Cap 28

276 37 33
                                    

Tony

-Bea!-
Urlo mentre spero di raggiungerla prima possibile.

Porca Troia, perché non possiamo mai stare in pace?

Arrivo alla casa sulla spiaggia. Ho il fiatone, ma non importa. La vedo mentre imbocca la viuzza che porta sull'ingresso sulla spiaggia. Aumento la velocità della corsa fino a quando la raggiungo e la prendo tra le braccia da dietro provocando la sua reazione selvaggia.

-Lasciami! Vattene!-
-Bea! Smettila!-
-No! Tu smettila! Smettila di fare lo stronzo! Smettila di perseguitarmi!-
-No, se non la smetti di scalciare.-

La metto giù senza lasciarla sfuggire dal mio abbraccio.
Si gira e incrocia i miei occhi, ha il trucco scolato e le gote arrossate.

-Che cazzo ci fai qui? Vai da lei! Vai!-  Urla come una pazza.

So benissimo a chi si riferisce.
Una dritta non mi va mai, porca miseria.

-Bea calmati! Non è come pensi!-

Fa uscire una risata isterica.
-Non è come pensi... vi rifugiate tutti sempre dietro questa frase, anche quando la realta é chiara e visibile.  Sei un bastardo proprio come gli altri!-

Fa per scappare ma la afferro con forza, di nuovo.
-Sei incazzata perché mi hai visto con quella ragazza?-
-Noo! sono incazzata perché mi hai rubato la barbie. Certo cretino!-
-Sei una stupida! Mi aggredisci solo perché abbraccio mia cugina?-
Stabuzza gli occhi schiudendo le labbra per fare grossi respiri.
-Si, Bea. Quella è mia cugina Elisa.-
Ripeto lentamente, cercando di convincerla.
-Non ti credo!- Sputa, facendo l'offesa.

È maledettamente testarda, cazzo.

-Non mi credi? Beh, mi spiace ma la verità è questa! Mia cugina studia a Roma ed è arrivata qualche giorno fa per stare un po' con la famiglia. Io sono a posto con la mia coscienza. Vogliamo invece parlare di te?  Ti avevo chiesto chiaramente di stare lontano da quello stronzo, invece ti vedo con lui mentre vi comprate la cena come due piccioncini! Cosa dovrei pensare, eh?-
-L'ho incontrato proprio qualche secondo prima di te.  Te l'ho detto. Ero uscita con Sofia.-
-Ma era suo il braccio che stringevi!  Ed era suo  il corpo con cui ti strusciavi! Sai che vedo rosso quando si tratta di lui. -

Sono inferocito,  lo percepisco dalla voce quasi rauca e dalla voglia che ho di prendere a pugni quello stronzo.

-Io credevo che tu e quella ragazza... credevo che tu...-
Balbetta e questo mi fa addolcire un tantino i toni.
-Che ti stessi tradendo?- La aiuto io a concludere e a concretizzare suoi pensieri.
-Si.- Ammette imbarazzata. -E quindi ho reagito di conseguenza. Marco era là, l'ho incontrato per caso ed ho approfittato della sua presenza per farti un...dispetto.-

È mortificata, e lo è sinceramente si vede, ma so che purtroppo non mi basta.

Mi passo una mano tra i capelli e facendo grossi respiri cerco di assimilare quanto sta succedendo.

-Non fare l'offeso, guarda che anche io ci sono rimasta di merda vedendoti con... quella! E poi sai che con Marco non c'è niente! Quindi anche se mi vedi parlare con lui non significa che...-
-Non mi interessa! Devi dimenticarti che esiste.- La intimorisco urlando quasi.
Lei si acciglia e mi spintona come fa spesso quando si arrabbia.

-Tu non mi dai ordini! Mi hai lasciato a casa dicendomi che avevi una cosa di famiglia invece...-
-Ero davvero con la mia famiglia! Mia madre e mia zia erano nello stand accanto che cucinavano mentre io, mia sorella e i miei cugini ci occupavano del resto.-
Rimane qualche istante ferma con la le labbra arricciate,  sbattendo le ciglia ripetutamente.
-Beh, non capisco perché tu non me lo abbia detto! Non pretendevo che mi portassi con te ma...-
-Credevo ti saresti annoiata.  Ogni anno lo facciamo per tradizione noi. I proventi diventano fondi per la parrocchia. Pensavo che se te l'avessi detto, mi avresti riso in faccia.-
-Ah. Mi reputi così vuota che pensavi non avrei capito o approvato?-
-No. Però ti conosco e non volevo che ti sentissi obbligata a fare qualcosa che da sola non avresti mai fatto.-
-Avresti dovuto dirmelo, ci saremmo risparmiati tutti questi malintesi. -
Mi sfugge un riso nervoso. -Dalla tua prospettiva, sbaglio sempre io, vero?-
-Si!- Sbotta irritata. -Sbagli sempre! Sei uno stronzo quando fai così. Mi fai sentire meno di zero! Mi lasci fuori dalla tua vita facendomi capire che non conto nulla per te.-
-Cosa?- Rido incredulo per quello che ho sentito.
Lei fa un passo indietro ed io uno avanti.
-Che cosa devo fare per farti capire che sei importante per me?-
La fisso negli occhi, mentre il suo respiro si fa pesante e camminando all'indietro sbatte contro il muro.

Come Sole & Neve {COMPLETA} (In Revisione)Where stories live. Discover now