Capitolo 8

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Erano passate esattamente 2 settimane da quando Niall aveva scoperto che sarebbe diventato padre.
Era riuscito a metabolizzare la cosa, più o meno.
Piano, piano la stava accettando, ma del bambino lo sapevano solo loro due e Liam.
Ad Harry dopo la scorsa volta avevano semplicemente che avevano litigato per motivi loro.
Allyson non non era ancora pronta a dirgli tutta la verità.
Aveva accettato con fatica il fatto che ormai non potesse più nascondere la pancia.
Continuava ad indossare felpe enormi sperando che si notasse, ma ormai la voce a scuola aveva iniziato a girare, e dalla scuola era uscita per arrivare alla stampa.
Ormai erano giorni che su internet girava il totopadre, tutti si chiedevano chi fosse il pare del bambino.
Se solo avessero saputo.

Allyson era appena uscita dalla doccia.
Era sabato e finalmente aveva potuto dormire fino a tardi.
Amava dormire e la gravidanza la rendeva sempre più stanca.
Si mise davanti allo specchio in biancheria e si guardò.
La pancia era cresciuta a dismisura e il bambino aveva iniziato a muoversi sempre di più, tanto da farle passare qualche notte insonne.
SI guardò e poi sorrise, nonostante tutto era felice.
"Ciao piccolino..." si acarezzò la pancia "sono la ua mamma..." sorrise quando sentì un piccolo calcio.
"Si sono proprio io, che fai eh?" come risposta ebbe un altro calcio.
Anche Niall una volta aveva provato a parlargli ma era diventato rosso come un pomodoro, si vergognava ed Allyson non era riuscita a trattenersi dal ridere.
Ed anche ora che ci ripensava le veniva da ridere.

La ragazza fu riportata alla realtà dallo squillare del suo telefono e appena vide il nome del mittente sorriso e rispose al volo.

Parli del diavolo è spuntano le corna. Pensò.

"Niall" mise il vivavoce.
"Ehi che fai?" chiese più interessato di quello che dovesse essere. In quelle settimane i due ragazzi si erano avvicinati molto.
"Sono appena uscita dalla doccia, mi sono svegliata un'ora fa" si vestì.
"Oh capito, e il bambino come sta?"
Le venne da ridere "Sta come stava ieri sera, nella mia pancia e ogni tanto si muove" Niall era passato dalla rabbia al panico ed infine alla preoccupazione nel giro di neanche due settimane.
"Ehi, tu ci stai sempre a contatto io mi devo accontentare di quello che mi dici tu" mise un finto broncio che Allyson non poteva vedere ma se lo immaginava perfettamente.
"Si scusa hai ragione, il bambino sa benissimo e tu come stai?"
"Io bene, sto preparando la valigia"
I ragazzi sarebbero partiti l'indomani per un weekend, dovevano partecipare ad una trasmissione a Parigi.
"Va bene, se hai da fare ti lascio"
"Nono, fammi compagnia e poi ti devo parlare di una cosa importante" era arrivato al punto dolente.
"Dimmi, ti ascolto" si sedette sul letto, aveva sentito il suo tono di voce e non gli era piaciuto per niente.
"Mi chiedevo, hai pensato alla storia di raccontarlo a tuo fratello?..." le chiese con molta cautela, quel discorso era un campo minato.
"Oh, in realtà no, non sono ancora pronta Niall, ne avevamo già parlato"
Lui lo sapeva benissimono.
"Lo so, ma forse è ora di farlo"
"No, io non penso"
"Allyson pensci, se lo viene a sapere sarà anche peggio, anche io ho paura della sua reazione ma dobbiamo farlo prima o poi"
"Non ora Niall, te l'ho già detto" si stava iniziando ad innervosire, cosa non capiva di te l'ho già detto?
In più gli ormoni le faceva prendere tutto troppo sul serio
"Se ti devo dire la verità sono un po' stufo di nasconderlo alle nostre famiglie, è un peso da portare e io non sono bravo a mentire"
"Te l'ho già detto mille volte ho bisogno di tempo e il peso come lo porti tu lo porto anche io e lo porto anche più di te, perché è a me che tutti vengono a chiedere chi è il padre del bambino e rispondere ogni volta no, non so chi è non fa altro che farmi passare da puttana, quindi, lo so si che è un peso, grazie ma non serve che me lo ricordi ogni volta" ora era più che infastidita.
"Però non serve neanche che tu ti arrabbi, non capisco perché non vuoi dirlo? Che ti cambia?"
"Cambia che non voglio che mio figlio sia pane per i denti di quei giornalisti che gli rovinerebbero la vita già da appena nato, cambia che non voglio passare per la puttana che si è scopata quel poverino di Niall Horan e che ora cerca dei soldi da lui visto che non gli bastano quelli suo fratello, cambia che non voglio essere attaccata da migliaia di ragazzine in piena crisi ormonale che mi mandano minacce di morte. Ecco che mi cambia" lasciò che quelle parole uscirono dalla sua bocca senza pensarci.
"Guarda che i problemi non li avrai solo tu, li avrò anche io come te, io passerò da puttaniere che si fa una ragazza a notte e che le mette incinta, passerò da quello senza cuore che si fa la sorella del migliore amico, migliore amico che sicuramente dopo averlo saputo mi spaccherà la faccia.
Avrò dei problemi con la ragazza con cui mi sto sentendo se non gli dirò al più presto che sto aspettando un foglio da un'altra ragazza, quindi pensa che qui non ci sei solo tu i tuoi problemi ci siamo entrambi, siamo sulla stessa barca" sbottò.
"Quindi tutti questi problemi per una ragazza? Lei può aspettare di saperlo e sopratutto non pensare che lo vedrai quando quando ci saranno altre" era arrabbiata.
"Ma mi ascolti quando parlo? Si o no?" Urlò quasi Niall.
"Bene sai cosa allora? Vai, prendi una fottuta telecamera e dillo al tutto il mondo, di che abbiamo scopato e che ora aspetti un figlio, non voglio sapere più nulla di tutta questa storia" gli chiuse il telefono in faccia.
Aveva bisogno di stendersi, la testa le girava, non doveva agitarsi così, faceva solo del mal al bambino.
Ma era l'agitazione che la faceva sentire male o il fatto che Niall le avesse confessato che si stava sentendo con una ragazza?
Ma lei cosa gliene doveva fregare? Nulla.
Si convinse allora che quel giramento di testa fosse dovuto solo alla forte agitazione.

I ragazzi erano tutti nella lussosa hall del loro albergo a 5 stelle, mentre aspettavano la cena e qualcos'altro.
Oh meglio, Niall aspettava qualcuno.
La ragazza che ormai da un po' stava sentendo lo avrebbe raggiunto a Parigi per il weekend.
L'attenzione del biondo, ansioso, fu attirata dall'enorme sospiro fatto da Harry subito dopo aver attaccato al telefono.
"Tutto bene Harry?" Gli chiese.
"Più o meno, ho appena parlato con mia sorella e non sta bene e il fatto che sia a casa sola mi preoccupa"
Nella testa di Niall scattò un allarme, da quando aveva saputo che Allyson era incinta, era cresciuto in lui questo senso di protezione, se così si voleva chiamare, che aveva giustificato semplicemente dicendo che era tutto dovuto al fatto che lei portasse suo figlio in grembo e che una volta nato tutto sarebbe sparito.
"Cosa ha?" Sì mostro disinteressato.
"Non lo so di preciso, ieri sera prima che partissi le girava la testa e aveva la nausea, stamattina non è andata a scuola e domani non lo sa"
Niall non la sentiva dala mattina prima da quando avevano litigato e si appuntò mentalmente che doveva mandarle almeno un messaggio.

In effetti Allyson stava davvero male, questi giramenti di testa non la lasciavano stare un minuto ed era costretta a rimanere a letto tutto il giorno.
Odiava stare così male, non vedeva la che la gravidanza finisse e di tenere il suo bambino fra le braccia.
Forse tutto questo malessere era dovuto anche alla litigata con Niall.
Niall, chissa come sta lui, pensò.
Ci starà di merda come ci sto io?
O se ne è già domenicato?
Infondo erano solo due amici che erano andati a letto insieme ed ora aspettavano un bambino insieme, perché avrebbe dovuto starci "male"?

Ed infatti Niall poco ci pensava alla litigata in quel momento, una bellissima ragazza, alta e mora aveva fatto ingresso dall'enorme porta dell'Hotel con il suo trolley appresso e cercava qualcuno con lo sguardo.
Appena la vide, il biondo, si alzò e con uno dei suoi sorrisi migliori la andò ad accogliere.
"Mel!" gli andò incontro e aprì le braccia.
"Niall!" La ragazza lasciò la sua valigia e lo abbracciò subito, forte.
"Mi sei mancata, come stai?" Chiese sorridente.
"Bene Ni, e tu? Non vedevo l'ora d vederti"
"Benissimo e anche io non vedevo l'ora di vederti" le baciò la guancia "vieni ci sono i miei amici te li presento".
Con una mano prese la sua valigia e con l'altra la mano della ragazza.
"Ragazzi lei e Melissa, Melissa loro sono i miei compagni di band, Harry, Louis e Liam"
Quest'ultimo, che sapeva tutta la situazione di Niall, Allyson e il bambin e della litigata, si soffermò a guardarlo, come poteva non preoccuparsi nemmeno un po' per la madre di suo figlio che stava male?
Lui stesso gli aveva mandato un messaggio.

Niall lo guardò con aria interrogativa per poi posare lo sguardo sugli altri ragazzi che stavano facendo la conoscenza di Melissa.
A Liam quella ragazza non convinceva, ma da persona educata in quale era la salutò con gentilezza.

Niall le strinse la mano più forte e salutando gli altri la accompagnò nella loro stanza a posare le valigie.

Appena entrarono Niall subito chiuse la porta dietro di sé e l'abbraccio.
Melissa non si tirò indietro e lo strinse a sua volta.
Il biondo cercò e su labbra che trovò poco dopo.
Le labbra dei due ragazzi si unirono in un bacio di saluto.
"Mi sei mancata..." sussurrò poi lui.
"Anche tu Ni..." le poggiò di nuovo sulle sue, ma prima che il bacio potesse diventare più appassionato il telefono di Niall suonò rovinando il momento.
Il bondo sbuffò e lesse il messaggio.
"È Louis è pronta la cena...continuiamo dopo..."
Lei annuì e con questa promessa scesero a cena.

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Scusate per gli errori, è l'una di notte e sto morendo di sonno.
Grazie a tutti quelli che seguono la storia.
Alla prossima ❤

L'errore più bello della mia vita |N.H.|Where stories live. Discover now