Capitolo 12 : The longest day

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"Sapete, la cosa peggiore che può accadere ad una persona è il convincersi che esista un per sempre, la certezza che le cose non possano mai cambiare e che l'equilibrio raggiunto non possa mai essere intaccato da niente e da nessuno... perché non sanno che, proprio nel momento in cui iniziano a fare questi ragionamenti, le cose stanno già cambiando.."

*****

Madrid - Ore 02,30

"Hai mai desiderato rivivere un giorno dall'inizio alla fine?" chiedo ad Alicia con gli occhi piantati sull'orizzonte.

"Sì, diverse volte" risponde lei immobile vicino a me.

"Cosa succederà adesso, Ali?" domando spostando lo sguardo su di lei.

"Non lo so, Randy. Però so che qualsiasi cosa succeda, potremo sempre tornare qui e massacrarci di dubbi e domande sul davanzale della mia finestra, esattamente come quando eravamo piccole" sorride poggiando una mano sulla mia.

La afferro e rispondo al suo sorriso: "Ho paura. Ho paura di non essere più in grado di far restare in piedi qualcosa, perché ultimamente, nella mia vita, tutto crolla" confesso subito dopo.

"Nessuno di noi può prevedere con certezza l'andazzo delle cose e troppe basi erano cambiate nel tempo, perché tutto potesse tornare com'era. Veramente credevi di poter riavere con Iker lo stesso rapporto di prima, come se l'amore che provi per lui non contasse più niente?" mi dice con delicatezza.

"Provavo" la correggo.

"Provi" conferma "Perché oltre le tue convinzioni, oltre Sergio, oltre tutto, il sentimento che provi è sempre lì".

Questa volta non rispondo...

*****

"Hai mai desiderato rivivere un giorno dall'inizio alla fine?" chiedo a Raúl, seduto affianco a me su una panchina.

"Sì, molte" confessa lui.

"Non so che cosa fare" confesso dopo un attimo di silenzio.

"Credo di poterlo comprendere" risponde il capitano "Non è facile".

"Mi sento così.. confuso ed impotente" ammetto.

"Capisco la confusione, ma non l'impotenza. Se c'è qualcuno che può mettere le cose al loro posto, quello sei tu" mi dice voltandosi a guardarmi.

"E come?" chiedo.

"Credo che tu lo sappia. Devi parlare con lei" risponde serio.

"Con Isabel.." replico.

"Con Miranda" ribatte.

"E a che serve? Guarda cosa si è scatenato stasera!" sbotto.

"Non hai avuto una risposta però.." puntualizza.

"Non ne ho avuto il tempo, ma adesso non credo che abbia più importanza" affermo.

"Invece ora più che mai ha importanza, Iker" asserisce.

Rimango pensieroso con lo sguardo perso nel vuoto.

"Iker, non puoi fare finta che le cose siano come un tempo, perché non lo sono e non potranno esserlo in futuro. Ti ricordi cosa mi dicesti di lei la sera in cui vincemmo la Champions?" domanda.

"Lei è la mia anima gemella" ripeto, rivivendo mentalmente il momento in cui, in mezzo a quella bolgia infernale, vidi il suo bel volto su cui si mischiavano sorrisi e lacrime.

"Non ti sembra strano che fra tutti i momenti di quella storica vittoria, io mi ricordi proprio di questo particolare?" mi chiede sorridendo.

"In effetti è molto strano. Come mai?" domando curioso.

A thin borderline || Ramos, CasillasWhere stories live. Discover now