Test.

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STEFANY'S POV

Neymar stasera è strano, turbato, oserei dire. Sta molto sulle sue e ogni tanto mi rivolge una parole giusto per non farmi destare sospetti, forse non ha capito che lo conosco.
La mia paura più grande è che questo suo comportamento sia legato in qualche modo a Natalie, quella ragazza è come una specie di calamita per il mio ragazzo e la cosa mi fa venire i conati di vomito, letteralmente.
Quando l'ho conosciuto non ha minimamente accennato a lei, sono venuta a scoprirlo qualche mese dopo, grazie alla bocca troppo larga di Rafa. La cosa mi ha lasciato molto perplessa, facendomi venire una serie di paranoie che probabilmente non se ne andranno mai.

Quando, successivamente, l'ho incontrata sono riuscita a calmarmi vedendo che aveva un bel rapporto con James, il loro feeling è sempre stato molto evidente e non ho avuto più preoccupazioni per qualche mese, fidandomi totalmente di Ney.
Le cose si sono complicate quando ho scoperto che Nat e James si sono lasciati, quella notte ho continuato a fare incubi in cui il mio ragazzo mi tradiva con lei, le giurava eterno amore e mi abbandonava per sempre, lasciandomi in mille pezzi.
Non ho mai parlato di queste mie paure con Ney, gliele ho solo accennate qualche volta, trasformandole in semplici gelosie da ragazza forse troppo apprensiva. Lui liquidava il discorso con semplici parole come "se sto con te e non con lei c'è un perché" oppure "non mi interessa più, è acqua passata", ma credergli è sempre stato più difficile man mano che il tempo passava.

Tiro un grosso sospiro mentre cerco di concentrarmi sul film che stiamo guardando, sinceramente non so neanche come si chiami o che trama abbia, il mio cervello oggi non è molto collaborativo e da quel che noto neanche quello di Neymar.
Affondo una mano nei suoi capelli e li accarezzo dolcemente, beandomi della sensazione di sentirlo totalmente mio, di saperlo vicino a me.
Lui alza la testa dalla mia pancia e mi rivolge un breve sorriso che ricambio, è forse la sesta volta che fa così e io evito di lamentarmi, non ne ho le forze e sinceramente non ho per niente voglia di litigare con lui, potrei scoppiare in un pianto disperato e rivelargli tutte le mie paure, facendo una brutta figura.

Tira fuori il telefono e inizia a scrivere qualcosa, non riesco a capire cosa, ma noto che continua a cancellare e riscrivere, come se stesse facendo uno di quei poemi sdolcinati, dove deve essere tutto perfetto, dalla punteggiatura alle parole, così passi la maggior parte del tempo a cancellare, finendo poi per riscrivere sempre le solite cose.
Ovviamente tiene lo schermo lontano da me, non permettendomi di vedere niente. Brutto segno.

Stringo le labbra in una sottile linea e le mie paranoie iniziano a riempirmi la testa. Ad un tratto sento un conato di vomito partirmi dalla gola e devo mettermi una mano davanti alla bocca per evitare di rimettere sul tavolino del salotto, mi alzo in fretta lasciando Neymar perplesso.
"Ehm.. vado a lavarmi. Mi sono appena accorta che mi sono dimenticata di farlo." Mento spudoratamente correndo per le scale e chiudendomi, successivamente, a chiave in bagno.
Apro il getto della doccia per cercare di coprire i rumori e mi inginocchio ad altezza della tavoletta del water, iniziando a rimettere la cena che avevo appena mangiato.

Sbuffo quando finisco e scuoto la testa, massaggiandomi la pancia per cercare di calmare la sensazione di vuoto che si è creata al suo interno.
Mi ripulisci il viso e mi appoggio al lavandino, fissando il mobiletto in cui è posto quell'oggetto infernale dal quale sto scappando da quasi una settimana.
Inizio a mordermi nervosamente il labbro, non sapendo cosa fare. Ho paura di scoprire cosa uscirà, di rovinare il mio rapporto con Neymar, di stravolgermi completamente la vita e di non essere in grado di badare a quella piccola creatura che potrebbe nascere tra nove mesi.

Il problema è che scappare non serve a niente, prima o poi avrei scoperto la verità, avrei dovuto fare i conti con la realtà e assumermi tutte le responsabilità del caso. Avevo già preso troppo tempo. Era il momento di farlo.
Inizio a camminare lentamente verso il mobiletto, la testa mi gira leggermente e giuro che se potessi urlare lo farei, facendo uscire tutta la paura che sta dominando il mio corpo in questo preciso istante.
Apro la piccola anta sulla sinistra e lo tiro fuori. È nella sua scatolina azzurra e sopra c'è un'immagine di una donna sorridente che regge fieramente il suo test positivo.
Scuoto la testa mimando un "che schifo" con le labbra, come se qualcuno potesse ascoltarmi e rispondermi, facendomi compagnia in questo momento di vitale importanza.

Leggo le istruzioni per essere sicura al 100% di non sbagliare e inizio ad eseguire i semplici procedimenti.
Quando finisco mi siedo sul bordo della vasca aspettando il risultato, fissando quel bastoncino infernale. Come può un semplice pezzo di plastica incutere tanto terrore e tanta ansia alle donne?
Non avrei mai pensato di doverne fare uno a 22 anni, fin da piccola mi ripetevo sempre che avrei aspettato almeno fino si 28, per essere sicura di essere abbastanza matura per poter accudire un figlio.

Ed ora eccomi qui. La me del passato sarebbe molto delusa dal mio comportamento e probabilmente mi rimprovererebbe con uno dei suoi insulti che amava inventare quando qualcuno la faceva arrabbiare, come "faccia da tappo di sughero".
Un piccolo sorriso invade le mie labbra, quanto vorrei ritornare a quei momenti così spensierati e belli.

Mi rendo conto che i minuti indicati sulla scatoletta sono passati, così giro il testa, che prima avevo per sbaglio coperto e trattengo il fiato guardando il risultato.
Appena lo vedo...

ANGOLO AUTRICE
Scusate se il capitolo è corto, ma volevo soffermarmi un attimo su questa faccenda, facendovi anche conoscere meglio il personaggio di Stefany.
Ansiose di sapere il risultato?
Eheheh ❤️

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