Capitolo 17: When It Isn't Like It Should Be

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"Quando apriamo gli occhi al mattino, per un momento non è sempre facile distinguere la realtà dal sogno. Poi basta un attimo per capire che quello che ci troviamo davanti è vero ed è in quel momento che ci accorgiamo della reale portata dei nostri gesti..."

*****

Casa Cooper - Ore 07,30

"Io ti amo".

Quelle parole continuano a rimbombarmi senza sosta nel cervello.

Lui mi ama.

Guardo il volto di Iker beatamente addormentato, mentre stringe forte il cuscino: pensare che non più tardi di cinque minuti fa stava stringendo me.

Non riesco ancora a credere a quello che è successo.

Ho fatto l'amore con il mio migliore amico.

Ho fatto l'amore con Iker.

E lui ha detto di amarmi.

L'enormità di tutta la situazione mi si para davanti all'improvviso ed una strana paura mi assale.

Decido di farmi una doccia veloce, magari l'acqua lava via anche i miei timori, ma niente cambia: i pensieri di questa notte non mi lasciano un minuto.

Mi vesto rapidamente e scendo a preparare il caffè: mi appoggio piano con la testa contro lo sportello, cercando di capire cosa sia tutto questo panico.

La verità è che sono perfettamente a conoscenza del perché e non so come porvi rimedio.. non si può tornare indietro Miranda, avresti dovuto pensarci prima.

Afferro il cellulare, poggiato sul tavolo e compongo subito un sms: "Ti devo parlare. Ci vediamo al solito posto stasera dopo il lavoro".

Destinatario? Ovvio.. Alicia!

*****

Apro gli occhi ma, al contrario di qualche ora fa, il letto affianco a me è vuoto.

Mi volto verso la sveglia e sospiro, passandomi una mano in faccia: che notte incredibile.

Rimango immobile a guardare i riflessi della luce sul soffitto: non riesco a credere a quello che è successo.

Ho fatto l'amore con la mia migliore amica.

Ho fatto l'amore con Miranda.

E le ho detto che l'amo.

Le ho detto la verità.

Mi ritrovo a sorridere, come se la mia felicità dipendesse dal suo viso, dal colore dei suoi occhi o anche solo dal suo nome accostato al mio.

La mia Miranda.

Mia. MIA.

Mi alzo immediatamente dal letto, mi infilo i pantaloni senza troppa attenzione e scendo le scale, cercando di non fare rumore.

Entro in cucina e la vedo con la sua tazza fumante di caffè in mano, mentre guarda fuori dalla finestra: mi avvicino e lentamente le circondo la vita con le braccia.

La sento sussultare e la tazzina le scivola di mano, facendola scottare.

"Ahi" si lamenta tenendosi la mano sinistra.

"Oh cavolo, scusami, non pensavo di spaventarti" mi giustifico mortificato.

"Non fa niente, non importa" risponde spostandosi e andando verso il lavandino.

"Ti sei fatta male? Fammi vedere" le chiedo avvicinandomi.

"E' solo una semplice scottatura, passerà subito" si allontana, chinandosi per prendere uno straccio.

A thin borderline || Ramos, CasillasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora