Wrong words

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Sono le 20:30 e il locale è pieno, io continuo a fare avanti e indietro tra i tavoli e il bancone, mentre Noah prepara tutte le ordinazioni. Ha un'espressione stanca e quando vado alla cassa per prendere il resto di un cliente, si avvicina a me.
"Allora? Sei ancora tutta intera?" Scherza pulendosi le mani sporche di caffè, visto che poco prima aveva rovesciato una tazzina che aveva appena riempito.
"Sì, è faticoso, ma mi piace." Sorrido e chiudo la cassa e gli rivolgo un sorriso prima di dirigermi velocemente verso il cliente.
Prendo i bicchieri vuoti e li metto nel vassoio e poi vado da un gruppetto di ragazzi che si è appena accomodato.

"Avete già deciso?" Dico tirando fuori il blocchetto per segnare le ordinazioni e una penna dalla tasca del mio grembiule.
"Sì, vorremmo due birre piccole e tre cioccolate con panna." Mi dice una ragazza che avrà avuto più o meno la mia età.
Mi dirigo a grandi passi da Noah che mi sta aspettando appoggiato al bancone e gli riferisco le ordinazioni.
"Ma è sempre così pieno?" Gli chiedo sistemandomi la coda, anche se ormai alcuni ciuffi sono sfuggiti dal fermaglio.
"Non sempre, diciamo che durante la settimana non c'è così tanta affluenza."
Annuisco e in men che non si dica Noah ha già preparato tutto, è molto bravo nel suo lavoro e lo fa con molta passione.

Mentre appoggio l'ultimo bicchiere di birra nel tavolo sento la porta aprirsi e rivolgo il mio sguardo ai clienti che stanno per entrare. Sono un gruppo di ragazzi e quando entra l'ultimo la mia espressione cambia totalmente. Se prima ero sorridente ora sono sorpresa e nervosa. Proprio qua doveva venire?
Lui sembra non avermi ancora visto, così mi dirigo da Noah per cercare un diversivo.
"Ehm.. ho un leggero mal di testa.." gli dico cercando di essere credibile.
"Un mal di testa chiamato Neymar?" Risponde prendendomi i giro.
"Ora vai a prendere le ordinazioni, non puoi farli aspettare."
"Non potresti andare tu?" Gli chiedo con una faccia da cane bastonato, ma tutto ciò non fa effetto e in pochi secondi mi trovo davanti al loro tavolo.

"Avete già deciso?" Cerco di essere gentile e quando Neymar alza lo sguardo dal cellulare spalanca gli occhi vedendomi.
"Beh cosa ci consiglia questa bella ragazza?" Dice uno degli altri ragazzi squadrandomi. Ha un piercing sul labbro e i capelli rasati e puzza in una maniera assurda di fumo.
"Visto che sto lavorando e non posso essere volgare, ti consiglio solo di aprire il menù e guardare cosa ti ispira." Dico annoiata. Sento qualcuno sbuffare e alzo lo sguardo. Neymar.
"Dai Ryan prendiamo tutti la birra come al solito, non fare il rompicoglioni." Dice duro. Gli rivolgo un sorrisino a cui lui rimane impassibile.
"Ora sei diventato il paladino delle cameriere? Ti ricordo che anche tu di solito ci provi con quelle più fighe." Dice ridendo il suo amico.
"Non fai per niente ridere e lascia stare Nan... Natalie." Sentirgli dire il mio nome per intero mi lascia molto sorpresa, è due anni che non lo fa, ma decido di rimanere totalmente impassibile, devo giocare al suo gioco.

"Oh ma allora la conosci! E sentiamo, è la tua nuova fidanzatina?" Quel tipo sta esagerando e io sto anche perdendo tempo.
"No. È solo... un'amica di mia sorella. La conosco di vista e basta. Ora puoi anche portarci le nostre sei birre, se non ti dispiace." Dice rivolgendomi un sorrisino impertinente. Ho molta voglia di spaccargli il menù in faccia.
"Certo." Mormoro prima di andare da Noah che sta osservando la scena da lontano.
"Sei birre chiare." Gli dico nervosa.
"Ha fatto lo stronzo?" Mi chiede iniziando a versare la bevenda nel primo bicchiere, facendo molta attenzione a non creare troppa schiuma.
"Oh beh ora sono diventata una semplice amica di Rafa. Non mi riconosce neanche più come la sua ex. E sai cosa? Ha ripreso ad uscire con gente sbagliata. Quel Ryan non mi piace e puzzava tantissimo di fumo." Gli dico lamentandomi.

"Non dovrebbe importartene, insomma se lui ha deciso che dovete distaccarvi tu dovresti far finta di niente. Invece sei qui a lamentarti come una fidanzatina preoccupata." Dice sorridendo leggermente.
"Le birre?" Gli chiedo scocciata.
"Dovresti fargli vedere che non te ne frega. Fatti desiderare." Mi dice consegnandomi il vassoio pieno dei bicchieri. Scuoto la testa e vado dai ragazzi.
"Ecco qua." Dico appoggiando le birre.
Quando mi piego per passare la birra ad uno dei ragazzi sento una mano accarezzarmi il fondoschiena, così mi tiro su e fulmino Ryan che sta sorridendo come un idiota.
"Puoi smetterla? Sto lavorando e non sono una bambola che puoi toccare quando ti pare. Stronzo." Lui mi risponde semplicemente ridendo, allora Neymar sbatte un pugno sul tavolo facendomi spaventare leggermente.

"Ryan hai finito di fare il coglione? Lasciala stare! E prova ancora a toccarla e te la vedrai con me." A primo impatto rimango a bocca aperta appena sento quelle parole, e quando lui si accorge di quello che ha detto sembra imbarazzarsi subito.
"E tu che cazzo vuoi? Fatti gli affari tuoi." Dice il suo amico a denti stretti.
"È l'amica di mia sorella e non mi va che la tratti male. Se vuoi scopartela portatela nei bagni e fallo, ovviamente se lei vuole, ma non toccarla senza il suo permesso." Alzo un sopracciglio e capisco che l'ha detto solo per rimediare alla frase di prima, ma il nervoso prende il possesso dei miei sentimenti.
"Sei proprio uno stronzo." Dico per poi andarmene da Noah, ho una voglia incredibile di andarmene a casa, ma devo tenere duro ancora per qualche ora, ce la posso fare.

Le ore passano lente e il gruppo di Neymar non è ancora andato via, avranno ordinato altre tre birre a testa e sembrano ancora sobri. Per quasi tutta la sera io e lui ci siamo scambiati semplici sguardi da lontano.
"Puoi andare pure a casa, tra poco arriva mio padre e ci pensiamo noi a mettere a posto." Mi dice Noah dandomi una dolce carezza sulla schiena, è molto affettuoso.
"Sei sicuro? Se no posso anche rimanere, non ci sono problemi."
"Tranquilla. Porta il conto al tavolo del tuo amichetto e poi vai a cambiarti. Domani ci vediamo alla solita ora." Mi dice per poi continuare a pulire la macchina del caffè.
Prendo lo scontrino e vado al tavolo.
I ragazzi pagano e noto che mi hanno lasciato 50 euro di mancia, sicuro è stato Neymar, così lo guardo, ma lui mi sta dando le spalle, preso a parlare con un suo amico.
"Buona serata." Dico e loro mi rispondono in coro, tutti tranne lui, ovviamente.
Nervosa e stanca mi dirigo nello sgabuzzino per cambiarmi e poi tornare a casa, ho proprio bisogno di una bella dormita.

Bed of lies |Neymar| Where stories live. Discover now