Capitolo 24: Make You Feel My Love

222 11 1
                                    

                 

"Credo che nessuno potesse ragionevolmente credere che l'estate dei nostri adorati protagonisti potesse trascorrere in questo modo, ma invece sembra proprio così: ognuno per sé e Dio per tutti...".

*****

San Francisco - Ore 21,00

Passeggio tra i famosi dossi di questa città, attraversata dai tram pieni di gente ed incredibilmente chiassosa.

Ho sempre desiderato visitare la California, quello che non avrei mai pensato era di doverlo fare da solo: eh sì, perché sono qui da solo.

Credo di aver fatto la scelta giusta o almeno.. lo spero..

Tre giorni prima - Madrid - Ore 23,00

Suono il campanello di casa di Miranda: so che è rientrata, perché c'è la sua macchina fuori.

Sento un click ed il cancello si apre, mentre lei appare sulla soglia.

"Ti disturbo?" le domando guardando il suo viso stanco.

"No, ho appena finito di sistemare casa" risponde facendosi da parte per farmi passare.

"Volevo parlarti un attimo, non ci metterò molto" le dico fermandomi vicino al divano e appoggiandomi ad esso.

"Ok, dimmi" risponde, mentre cerca di sistemare il fermaglio che ha sui capelli.

"Parto. Vado in vacanza per qualche giorno" esordisco.

"Ah" risponde e mi sembra un attimo spiazzata "Va bene" conclude subito dopo.

"Vado in California" aggiungo.

Lei sorride: "Wow, è fantastico. Hai sempre voluto andarci".

"Sì e pensavo che ci sarei andato con te, ma credo che sia meglio per entrambi che io ci vada da solo" confesso.

Lei rimane in silenzio e mi guarda con attenzione: "Hai ragione, è la cosa migliore" replica.

"Bene, sono contento che approvi. Parto domani pomeriggio e non so quando torno, perché mi unirò al resto della squadra nella tournee americana" le spiego.

"Capisco, allora non ci vedremo per un bel pezzo" risponde pacata.

"Sì e spero che questo periodo ci aiuti a mettere le cose in chiaro, anche se ho l'impressione che tu sia già orientata verso una decisione" la punzecchio.

"Iker, sapevo che ti saresti risentito per il fatto che non ho voluto passare con te la notte della partenza di Alicia, ma avevo bisogno di stare da sola" mi dice con sguardo serio.

"Non lo metto in dubbio, solo che io magari avevo bisogno della mia migliore amica in quel momento, visto che l'altra se n'era appena andata. A questo non hai pensato?" le domando leggermente risentito.

"Sì che ci ho pensato e mi è dispiaciuto da una parte, ma dall'altra non credo di aver fatto la cosa sbagliata" ribatte decisa.

Sospiro.

"Bene, va bene così. Allora, io ti saluto adesso visto che non so se riusciremo a vederci domani sera" dico avvicinandomi.

"Ok" sorride.

Rimaniamo un attimo fermi l'uno davanti all'altra, indecisi su cosa fare, ma poi lei scioglie gli indugi e mi abbraccia delicatamente: la stringo piano e le do' un bacio sulla guancia.

"A presto, Randy" la saluto uscendo.

"A presto, Iker" risponde, prima che la porta si chiuda alle mie spalle.

A thin borderline || Ramos, CasillasWhere stories live. Discover now