26. "Urla disperate"

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Justin Pov

"Non ti annoi mai a bere sempre il solito thè freddo quando esci, Clark?" Chiedo sorseggiando il mio martini.

Lei alza gli occhi al cielo bevendo un altro po' di thè.

"E tu non ti annoi mai a fare le domande stupide, Drew?" Chiede con un sorriso finto sulle labbra.

"Quando la smetterai di usare anche il mio secondo nome?" Chiedo annoiato.

"Quando tu la smetterai di darmi fastidio, perciò mai" Ride per poi afferrare il suo bicchiere.

"Allora, con la ragazza coi capelli scuri?" Alza le sopracciglia e mi da qualche colpetto col gomito.

"Che?" Dico sorridendo di poco.

"È una cosa seria?" Continua sorridendo.

"Credo sia la più seria che io abbia mai avuta, più della storia con Marilyn Stevens!" Affermo sapendo già la sua risposta che non tarda ad arrivare.

"Justin, eravate alle elementari!" Esclama.

"Ehi! Per me era serio!" Dico ridendo mentre lei cerca di non farlo.

"A parte gli scherzi Justin, sono molto felice per te. Dopo tutto ciò che hai passato, una ragazza al tuo fianco ti serviva." Mi sorride dandomi un colpetto sulla spalla.

"Grazie Dana" L'abbraccio sentendo poi anche le sue esili braccia avvolgermi la schiena.

"Justin, com'è la situazione a Toronto? dopo ciò che è successo, intendo" Gesticola con le mani dopo essersi messa dritta sulla sedia.

Sospiro e giocherellando con il bicchiere ormai mezzo vuoto le dico la cruda verità.

"Dana, io non voglio mentirti... A Toronto non tira una bella aria. Non sento le famiglie di Tyler e di Jonathan da un bel po' di tempo, le due famiglie sono ancora arrabbiate per motivi che penso tu possa capire..." Lascio la frase a metà.

"La famiglia di Jonathan lo difende mentre quella di Tyler è arrabbiata con lui, l'avevo capito" Continua abbassando lo sguardo.

"Esattamente. Ho continuato gli studi con molta fatica, ma allo stesso tempo con dedizione e fatica per lui, per Tyler." Stringo i pugni sul tavolo di vetro.

"Se solo ricordo quando mi dissero che c'era un morto per strada e poi quando l'ho visto...io...io..." Sussurro chiudendo gli occhi.

*Flashback*

"E bravo Bieber, ottima festa!" Esclama qualcuno al mio orecchio per sovrastare la musica.

Mi volto e vedo un ragazzo bassino che non ho mai visto.

"Grazie ma non l'ho organizzata da solo!" Esclamo anch'io ricevendo un pollice alzato come risposta.

Questa sera voglio lasciare andare tutta la preoccupazione per le materie, per gli esami e tutto quanto. Non voglio avere nessun pensiero nella mia testa che intralci col mio star bene per stasera.

All'improvviso la musica viene spenta e, quasi come scottato, mi volto verso le casse stereo ed è affianco ad esse che vedo il capitano della squadra di Basket della città col fiatone e bianco come un cencio.

Un coro di insulti verso di lui e di mugugni che escono dalle bocche di chi è già ubriaco, vengono subito zittiti dalla sua voce tremante.

"C'è stato un incidente! C'é sangue ovunque!" Grida indicando la strada.

Guardo per un secondo la porta prima di correre verso essa ed aprirla di scatto.

Clandestine Looks Where stories live. Discover now