Capitolo 35

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Era già passata una settimana dalla partenza di Niall per l'America, ma alla ragazza, pareva essere trascorsa un'eternità.
Le giornate senza il suo ragazzo erano lunghe, montone e sopratutto noiose, l'unica sua salvezza era Maura, che per aiutarla, si era trasferita a casa loro.

Quel pomeriggio Allyson avevo deciso di spezzare la solita routine quotidiana ed uscire a fare una passeggiata.
Era stata una mossa azzardata uscire sola con Luke e senza la donna più grande, che quella mattina era occupata, ma se ne era fregata.
Certo, Niall le avrebbe fatto una lavata di testa quando l'avrebbe scoperto ma in quel momento non le importava.
Era una bellissima giornata a Londra, una delle poche ed era peccato sprecarla rimanendo chiusi in casa.

Tutto sembrava procedere per il meglio quando il pianto disperato di Luke, ruppe la tranquillità del piccolo parco, dove madre e figlio stavano passeggiando.

"Ehi, che succede?" Allyson chiese prendendolo in braccio.
Ed ecco che appena il piccolo toccò le braccia della ragazza smise di piangere.
Era così piccolo ma così furbo, aveva già capito come funzionava e poi diciamolo, nelle braccia di mamma si sta meglio.

"Ma tu sei un furbetto" sorrise la ragazza cullandolo un po'.
Era così uguale a Niall.
Era inutile negarlo.
Maura le aveva mostrato una foto di Niall appena nato ed erano identici.

"Allyson" una voce interruppe i suoi pensieri.
La bionda si girò di scatto, sapeva perfettamente a chi apparteneva.
"Ally, sei tu" disse ancora avviandosi a lei.
"Chris..." sussurrò la ragazza.
Il suo ex ragazzo era lì davanti a lei.
Da quando aveva scoperto di tutto l'imbroglio da parte sua e Melissa, l'aveva evitato in qualsiasi maniera possibile.
Da una parte perché non aveva davvero voglia di vederlo, dall'altra perché Niall glielo aveva vietato.
Odiava quel tipo.
"Ti ho cercata ovunque" disse il ragazzo, che poi si accorse del piccolo fagotto fra le sue mani "Oh lui è..."
"Luke, si chiama Luke" disse lei.
"È bellissimo, proprio come te" sorrise e toccò una manina del bambino che in risposta aprì i suoi occhioni grigi.
Allyson fece un piccolo sorriso, non sapeva che fare.
"Posso?" Chiese poi indicando Luke.
"Va bene"
Chris prese il bambino fra le sue braccia.
La ragazza lo guardò attenta mentre lui accarezzava suo figlio.
Che doveva fare ora?
Fuggire via o parlargli?
Si sentiva così in imbarazzo.
Chris fece tornare il bambino fra le braccia della mamma che lo poggiò delicatamente nella carrozzina.
"Ally, io volevo chiederti scusa davvero, quello che ho fatto è stato orribile e me ne sono accorto troppo tardi.
Ma credimi per favore quando ti dico che me ne sono pentito, mi piacevi davvero"
"E tutto okay Chris, davvero, è passato ormai, certo mi hai fatto soffrire e non sai quanto, mi fidavo di te e tu mi hai preso un giro, ma credo che possiamo andare avanti ora.
Io ho la ma vita e tu la tua, perchè far restare questa faccenda in sospeso?"
"Mi perdoni allora?" Chiese speranzoso, guardandola negli occhi.
La ragazza annuì, lo aveva perdonato, non era una persona che portava rancore lei.
Ormai era acqua passata, si l'aveva fatta soffrire, ma una seconda possibilità non si nega mai a nessuno.
Chris sorrise a trentadue denti e prendendola di sprovvista la tirò a se in un abbraccio.
La ragazza, dopo essersi ripresa, lo strinse a sua volta.
"Ti offro qualcosa da bere, dai" la invitò il ragazzo dopo essersi staccato.
"Non importa Chris, stavo tornando a casa"
"Ci tengo Ally, solo una cosa al volo"
La ragazza esitò ma poi cedette, avrebbero solo preso un caffè insieme, alla fine non stava facendo nulla di male.
"Va bene" annuì.

           ********************
Intanto, dall'altra parte del mondo,precisamente a Chicago, Niall si era appena svegliato.
La sera prima avevano fatto davvero tardi, dopo il concerto era uscito a festeggiare con i ragazzi.
Una volta ogni tanto ci voleva proprio una nottata solo ragazzi per staccare il cervello da tutti i problemi e sopratutto lo stress.
Ultimamente ne sentiva davvero tanto.
La lontananza da casa, la mancanza della sua famiglia, la pressione dei manager a volte, lo facevano sentire uno straccio.
Per la prima volta sarebbe stato lontano dal suo bambino per più di un mese.
E proprio a quello Niall stava pensando in quel momento, ancora steso tra le coperte morbide del letto della sua camera d'hotel.
Quel letto era troppo grande per lui.
L'avrebbe condiviso con piacere con la sua Allyson.
Sorrise al pensiero della sua ragazza, nuda ed appena sveglia accanto a se, dopo aver passato la notte a far l'amore, proprio come la sera prima della sua partenza.
Il suo profumo, la sua pelle morbida, il suo sorriso, le mancava tutto di lei.
Il cantante sospirò e allungò il braccio per prendere il cellulare.

L'errore più bello della mia vita |N.H.|Where stories live. Discover now