Capitolo 2: The Lonesome Road

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"Un giorno non è mai come un altro, dicevano gli antichi saggi e in una città come questa, non potrebbe essere altrimenti. Madrid si è svegliata con due novità stamattina: casa Cooper nuovamente aperta ed un Iker Casillas particolarmente frizzante. Merito di chi? Della principessa o della biondina con cui sta chiacchierando fitto fitto da venti minuti?".

*****

"Merito di chi?" mi domanda sorridendo Alicia, seduta davanti a me, leggendo il messaggio di Gossip Girl.

"Lo sai che ti adoro, sei una cara amica..." inizio.

"Ok, recepito, non è necessario che tu aggiunga altro. Ti giustifico solo perché l'altra parte in causa è Miranda" mi interrompe sorridendo.

"Già, la nostra Miranda finalmente è a casa. Ancora non ci credo.." confesso.

"Nemmeno io. Quando ho visto il messaggio di Gossip Girl sono rimasta senza parole, ma poi le ho ritrovate subito per urlare al telefono con lei" ride.

"Poverina, chissà quanto si sarà pentita di essere tornata" rido anch'io.

"Che effetto ti ha fatto rivederla?" domanda sorseggiando il suo caffè.

"E' stato incredibile. Quando l'ho vista entrare è stato come se all'improvviso avessero acceso la luce, sono rimasto accecato e quando l'ho guardata negli occhi, ho ritrovato la mia Miranda, sorridente, incredula, pasticciona. Quello che è successo in passato, la sua partenza improvvisa, la lontananza e tutto il resto sono passati immediatamente in secondo piano, talmente forte era la voglia di abbracciarla come ai vecchi tempi" spiego.

"Ti capisco. Anch'io quando l'ho abbracciata, all'aeroporto, ho avuto l'impressione che si fosse ristabilito un equilibrio, come se un tassello mancante si fosse riunito al puzzle" risponde assorta.

"Sì, ma il puzzle non è ancora completo. Ci sono molte cose che dovrà spiegarmi e su tutte perché è sparita in quel modo" dico tornando serio.

"Non ti è andata proprio giù, eh?" mi chiede alzando il viso dalla tazzina fumante.

"No, Alicia, non riesco a capire il perché e credimi le ho pensate tutte, mi sono tormentato per quasi un anno intero, cercando di estorcerle una risposta che non mi ha mai voluto dare. O meglio, ha cercato di spiegare, ma stava mentendo palesemente e ora voglio la verità e dovrà dirla guardandomi negli occhi" rispondo deciso.

"Non essere troppo duro con lei, non vorrei ritrovarmi domani con un biglietto in cui mi saluta, perché scappata chissà dove" sorride per sdrammatizzare.

"No, stavolta non la lascio andare. La troverò anche in capo al mondo" sussurro.

*****

"Avvistato. Iker Casillas con intenzioni serie, seduto in un bar del centro, in compagnia della sua cara amica Alicia. Tranquilla, Miranda, stavolta giochi in casa ed il tifo è tutto dalla tua parte.

Ma per qualcuno che gioisce, qualcun'altro ha l'aria di non aver dormito sonni tranquilli...".

*****

Sento suonare il campanello e sbuffo sonoramente: avevo detto chiaramente ad Alicia di lasciarmi in pace, ho un maledetto fuso da smaltire!

Mi alzo solo per porre fine a quel rumore atroce che mi rimbomba nelle orecchie come se mi fossi sdraiata direttamente sulla batteria di Ringo Starr e apro la porta, senza guardare:

"Ti avevo detto che avrei dormito fino a tardi. A New York a quest'ora sono le 4 del mattino. Non dovresti essere al lavoro?" bofonchio assonnata e con gli occhi semichiusi per via della fastidiosa luce che viene da fuori.

A thin borderline || Ramos, CasillasWhere stories live. Discover now