Capitolo 19: Sweet Trouble Soul

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"Buon pomeriggio Upper East Side. Madrid è in fermento perché, questa sera, la nostra nazionale volerà in Sudafrica per il campionato mondiale di calcio e tutti abbiamo fame di vittoria.

Intanto, però, nella vita reale qualcuno deve affrontare altri tipi di problemi..."

*****

Casa Casillas - Ore 17,00

"Non vorrai veramente mettere in valigia quella camicia orrenda?" sgrano gli occhi davanti alla camicia scozzese che Iker tiene in mano.

"Perché no? Lo sai che mi piace lo scozzese" risponde guardandola con aria soddisfatta.

"Tesoro, lo capisco, ma ci vuole anche un minimo di decenza e quella camicia è indecente" sottolineo.

"Solo perché a te non piace?" ridacchia.

"Non solo non piace a me, ma credo che non piaccia al 90% delle persone che vivono su questo pianeta" sentenzio saccente.

"Ma senti che presuntuosa!" ride posando la camicia e prendendomi per la vita, attirandomi a sé.

Io circondo il suo collo con le mie braccia e gli poso un bacio sul naso.

"Che c'è?" mi domanda all'improvviso accarezzandomi una guancia.

"In che senso?" gli chiedo sorpresa.

"Qualcosa non va, sei pensierosa ultimamente" risponde guardandomi negli occhi.

"Ma no, sono solo un po' stanca" dico ed in parte è la verità.

L'altra parte di verità riguarda invece Sergio e questo evito di dirglielo.

"Se ci fosse qualcosa me lo diresti, vero?" domanda appoggiando la sua fronte contro la mia.

"Certo che te lo direi" replico.

"Non c'entro io, giusto?" chiede dopo un minuto di silenzio.

"No, tesoro, ma che dici?! Tu sei la cosa migliore della mia vita in questo momento" rispondo stringendolo.

"Meno male, perché non sopporterei di farti stare male di nuovo" risponde e la sua dolcezza mi scioglie il cuore.

Gli stampo un bacio che diventa immediatamente appassionato e che per un attimo mi fa dimenticare tutti i cattivi pensieri.

Ci stacchiamo di mala voglia, ma solo perché Iker deve necessariamente preparare la valigia, perché di lì a poco deve partire con la nazionale per il Sudafrica.

"Allora, verrai a sostenermi?" dice buttando in valigia qualche maglietta a casaccio.

"Spero di sì" sospiro.

"Che significa speri?" domanda fermandosi a guardarmi.

"Capita in un periodo infernale per me, perché devo seguire l'andamento di alcuni artisti in tour, confermare una serie di date per i concerti, senza contare i tre dischi in uscita dei principali gruppi della casa discografica" elenco.

"Mi stai dicendo che non verrai in Sudafrica?" si rabbuia.

"Farò il possibile per venire, ma non so come né quando" rispondo.

"Capisco" dice semplicemente continuando a buttare cose in valigia alla rinfusa.

"Ehi" dico avvicinandomi e facendolo girare verso di me "Prometto che ogni attimo libero, prenderò un aereo e volerò da te".

"Ma sì, non preoccuparti. Anche perché non so nemmeno quanti giorni di riposo avremo, visto che gli incontri sono tutti così ravvicinati" sospira.

A thin borderline || Ramos, CasillasWhere stories live. Discover now