Capitolo 27: I Can't See You, But I Know You're Here

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"Vi è mai capitato di svegliarvi al mattino con una sensazione strana? Come se mancasse qualcosa, ma senza sapere bene di cosa si tratta. Sembra che le persone che vivono a stretto contatto riescano ad entrare talmente in simbiosi da avvertire le sensazioni l'uno dell'altro. E sicuramente è così, specialmente per chi ha vissuto insieme per quasi 30 anni..."

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Casa Cooper - Ore 07,30

Apro gli occhi e la prima immagine che catturo è quella della sveglia e dei malefici numeri che compaiono sopra.

Sospiro.

Ormai sono talmente abituata al ritmo del lavoro che mi sveglio presto anche di domenica.

Mi volto e tocco il letto affianco a me, desolatamente vuoto: il Real è in ritiro, oggi si gioca e Sergio ovviamente è con la squadra.

Si riprende la solita vita da campionato.

Mi manca non averlo accanto a me, non sentire il suo profumo come primo odore al risveglio, non poter godere del calore di quell'abbraccio che riscalda tanto il mio corpo quanto il mio cuore.

Nonostante ami Sergio e sia consapevole che questo è un giorno importante per lui, come tutte le volte in cui si gioca del resto, non ho per niente voglia di andare allo stadio.

Beh, dovrò farmela passare: lui ha bisogno di me.

Mi alzo, anche perché di riaddormentarsi non se ne parla e apro la finestra: la prima cosa che noto è casa di Iker e le finestre chiuse.

Quanto odio questa immagine.

Mi da' sempre la sensazione di un qualcosa che ti vuole escludere dal suo mondo, che non vuole permetterti di entrare, mentre io vorrei sempre condividere, capire, ascoltare, imparare: forse è per questo motivo che, fino a tardi, casa mia ha sempre gli infissi spalancati.

Decido di lasciar perdere la psicanalisi e scendo al piano inferiore per preparare il caffè: devo andarci piano con la caffeina, ultimamente sto veramente esagerando.

Prendo il telefonino e compongo un sms: "Buongiorno amore mio, anche oggi sveglia presto come da orario di lavoro. Che brutta sensazione non averti accanto a me. Baci, Miranda".

Premo invio e mentre aspetto che la caffettiera dia il suo segnale di assenso, spalanco tutte le finestre.

*****

"Finestre spalancate nell'Upper East Side, non si può dire lo stesso dell'umore, ma la giornata è appena agli inizi e si può sempre rimediare. Intanto, però, ben svegliata principessa!"

*****

Ritiro del Real - 1 ora dopo...

Il servizio sveglia suona e sento Karim afferrare il telefono e borbottare qualcosa in una lingua sconosciuta.

Io apro gli occhi e mi stiro, mentre la luce che filtra dalla finestra va a colpire qualcosa il cui riflesso mi arriva dritto negli occhi.

"Ma che diavolo...?!?" dico cercando di coprirmi con una mano, mentre con l'altra scosto la coperta e mi avvicino a guardare il pavimento.

Un paio di monetine da 2 giacciono abbandonate accanto ad un pacchetto di liquirizia vuoto ed un paio di cuffie da iPod.

"Buongiorno Tarzan" mi dice Karim mettendosi a sedere.

"Ciao. Che diamine è questo casino?" gli chiedo perplesso.

"Cosa?" borbotta alzandosi e venendo a vedere.

"Quello, genio!" rispondo dandogli una pacca sulla testa.

"Ahi, cazzo, mi fai male!" si lamenta.

A thin borderline || Ramos, CasillasWhere stories live. Discover now