Cap 37

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Bea

Scatto velocemente la testa alla ricerca della figura che dovrei odiare con tutta me stessa ed incrocio un viso dolce, pulito che sorride timidamente mentre con fare imbarazzato contorce le mani.

Porca vacca.

Ci mancava solo lei.

La studio mentre sento dentro me salire il panico e l'ansia.

Ha i capelli castani, lisci come la seta, con una frangia morbida sulla fronte. Le ciglia sono marcate, molto ricurve e alte; i suoi sembrano occhi disegnati da un fumettista di manga.
È più bella di quanto immaginassi.
La sua figura è esile ed è sobria ed elegante nel vestire.
Indossa un vestito rosso corallo fino al ginocchio, con un pudico fiocco alla vita.

Quindi... questa è Licia.

La Licia con cui devo e , chissa, magari dovrò ancora competere.
La Licia che ha occupato per anni il cuore del mio Tony.

Merda.

Questo è un fulmine a ciel sereno. Non ero preparata a questo, non ero pronta e non so come comportarmi per gestire bene la cosa.
La bimba, che prima stava al mio fianco, esulta andando incontro a Licia. Lei le accarezza la testa, poi i suoi occhi si fissano su Tony, senza staccarsi più.
Lui fa lo stesso, la fissa senza dire niente e senza mai voltarsi verso di me.

Quello sguardo complice mi ferisce.
Sento che mi stanno tenendo fuori da qualcosa, forse da quel qualcosa che li lega ancora.
No.
Non essere stupida Bea!
Lui ha portato te qui, lui non sapeva dell'arrivo di Licia. Giusto?

-Hai visto tesoro? Mi ha portato i dolcetti al cocco, i miei preferiti.-

Ovvio.
Non sbaglia un colpo la dolce Licia.
Alzo gli occhi al cielo.

-Mamma noi ce ne andiamo.- Afferma risoluto Tony, poi si rivolge a me.
-Prendi la tua borsa Bea e andiamo.- Ordina con durezza mentre lascia la stanza.
-Cosa?- Chiede allarmata e preoccupata la madre.
-Tony possiamo discuterne un attimo?-
Dico seguendolo, mentre sento la testa scoppiarmi.
-Non c'è niente da discutere Bea.- Sbraita.
Ci seguono pure la sorella e la madre.
-Tony, senti parliamone un attimo.- Insisto sfiorando il suo braccio ma lui mi urla in faccia, rivolgendomi finalmente lo sguardo.
-No!- Svincola la presa con violenza, ma subito si rende conto di aver esagerato.

È infuriato, lo capisco, ma non ha il diritto di urlarmi così, di trattarmi in questo modo, quando sa benissimo che io in questa storia non c'entro niente e soprattutto sapendo che averla qui mi fa soffrire quanto e forse più di lui.

-Vi lascio un momento da soli,- mormora la madre mentre a testa bassa si allontana.
-Non potete andarvene.-  Inveisce Giulia.
-Invece si. Ci fermeremo in un ristorante o compreremo qualcosa da asporto e andremo a casa di Bea. Ovunque ma non resteremo qui.-
-Pensa alla mamma come ci resterebbe male. E papà e la nonna!-
-Non me ne frega un cazzo di tutti voi, proprio come a voi non frega un cazzo di me e di quello che voglio!- Le parla a pochissimi centimetri dalla faccia e nonostante Tony non lo farebbe mai, per qualche secondo temo perfino che possa schiaffeggiarla.

Mi rivolgo alla sorella.
-Giulia ci lasceresti da soli un attimo?-
Se ne va senza dire una parola, lasciandoci soli.
Indirizzo il mio sguardo di nuovo alla bella brunetta che se ne sta lì, a coccolare la bimba e a ricevere coccole da tutti i parenti.

Sento un nodo stringermi la gola.
-Mi-mi dispiace per prima. Scusami.- La sua voce è flebile adesso.
-Tony possiamo restare.- Sbotto con coraggio.
-No, non possiamo invece.-
-Perché?- Chiedo d'istinto, con impeto.
-Devo sapere perché. Perché vuoi che andiamo via.-
Mi guarda torvo, poi porta i capelli indietro e sospira fissando il pavimento.
-Devo sapere se vuoi andare via perche temi per me o perché hai paura che stare vicino a lei...possa...svegliare qualcosa in te...-

Come Sole & Neve {COMPLETA} (In Revisione)Where stories live. Discover now