8. "I ricordi devono rimanere tale"

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Justin Pov

La ragazza dietro di me continua a chiamarmi mentre io, dopo aver lasciato i soldi sul tavolo, cammino verso la porta d'uscita facendo finta di non aver sentito.

"Sig. Bieber!" Continua.

Irritato faccio un respiro profondo e mi giro.

"Signorina Stewart, cose le serve?" Cerco di non mettere in risalto la mia voglia di urlare di lasciarmi in pace una volta per tutte.

"Lei ha assegnato i compiti facendo una breve riflessione su ciò che ha detto, ma io le ho già detto che non ho ascoltato molto attentamente..." Confessa nuovamente mordendosi il labbro.

"Vorrebbe che glielo rispiegassi tutto da capo seriamente?!" Quasi urlo.

La ragazza fa un mezzo sorrisetto e annuisce con la testa.

Passo più volte la mano fra i capelli e credo di dover arrendermi al fatto che dovrò spiegare tutto da capo.

"Posso spiegarglielo io domani pomeriggio!" Ci voltiamo per vedere colei che mi sta per fare questa grazia divina e vediamo, con mio grande stupore, Alexa.

"Ma..." Stewart rimane senza parole e inizia a guardare in cattivo modo Alexa che intanto sorride.

Per la prima volta le sorrido anch'io e lei incrocia le braccia aspettando una risposta dalla sua compagna di classe.

"Signorina Stewart, penso che lei non abbia scelta poiché io ho appena ricordato che questo pomeriggio io debba passare dal mio ufficio" Mento.

La ragazza sbuffa e annuisce con la testa.

"E ringrazi che Davis le da una mano, la prossima volta ascolti la mia lezione." Torna il mio tono da duro, mi era mancato!.

Abbassa lo sguardo e sussurra un lieve "mi dispiace" prima di andarsene.

Alexa, per tutto questo tempo, è rimasta ferma a guardarci con un lieve sorriso stampato sulle labbra.

Si guarda un po' attorno e infine si incammina anch'essa verso la porta d'uscita.

"Signorina Davis! Aspetti!" Non capisco il perché, ma la richiamo.

Lei si gira con una faccia sorpresa.

Lo sono anch'io se è per questo.

"Grazie..." Le dico prendendo la mia ventiquattrore in mano.

"Di niente" Sorride.

"Per sdebitarmi.." Cerco di dire ma lei mi ferma con un velo di imbarazzo negli occhi.

"Mi lasci finire?" Dico e lei, imbarazzata più di prima, annuisce.

"Le va di fare una passeggiata?" Dico guardando un gruppetto di ragazze dell'Università.

"Si, certo" Annuisce, cosa che faccio anch'io subito dopo.

Usciamo da Starbucks e per tutto il tragitto, regnava il silenzio più assoluto.

"Allora, ehm" Cerco di sciogliere il ghiaccio, invano però perché rimango la frase incompleta non sapendo cosa chiederle.

Forza Justin, pensa!

"Come mai hai deciso di frequentare questa Università?" Chiedo guardando due bambini mentre giocano a calcio.

"Mio padre mi ha iscritta, non ho potuto scegliere..." Inizia mentre ci sediamo su una panchina.

"Avrei tanto voluto fare il mestiere che sogno fin da bambina, ma lui vuole che io stia nel suo ufficio e segua le orme della famiglia Davis." Continua.

Clandestine Looks Where stories live. Discover now