Capitolo 20: More Than Anyone

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"Il clima di questi giorni è parecchio infuocato e non solo in Spagna. Tutti siamo in attesa di qualcosa: chi della nazionale, chi di una risposta o chi più semplicemente di sentire una voce.."

*****

Sudafrica - Ore 11,00

Esco dalla mia stanza ancora assonnato per raggiungere i miei compagni a colazione: per fortuna il mister ci ha concesso di dormire fino alle 10,30 per riprenderci dal lungo volo.

"Ciao scarso" mi saluta con una pacca Reina.

"Ciao buffone. Dormito bene?" chiedo sedendomi vicino a lui.

"No, Villa non ha smesso un attimo di russare. Sembrava un concerto per tromba in RE minore" sospira passandosi una mano sulla pelata.

"Io non russo, ho solo il respiro pesante" si giustifica David prendendo posto davanti a noi.

"Sì, se per te avere il respiro pesante equivale al rumore di un'escavatrice in una cava di ghiaia" risponde ridendo Pepe.

Villa non gli risponde, limitandosi ad alzare il dito medio in direzione del portiere.

"E a te come è andata?" ridacchia Arbeloa indicandomi Cesc che entra in sala sbadigliando e con i capelli di un porcospino.

"Tutto sommato bene, Cesc ha parlato meno del solito" rispondo osservandolo mentre si siede e si versa un bicchiere d'acqua per poi sputarla subito dopo.

"Ma che acqua hanno in Sudafrica?" si lamenta.

"Lo avresti saputo se avessi preso l'acqua dalla brocca e non dal vaso di fiori" lo deride Xabi.

Cesc guarda con attenzione il vaso, mentre noi ridiamo come pazzi: "Ah, allora non era un ombrellino quello" conclude.

"Decisamente no.. era una rosa!" risponde tra una risata e l'altra Fernando Torres.

"Ma poi, per curiosità, dove hai visto bottiglie d'acqua con l'ombrellino per i cocktail dentro?" gli chiede perplesso Puyol.

Cesc bofonchia qualcosa e si dedica al caffè evitando gli sfottò dei compagni.

"Oh, guardate chi arriva.." dice Xavi indicando Sergio.

"Augh!" lo saluta Pepe sghignazzando.

"Scatenati già di mattina?" sorride Sergio sedendosi accanto a Cesc.

"Perché non sai cosa ti sei perso!" ride Fernando "Cesc ha preso l'acqua dal vaso di fiori invece che dalla bottiglia".

"Erano uguali" si difende Cesc "E poi dovrebbero evitare di metterle vicino".

Sergio ride ed il suo sguardo incrocia il mio: qualcosa cambia nei suoi occhi, ma il sorriso rimane intatto.

Sento squillare il mio cellulare: "Niente cellulari a colazione" sentenzia Villa.

"Ma taci tu che stai massaggiando da sotto il tavolo da quando sei entrato" risponde Xavi dandogli una manata in testa.

Sorrido e rispondo mentre esco dalla sala: "Ciao amore".

*****

"E per sua fortuna, quello che Iker non vede uscendo dalla sala è il viso di Sergio Ramos diventare improvvisamente cupo al sentire pronunciare la parola amore".

*****

Madrid - Nello stesso momento...

"Buongiorno amore" saluto Iker mentre mi accomodo sulla poltrona dietro la mia scrivania "Com'è andata la nottata?"

A thin borderline || Ramos, CasillasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora