Lunch

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Appena esco un leggero venticello fresco mi colpisce il viso e respiro a pieni polmoni. Finalmente posso tornare a casa e buttarmi sul letto e dormire come se non ci fosse un domani, così mi incammino verso casa.
"Natalie!" Non ho fatto neanche tre passi che mi sento chiamare, così mi giro.
Corrugo la fronte quando vedo una ragazza bionda e sconosciuta davanti a me. Cerco di far mente locale e dopo pochi secondi mi passa davanti agli occhi il flash della foto che ha pubblicato ieri James. Lei è la ragazza che lo stava abbracciando.
"Ci conosciamo?" Le chiedo leggermente dura.
"Ehm, no. Ma io conosco il tuo ragazzo." Sembra intimorita, ma credo che sia solo apparenza.
"Ho notato." Rispondo ironica.

"Non abbiamo fatto ciò che pensi. Io e Jam siamo amici e abbiamo passato semplicemente una serata insieme, nulla di più." Alzo gli occhi al cielo, lo chiama addirittura Jam. Wow.
"Sì ok." Dico per poi riprendere a camminare, sono stanca e sto solo sprecando il mio tempo, a quest'ora sarei già quasi arrivata a casa. Purtroppo la biondina riesce a tenere il mio passo, anche se indossa dei tacchi vertiginosi e sottili, sui quali io sicuramente non riuscirei neanche a fare mezzo metro.
"Non ci siamo presentate! Io mi chiamo  Sarah." Dice quasi col fiatone.
"Senti." Mi fermo di colpo spazientita. "Mi puoi dire cosa vuoi? So che non sei venuta qua per fare amicizia." Ha un'espressione da cane bastonato e quando la guardo incitandola a parlare sbuffa.

"Volevo solo dirti che io e James non abbiamo fatto nulla." Ripete e io alzo gli occhi al cielo.
"Ah e in oltre volevo darti questa." Mi consegna una borsa di plastica contenente un qualcosa di leggermente pesante e nero. Una felpa.
"È la felpa di James che mi ha prestato alla festa, avevo freddo e ha solamente fatto un gesto gentile. Volevo dargliela di persona, ma ha detto che in questi giorni è impegnato, così quando stasera ho visto dove lavoravi ho deciso di portarla a te, visto che so che in questi giorni vedrai sicuramente il tuo fidanzatino." Dice facendo una risatina snervante.
"Oh che gentile. Ora se permetti torno a casa perchè sono stanca morta, ho appena finito di lavorare." Sottolineo.
"Anch'io! Lavoro nel night club difronte al bar dove lavori tu!" Dice saltellando e io riesco solo a fare un sorriso tirato.
"Ok.. ciao." Dico rinunziando a camminare, mentre lei, finalmente, rimane ferma lì dovè.
Questa serata è stata troppo movimentata per i miei gusti.

Quando arrivo a casa mi metto velocemente il pigiama e mi butto a letto, prima di dormire mando un messaggio a Nicky e a Rafa dicendo che le avrei chiamate il giorno seguente per raccontare del mio primo giorno lavorativo.
Faccio un giro sui social e poi mi addormento profondamente e, stranamente, durante la notte non sogno nulla.

Mi sveglio per colpa di un raggio di luce che mi batte sul viso e mi maledico per non aver chiuso le tende la sera prima.
Prendo il telefono e quando vedo che ore sono quasi cado dal letto. Le 11, e oggi ho il pranzo con James.
Infatti ho un suo messaggio e quando lo leggo scatto fuori dal letto; a mezzogiorno sarebbe passato a prendermi.
Corro in bagno e mi lavo velocemente, ho ancora il trucco di ieri sera e sembro uno zombie.
Decido di indossare una maglietta nera e un paio di pantaloncini di jeans con le mie inseparabili converse nere, conoscendo James non mi porterà mai in un locale troppo alla moda, quindi posso concedermi di vestirmi non elegante.

Mi trucco come al solito e mi lego i capelli in una treccia di lato, non lo faccio quasi mai, ma oggi i miei capelli hanno deciso di ribellarsi e non stare a posto.
Alle 12 precise sento un clacson suonare, è James.
Mi precipito fuori e quando mi avvicino alla sua macchina mi sorride.
Entro e lui mi stampa un bacio sulla guancia.
"Ciao piccola." Ha l'alito che profuma di menta e indossa una maglietta bianca e un paio di jeans chiari, ha i capelli un po' in disordine e gli stanno benissimo. Ricordati che sei ancora arrabbiata con lui, non saltargli addosso.
"Ciao James." Gli sorrido leggermente e lui scuote la testa divertito.

Durante tutto il tragitto lui cerca di parlare normalmente, come se non fosse successo niente, ma io voglio chiarire, non voglio lasciare la questione in sospeso.
Mi porta in un bar vicino al centro, è uno dei più famosi ed è sempre pieno di ragazzi.
Quando entriamo la cameriera saluta James e io lo fulmino senza volerlo, così lui ride e circonda le spalle con un braccio.
"È la ragazza di una mia amica." Dice sorridendo e poi mi bacia la punta del naso quando nota che sono arrossita. Che figuraccia.
Quando arriviamo davanti alla cassa guardo il menù appeso al muro e la mia pancia inizia a brontolare.
"Io prendo un numero 12." Gli dico.
"Perfetto, allora due numeri 12 con bibita e patatine grandi."

Dopo aver litigato su chi doveva pagare (alla fine ha vinto lui), ci sediamo in un tavolo vicino alla finestra, fortunatamente il locale non è pieno e così riusciamo a parlare senza problemi.
"Ieri ho visto la tua amica Sarah. Mi ha detto che lavora in un night club." Sottolineo mangiando una patatina.
"Sì, lo fa per pagarsi l'università." Dice non perdendo quell'aria divertita di prima.
"Fantastico. Mi ha dato la tua felpa, ma l'ho dimenticata a casa."
"Non preoccuparti, ne ho tante a casa. E se vuoi tenerla per me non ci sono problemi." Mi sorride e mi accarezza la mano. Cerca di rimanere impassibile Natalie.
"Non vorrei prendere qualche malattia, forse prima la faccio disinfestare dai parassiti di Sarah e poi me la tengo."

"Natalie, so che abbiamo sbagliato entrambi quella sera, e so che entrambi siamo dispiaciuti. Ma Sarah non è come pensi e ti assicuro che non ci ha mai provato con me. Quindi non possiamo dimenticare cosè successo e goderci questo pranzo insieme?" Sospiro e la cameriera che sta prendendo le ordinazioni nel tavolo difianco al nostro si ferma a guardarmi, forse vuole sapere la mia risposta.
"Ok, va bene. Scusa." Gli dico mordendomi l'angolo del labbro.
"Dai, ora mangia che se no si raffredda." Dice dandomi un leggero bacio sulla mano.
Sorrido e inizio a mangiare.

"Quindi comè andato il tuo primo giorno di lavoro?" Mi chiede quando usciamo dal bar.
"Bene, anche se credo di aver perso due kili, visto che ho continuato a correre da un tavolo all'altro." Dico facendolo ridere.
"Allora oggi pomeriggio ti devi rilassare, che ne dici di andare a fare un giro in spiaggia?" Sorrido a 32 denti e annuisco.
"Allora destinazione Barceloneta!" Dice prendendomi in braccio e dandomi un dolce bacio a stampo.

Bed of lies |Neymar| Where stories live. Discover now