. Queste parole dovevo già dirtele quando sei tornata da New York, ma non ho mai trovato il coraggio di farlo, ma ora finalmente ce l'ho fatta. È il momento di finirla." Quando finisco il discorso mi sento vuoto, è come se tutte le mie forze fossero svanite in un colpo solo e una lacrima scende sulla mia guancia.

"Stai dicendo che.." dice con un filo di voce.
"Dobbiamo smetterla di vederci." Le dico deciso, anche se dentro di me una piccola parte vuole rimangiarsi tutto quello che ho appena detto.
Prima di cambiare idea e farlo veramente mi giro e mi dirigo verso casa. Mi dispiace lasciarla sola fuori, ma devo rispettare quello che ho detto e se ora corressi da lei sembrerei un completo idiota.
Prima di entrare mi giro a guardarla, riesco chiaramente a sentire dei singhiozzi anche se siamo ad una certa distanza, mi guarda e il suo viso ormai è un insieme di emozioni indecifrabili.
Sento il bisogno di andare da lei e asciugare vai quelle lacrime e per un attimo mi sono quasi convinto di farlo, ma poi mi fermo e afferro la maniglia della porta.

"Lo stai facendo per il suo bene." Mi ripeto in testa.
Entro in casa e vado verso il piano superiore sotto lo sguardo confuso di tutti.
Ora Natalie deve diventare solo un ricordo.

Bed of lies |Neymar| Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt