Cap 4

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Tony

La signora Rita come al solito mi saluta con due baci sulle guance, mentre i suoi nipotini corrono dritti verso l'ombrellone.

-Ciao tesoro.-

Mi da un caloroso abbraccio e mi sposta i capelli dalla fronte. 

-Ciao zia Rita.- E' così che vuole che la chiami. È una donna affettuosissima e molto buona, una cara amica di famiglia. Mi conosce da quando ero piccolo e anche se non c'è alcun legame di sangue tra noi, è come se fosse mia parente davvero.

-Vado dalle piccole pesti.- Lascia le borse sulla sdraio e raggiunge i tre bambini che sono già in mare a schizzare acqua dappertutto.

Apro l'ombrellone guardandoli da lontano, poi salgo verso il chiosco.

-Come andiamo signor Pietro?- chiedo al nostro cliente più anziano, un vecchietto arzillo che ogni anno prenota per primo l'ombrellone.

Lui fa un gesto col pollice alzato.

-Vuole che le porti qualcosa?-

-Per adesso no Tony. Grazie.-

-Tony!-

Giulia mi chiama da dietro il bancone. La raggiungo mentre due ragazzine che mi fanno il filo mi salutano con il solito sorrisetto fastidioso.

Mi da una lista di cose da prendere in deposito. Così vado e prendo tutto quello che Giulia mi ha ordinato. 

Sono due casse piene. Le sollevo ed esco dal deposito. 

Minchia. Sono piuttosto pesanti. Avrei dovuto prendere il carrello. 

Cammino sulla  passerella di legno e passo accanto ai tavoli del bar e vedo di nuovo quella ragazza. Anche lei mi nota subito. Anzi sembra proprio voler attirare la mia attenzione.

È circondata da ragazzi che sembrano pendere dalle sue labbra. 

Lei con fare civettuolo ride come un'oca e poggia la sua mano sulla gamba nuda di uno di loro.

Che pena che mi fanno quelle come lei.

Oltrepasso quello squallido quadretto e sento la sua voce stridula.

-Ragazzo! Scusa! Cameriere!-

Mi giro con le casse ancora in mano, non sono sicuro che stia chiamando me.

-Dico a te.-

Non rispondo neanche, mi volto e arrivo al chiosco. Scarico la merce e ritorno da quei deficienti.

I ragazzi al suo tavolo ridono. Quando mi avvicino ne riconosco un paio.

-Hai bisogno di qualcosa?-

-Allora mi hai sentito. Si, vorrei uno sciroppo alla menta. Ammesso che tu sappia come si faccia.- Diventa seria di colpo e si porta la sua mano delicata alla bocca con un gesto teatrale. -O ammesso che tu sappia cosa sia la menta.- Non rispondo subito, mi sto trattenendo dal mandarla a quel paese. - Sai com'è sembri un tantino...primitivo.- Ride con una smorfia sfottente seguita dagli altri idioti al tavolo.

-Non posso, mi dispiace. Il servizio ai tavoli non è incluso. Specialmente per le stronze maleducate del nord. Puoi andare a prenderlo al chiosco tu stessa o mandare uno di questi eruditi cavalieri.-

Gli do' le spalle e me ne vado. La sento imprecare mentre mi allontano soddisfatto. Quella ragazza è insopportabile. Crede di poter dominare tutto e tutti, ma si sbaglia di grosso. 

Mi dedico alle mie solite mansioni facendo i soliti giri di routine tra gli ospiti, aiutando i bambini a nuotare e controllando che in acqua tutto sia tranquillo. Faccio una nuotata veloce per rinfrescarmi, il sole comincia a diventare cocente. Quando esco noto una chioma color miele che riconosco subito. Se ne sta a guardarsi intorno indecisa se tuffarsi o meno. Sembra quasi impaurita, se non avessi avuto modo di scontrarmi con lei penserei che potrebbe essere anche una ragazza dolce ed ingenua. 

Come Sole & Neve {COMPLETA} (In Revisione)Where stories live. Discover now