Capitolo 14 : The heart brings you back

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Madrid - Ore 01,00

"Ti ho fatto attendere parecchio..." dice guardandolo con espressione seria.

"Vale la pena attendere, se questo è il risultato" risponde, senza distogliere gli occhi dai suoi.

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"Cazzo, Guti, ma ne sei proprio sicuro?" chiede un incredulo Cristiano.

"Come sono certo di essere su questa Terra!" risponde serissimo José.

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Il tiepido vento primaverile investe Miranda, mentre chiude lo sportello dell'auto e con aria sconsolata si avvio verso il portone di casa, quando una voce interrompe il silenzio...

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"Avvistati. Iker Casillas e Miranda Cooper, soli soletti dalle parti opposte della sala. Sembra proprio che il destino si diverta a mettere i nostri due best friends o presunti tali sullo stesso sentiero..."

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Madrid - Ristorante "Barroque" - Ore 23,00

Più passa il tempo e più mi convinco che questa della festa sia una pessima idea.

Abbiamo riottenuto la vetta della Liga, siamo ormai alla fine del campionato e stiamo reagendo bene, il gruppo è tornato unito e tutto il resto, eppure mi sento come se stessi cuocendo a fuoco lento su una graticola.

E la colpa so perfettamente di chi è...

Alzo gli occhi ed osservo il viso provato di Miranda: il cuore mi si stringe.

Abbiamo fatto bene a prendere questa decisione e a fare quello che abbiamo fatto, ma.. esiste sempre un MA, un MA grande quanto un grattacielo.

Non posso negare di guardarla e sentire sempre quella strana sensazione, ma devo convivere col fatto che, probabilmente, sarà così a lungo, anzi.. potrebbe non passare mai.

In ogni caso, quello che è fatto, è fatto.

Lei si accorge del mio sguardo ed i suoi occhi verdi si incontrano con i miei: forse intuisce i miei pensieri, come sempre e dolcemente, accenna un sorriso.

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Sapevo che non sarei dovuta venire.

Sapevo che probabilmente non sarebbe servito a niente, ma dovevo farlo o quanto meno tentare.

Osservo Alicia che balla e ride con Marcelo che la fa volteggiare, mentre più in là il capitano tiene sotto controllo la situazione: incrocio il suo sguardo e lui mi fa l'occhiolino, a cui rispondo con un sorriso.

E' difficile spiegare il profondo affetto che provo per Raúl: lui è una bandiera del Real, ha preso Iker sotto la sua ala protettrice e, di riflesso, anche me ed Alicia. Gli voglio bene, un bene sincero e sono contenta che ogni tanto mi stia ad ascoltare e a consigliare: l'altro giorno l'ho chiamato "Gandalf", in omaggio al vecchio saggio del Signore degli Anelli e lui è scoppiato a ridere, prima di farsi venire le paranoie sul fatto che potesse veramente avere una tale quantità di rughe.. a quel punto, quella a ridere ero io.

Alzo gli occhi e incontro quelli di Iker: sapevo che mi stava guardando, perché quando succede, sento sempre un lieve formicolio dietro la nuca. Il suo sguardo ha qualcosa di tenero: capisco cosa sta pensando, è dispiaciuto, ma non fa niente.. non è colpa sua, non stavolta e per dimostrarglielo, gli regalo il più dolce dei sorrisi.

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"Esistono cose che non possono essere tenute a freno neanche dalla volontà più ferrea e sapete perché? Perché sono talmente radicate in noi che, senza di esse, persino la nostra sopravvivenza potrebbe essere in pericolo".

A thin borderline || Ramos, CasillasWhere stories live. Discover now