Capitolo 1: sometimes they come back

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"Buongiorno Upper East Side. No, tranquilli, non siete a Manhattan.
Se ci riflettete bene, ogni città del mondo ha un proprio Upper East Side, compresa Madrid ed è proprio qui che mi trovo, nella città che non dorme mai.
La vita nella capitale spagnola è molto movimentata e le storie delle persone si intrecciano come le linee della metropolitana e se questo succede con le persone "comuni", figurarsi con i calciatori; io posso dire di essere la bocca della verità di una squadra in particolare: il Real Madrid.
Se solo sapeste quante avventure, quanti pettegolezzi e storie provengono da quello spogliatoio...
Ma che dico? Lo sapete, altrimenti perché sareste qui a leggere ogni giorno i fatti salienti dei nostri beniamini? Ammetto che molti di loro non amano la sottoscritta e hanno più volte cercato di farmi chiudere il blog, ma alla fine la libertà di espressione ha trionfato e sono ancora qui.
Volete sapere chi sono? Ah, ah, questo è l'unico segreto che non vi svelerò mai, ma non abbattetevi gente, ci sono cose più importanti da sapere: ad esempio, indovinate chi è stata avvistata poco più di mezz'ora fa all'aeroporto di Barajas?"

Valdebebas - Allenamento del Real

"Meno male che abbiamo quasi finito, perché sono stravolto" si lamenta Sergio Ramos passandosi una mano sulla fronte umida.
"Hai fatto le ore piccole anche ieri sera, eh Casanova?" lo prende in giro Álvaro Arbeloa.
"Almeno io ho passato una serata piacevole e non a cambiare pannolini" risponde ridacchiando il sivigliano.
"Questo è un colpo basso" ridacchio, buttando benzina sul fuoco.
"Prima o poi toccherà anche a te e allora mi farò grasse risate" commenta Xabi sfrecciando accanto a Marcelo.
"La vedo difficile, almeno per il momento. Sono libero e bello e voi mi invidiate" si esalta Sergio.
"Oh sì, l'invidia ci sta mangiando vivi" ride apertamente Guti con un'improponibile fascione giallo in testa.
"Tu non puoi proprio parlare, almeno fino a quando non ti toglierai quel neon dalla testa" lo deride Higuaín.
"Come al solito non capisci nulla di moda, ma cosa posso pretendere da uno il cui soprannome è "El Pipita"?!" risponde il biondo con una smorfia.
"Dici così, perché non sai qual è il tuo di soprannome" ride Marcelo accelerando.
"Perché quale sarebbe, eh oliva con i piedi?" domanda Guti iniziando ad inseguire il brasiliano.
"Non c'è speranza per quei due" scuote la testa Raúl.
"E tu che ci dici, Iker?" chiede Granero raggiungendo il gruppo.
"Cosa dovrei dirvi?" domando perplesso.
"Non dimenticatevi che lui è soprannominato "El santo", cosa volete che abbia da dire?" stuzzica Sergio.
"Oh sì, lui è casto e puro" sghignazza Karim Benzema.
"E voi siete stronzi!" rispondo ridacchiando mio malgrado.
"Dai su, qualche particolare puoi anche raccontarlo ai tuoi amici, nonché compagni di squadra con cui condividi la gioia della vittoria e la tristezza della sconfitta" commenta melodrammatico Cristiano Ronaldo.
"Come sei diventato poetico!" lo prende in giro Kaká.
"Ragazzi per oggi basta, andate sotto la doccia. Domani mattina puntuali alle 10,30" ci interrompe Pellegrini.
"Meno male" si ferma Sergio, ormai ridotto ad uno straccio.
"Poi mi racconterai che cosa hai fatto, vecchio marpione!" lo prende in giro Cristiano cingendogli le spalle, mentre ci avviamo negli spogliatoi.

Aeroporto Barajas - Stesso momento...

"Dannati bagagli!" protesto a voce un po' troppo alta, beccandomi occhiate poco gentili dal folto gruppo di turisti francesi affianco a me.
Respiro cercando di ritrovare la calma e ne approfitto per fare il quadro della situazione: sono tornata a Madrid, ho lasciato la gelida New York e tutti suoi casini per... ficcarmi in un casino più grande. Brava Miranda, esattamente quello che ti ci voleva!
Afferro il cellulare e scorro i nomi in rubrica: forse dovrei avvisare del mio arrivo, ma quale sorpresa sarebbe altrimenti? Sbuffo: maledizione, non è possibile che alla soglia dei 30 anni mi ritrovi così confusa ed indecisa.
Per cercare di ingannare l'attesa inizio a guardarmi intorno: la mia bella Madrid, quanto mi è mancata; sono praticamente scappata come una ladra quasi un anno fa e chissà quante cose saranno cambiate. Chissà se lui è cambiato..
Meglio non pensarci, d'altra parte il lavoro mi terrà impegnata parecchio e per fortuna direi: lavorare per una casa discografica con cantanti perennemente isterici, contratti che rischiano di saltare, compilation da fare uscire, sperando che entrino in Top10 in un tempo ragionevole ed un presidente che sbraita comodamente seduto al 98° piano di un grattacielo di Manhattan, fanno sì che la mia vita sia un delirio. Per avere un quadro migliore della situazione, aggiungiamo anche il resto, ossia amici che non si capisce più da che parte stiano, fratelli dispersi nei college americani e due genitori che presi da un attacco di scazzo e da un ardore di gioventù mai sedato, mollano tutto e partono per l'Australia all'avventura, lasciandomi nella perplessità più totale: almeno non mi hanno lasciato senza casa e conoscendoli è già qualcosa...!
Sbuffo sonoramente: è mai possibile che sia necessario aspettare mezz'ora per due stupide valigie? Non finisco nemmeno di pensare che sento squillare il cellulare: se è il presidente stavolta caccio un urlo tale da far scattare il sistema di sicurezza anti-terrorismo dell'aeroporto!
Ma il nome sul display appartiene a qualcun altro..
"Pronto?" rispondo sorpresa.
"TU SEI A MADRID" urla come una pazza la persona dall'altro lato della cornetta, salvo poi calmarsi all'improvviso aggiungendo "E non mi hai detto niente?!".
Deduco che le cose qui non siano poi così cambiate, specialmente se certi soggetti, come la mia migliore amica Alicia, sono ancora a piede libero..
"Volevo farti una sorpresa!" mi giustifico salvo poi essere colta da un dubbio atroce "Ehi aspetta, come diavolo fai a sapere che sono a Madrid?".
"Non hai ricevuto il messaggio di Gossip Girl?".
"Oh no! Quella ficcanaso è ancora in attività?" domando sconsolata.
"Sì, ma deduco che ti abbia cancellato dalla lista dei contatti, anche perché costa mandare sms negli States" commenta saggiamente la mia amica.
Grandioso, ci mancava solo questa! Gossip girl, questo fantomatico personaggio che ha preso un po' troppo alla lettera il noto telefilm americano, mi perseguita in quanto amica di un certo personaggio, molto noto alle cronache mondane della Spagna e non solo. Ammetto che spesso mi è stata utile con i suoi sms, così potevo conoscere gli spostamenti di parecchie persone e farmi notevoli pianti davanti alle foto pubblicate sul suo blog, ma altre volte, come questa, proprio non la reggo!
"Ehi, ci sei ancora?" chiede Alicia.
"Sì, ci sono ancora. Stavo solo mugugnando mentalmente" rispondo sbuffando.
"Sei ancora a Barajas?"
"Sì, i bagagli devono essere finiti in Siberia" commento sarcastica.
"Faccio in tempo a venirti a prendere allora, se vuoi".
"Certo che voglio, visto che ormai la sorpresa è rovinata".
"Allora ci vediamo lì tra una ventina di minuti. A dopo" chiude la comunicazione la mia amica.
Fantastico, ora Madrid sa che sto arrivando e se lo sa tutta la città, di conseguenza lo saprà anche lui...
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A thin borderline || Ramos, CasillasWhere stories live. Discover now