Lost in confusion

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Arrivata a casa mi stendo sul divano e inizio a cercare delle offerte nella zona di Barcellona, ovviamente non trovando quasi nulla.
Sbuffo e chiudo gli occhi per cercare di addormentarmi, ma il rumore del cellulare che suona mi sveglia di colpo. È un numero non salvato in rubrica, rispondo.
"Pronto?" Ho un tono un po' confuso.
"Emh.. ciao piccola." Rimango sconcertata quando sento la sua voce.
"Neymar? Come fai ad avere il mio numero?"
"Stavamo insieme, non so se ti ricordi. Mi sembra ovvio che ho il tuo numero. Tu non hai il mio?" Sento che ride leggermente.
"Emh.. l'ho cancellato presa da un momento di rabbia, scusa." Non so perchè mi sono scusata sinceramente.
"Tranquilla piccola." Ride.
"Perchè mi hai chiamata?"
"Ah sì, non è che riusciresti a venire qui per qualche oretta? Davi ha scoperto che sei tornata e vuole vederti a tutti i costi." Sento in sottofondo le urla di davi. Sorrido.
"Certo! Arrivo subito." Non vedo l'ora di vederlo. Io e lui avevamo un rapporto stupendo, gli voglio troppo bene.
"Va bene, ti aspettiamo." Riattacca e io mi incammino verso casa sua.

In pochi minuti arrivo ed entro nel giardino, sento dei passettini venirmi incontro. È Davi.
"NAT CIAOOO!" Mi si butta tra le braccia e io lo stringo fortissimo a me.
"Ciao piccolino! Come sei diventato grande!" Gli scompiglio i capelli e lui ride mettendoseli a posto.
Neymar arriva sorridendo e si siede su una delle sedie di plastica davanti a noi.
"Giochiamo a calcio?" Saltella Davi felice.
"Piccolo lo sai che mi fa male il ginocchio e non posso fare molti sforzi." Si scusa Neymar.
"Nat tu giochi?" Mi guarda dal basso con il pallone in mano, sfido chiunque a dirgli di no.
"Certo piccolo!" Sorrido e corriamo a giocare.

Ogni tanto lancio delle occhiate a Neymar e mi accorgo che ha passato tutto il pomeriggio attaccato al telefono. Non ha degnato Davi neanche di uno sguardo, anche se il piccolino non se nè accorto.
Dopo circa un'oretta di gioco andiamo a sederci vicino a Neymar, che ovviamente non se ne accorge quasi, visto che è preso a messaggiare con qualcuno.

"Tu e papà siete tornati insieme?" Mi chiede Davi mentre mangiucchia un panino alla nutella.
"Emh.. siamo amici." Non so neanche come rispondergli, non so esattamente cosa siamo io e Neymar. Ex che si parlano ancora? Sarebbe difficile spiegarlo a un bambino di quattro anni.
"Mi sei mancata tanto in questi mesi." Sputacchia ogni tanto parlando e io sorrido per la sua tenerezza.
"Anche tu piccolino." Gli do un bacio sulla guancia. È troppo dolce.
"Davi vieni a fare il bagno!" Urla Nadine da in casa. Davi si alza di scatto dalla sedia.
"Mi aspetti vero?"
"Certo! Non mi muovo da qui." Gli sorrido e spero vivamente che ora compaia Rafaella da qualche parte.
Lui sorride e corre in casa, mentre io rimango da sola con il cellularedipendente.

"È troppo un amore quel bambino." Cerco di iniziare una conversazione dopo un paio di minuti di silenzio.
"Mh si." Dice senza staccare gli occhi dal telefono. Sul serio?!
"Stai scrivendo un poema? È da due ore che non ti stacchi dal telefono!" Sbuffo.
"Se non sto al telefono cosa faccio? Mi annoio. Non abbiamo niente di cui parlare." Dice in tono annoiato. Sta cercando di ferirmi con quelle parole. Ma non ci riuscirà.
"Giusto. Hai ragione. Meglio stare al telefono che parlare con uno come te." E per fortuna dopo pochi secondi arriva Davi fresco di bagno.

"Piccolo io devo andare, si sta facendo tardi." Gli do una carezza e lui fa il labbruccio, sembra molto suo papà.
"Va bene, ma verrai a trovarmi di nuovo vero?"
"Sì. Appena vengo da Rafa te lo dico così giochiamo ancora a calcio insieme." Sorrido e lo abbraccio.
"Ciao Neymar." Me ne vado senza degnarlo di uno sguardo.
"Neymar potresti accompagnarla in macchina!" Urla Nadine.
"No, ha detto che vuole farsi una passeggiata." Dice Neymar entrando in casa. Una scossa di nervoso mi percorre tutto il corpo, e insieme a lui, salgono alcune lacrime che però ricaccio dentro di forza. Devo smetterla di essere così, non ne vale la pena.

Mi metto le cuffiette e ascolto un po' di musica, non ho voglia di tornare a casa e quindi decido di fermarmi in un parchetto che incontro nel tragitto. Mi siedo su una panchina e guardo i vari bambini giocare e divertirsi. Mi arriva un messaggio ed è di Rafa.
"Tutto a posto? Neymar sembra un morto vivente e Davi mi ha detto che sei venuta qua." Non so che risponderle, quindi blocco il telefono e lo metto in tasca. Ci penserò dopo.

Dopo circa mezz'ora me ne torno a casa, vado in cucina e mi preparo un piatto di pasta al pesto. Il telefono inizia a squillare e so già chi è.
"Non hai risposto al mio messaggio." Dice seria.
"L'ho visto ora, scusa." Sbuffo.
"Allora rispondi adesso."
"È tutto a posto. È stato solo al telefono per tutto il tempo senza degnarmi di una parola, anzi l'ha fatto. Mi ha detto che non abbiamo niente da dirci." Mi sfugge una risata amara.
"È il solito coglione. Stava sicuramente messaggiando con una delle sue amichette e voleva solo farsi vedere. Tu non farci caso, lascia perdere." Dice rassicurandomi.
"Sì tranquilla.." dico sospirando e poi chiudo la chiamata. Ho voglia di rimanere sola.

Mangio e poi mi butto sul letto. È stata una giornata lunghissima. Rovinata per colpa di quello stronzo. Stringo con forza il cuscino per cercare di farmi passare il nervoso, ma niente. Lui mi ha trattata malissimo e io sono qua incazzata con me stessa perchè ci sono rimasta male. Mi giro a pancia in su e mi addormento chiedendomi per quale motivo mi ha trattata in quel modo, cosa gli ho fatto? Perchè è cambiato dal nulla?

Bed of lies |Neymar| Donde viven las historias. Descúbrelo ahora