Cap 12

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Bea

Mi sveglio di soprassalto tutta accaldata.  Non riesco a respirare. Ho fatto...un incubo, credo. Mi sforzo di non ricordare anche se riesco a sentire il dolore sulla mia pelle.
Penso di sapere cosa ho sognato.
Dalle vetrate della mia camera entra una lieve  luce fredda e argentata. Mi alzo e vado in cucina.
Prendo un bicchiere di succo d'ananas ghiacciato e lo mando giù velocemente. Forse una boccata d'aria mi farà bene. Indosso una maglia a maniche lunghe prima di uscire e porto la sedia da mare con me.
Apro la porta finestra, sforzandomi di non fare rumore e scendo in spiaggia.
È deserta.
Il lido è immerso nel buio, tranne che per una piccola luce che immagino indichi la presenza dal guardiano.
Il mare nero fa quasi paura. Mi passo le mani sulle braccia per mandare via il brivido che ho appena percepito. 
Non ci sono luci artificiali, solo la luce delicata della luna che sembra rischiarare quello splendido paesaggio. Posiziono la sedia lasciando alle spalle la nostra casa così da poter ammirare solo quella naturale scenografia che si estende dinnanzi ai miei occhi.
Sono solo a qualche metro di distanza da casa ma mi sembra di essere fuori dal mondo, lontano da tutto e da tutti.
Chiudo gli occhi e provo a rilassarmi.
Improvvisamente sento scricchiolare la ghiaia è sussulto col cuore in gola. Mi giro di scatto e resto tanto sorpresa quanto sollevata da ciò he vedo; immerso nella notte appare Tony con una felpa grigia col cappuccio e i bermuda. È così...buffo.

-Ehi, che ci fai qui a quest'ora?-  Chiede sorpreso, sgrananando gli occhi.
-Stavo prendendo un po d'aria fresca. Tu invece?-
-Sono rimasto a pescare un po', stavo andando a riposare qualche ora adesso.- Si avvicina di qualche passo, mi squadra da capo a piedi, mentre io imbarazzata ritiro le ginocchia al petto sulla sedia.
-Caspita, non sei stanco dopo una serata così movimentata?-
Scrolla le spalle e appoggia il secchio a terra.
-Posso?-

Aspetta, mi chiede il permesso di sedersi su una spiaggia pubblica?
Faccio cenno di si, ovviamente.

-Sono le tre e mezzo del mattino, potrebbe essere pericoloso stare qui da soli-
-So badare a me stessa.- Gli ricordo facendo l'occhiolino. 
-Su questo non ho dubbi.-

Sì mette comodo, per così dire, sulla spiaggia, allungando le gambe in avanti e reggendosi sui gomiti.

-È bellissimo qui,- sospiro.  -E pensare che non avevo mai visto il mare.-
-Davvero? Mai,mai?-

È stranito.

-Mai,- ripeto con un pizzico di vergogna. Mi sento perfino arrossire. -Cioè sono stata in montagna mille volte. Ogni anno in pratica nel mese di gennaio vado a sciare,  ma in vita mia non avevo mai visto niente di simile.-
Mi guarda incredulo. -Wow. -
-Però di sera fa un po' paura,- confesso debolmente.
-Il mare?-
-Sì.  Insomma così nero...così minaccioso e tetro.-
Mi fissa di nuovo con gli stessi occhi sbalorditi. Poi sposta il ciuffo con la mano.
-Nah. Di sera il mare è stupendo e l'acqua è caldissima.- Improvvisamente una luce accende il suo sguardo come se un lampo di genio avesse attraversato la sua mente - Ti va di provare?- Dice indicando il mare.

Sta scherzando, spero. Davvero mi sta proponendo di fare un bagno insieme? Qualche ora fa ricordo che sono stata io a proporlo a lui... che strano questo ribaltamento di situazione. 

Ma no! Di certo vuole prendermi solo in giro, come sempre.

-No! Assolutamente No.- Dico risoluta.
-Peccato, non sai che ti perdi. -

Era serio, quindi?
Mi pento subito del mio rifiuto e maledico la mia paura.

-Lo so invece, basta guardarlo per capire.-
-Mi piace pensare che le cose non sono sempre come sembrano.- La sua voce è calda e quando pronuncia quelle parole sembra alludere ad altro. Come se avesse voluto colpire qualcosa in profondità, dentro di me. Poso il mio sguardo su di lui, provando una nuova e strana sensazione nel petto.
Mi guarda con occhi... nuovi. Nel suo sguardo c'è un'espressione diversa, che non avevo mai visto prima. Mi sembra quasi di vederlo per la prima volta in quell''atteggiamento dolce e cortese.

Come Sole & Neve {COMPLETA} (In Revisione)Where stories live. Discover now