14. "Non te lo prometto"

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Justin Pov

La faccio sedere sul divano e cerco di calmarla asciugandole le lacrime con i miei polpastrelli. Mi piego all'altezza delle sue ginocchia, mentre lei tenta di parlare fallendo però miseramente a causa dei numerosi singhiozzi che le spezzano la voce.

"Oi, respira, calma" Le sussurro.

"Fa come faccio io" Respiro profondamente per poi cacciare l'aria fuori attraverso la bocca.

Lei fa ciò che le dico per poi ripeterlo altre tre volte. Le accarezzo il ginocchio per poi spostare una ciocca di capelli ribelle dietro il suo orecchio.

"Ti va di dirmi il perché?" Le sussurro cercando di non spaventarla, già è molto scossa.

"Lui ha s-scoperto dell-delle lezioni di canto e..." Singhiozza per poi scoppiare a piangere di nuovo.

L'abbraccio e le accarezzo i capelli, la sua testa è sulla mia spalla ancora nuda e solo allora mi accorgo del mio stato.

"Ehi, aspetta, facciamo così: io mi vado a cambiare un attimo e poi cerchiamo una soluzione, va bene?" Le dico. Annuisce ed io le lascio una carezza sulla guancia destra. Vado verso la mia camera da letto ed afferro le prime cose che mi capitano a tiro.

Torno in salotto e la trovo distesa sul divano con il cuscino del divano fra le braccia. Vado verso di lei e noto che dorme profondamente. Sorrido per quella scena e dicido di non svegliarla, avrà bisogno di dormire. Subito dopo, copro il suo corpo esile con una coperta e le accarezzo il braccio in punta di dita e la osservo, osservo quel viso da bambolina che si ritrova, quelle ciglia lunghe con qualche grumo color nero, quel nasino, quelle labbra, i suoi capelli scuri e sciolti.

Sorrido per poi lasciarle un bacio sulla tempia. La lascio dormire mentre vado in cucina a prepararle qualcosa da mangiare.

Magari chi lo sa, ha avuto una litigata con i suoi e allora non avrà mangiato? In ogni caso le preparo qualcosa.
Ma in tutto ciò, perché suo padre l'ha cacciata di casa? E perché mai è così rigido sulla decisione della figlia?.

La musica è un qualcosa di liberatorio. Nelle parole dei cantanti trovi tutto ciò che avresti sempre voluto ascoltare.

Apro il frigo ed inizio a pensare a cosa potrei mai prepararle. Pasta al sugo? Nah troppo tempo, uova e bacon? E se non le piacessero?.

Chiudo il frigo per poi prendere il cellulare, forse sarebbe meglio una pizza.

Compongo il numero della pizzeria più vicina a casa mia e, dopo aver schiacciato il pulsante sul touch, una voce di un ragazzo inizia a parlare.

"Classico Louie's Pizzeria, cosa le serve?" Dice il ragazzo mentre si può udire il caos in quella pizzeria in sottofondo.

"Salve, vorrei ordinare due... uhm" Mi fermo un attimo per pensare a quale pizza possa piacerle.

Oh merda.

"Una margherita andrà più che bene" Una voce sottile alle mie spalle mi risveglia dal mio stato. Mi volto, e la vedo lì ferma sullo stipite della porta mentre incrocia le braccia.

"Una margherita ed un ortolana andranno bene" Annuncio al ragazzo. Gli dico la via per poi staccare.

"Ti sei svegliata!" Le dico avanzando verso di lei. Fa spallucce e guarda per terra.

"Ho pianto tanto e credo che sia stato ciò a farmi addormentare." Sussurra guardando un punto indefinito verso il pavimento.

Le prendo il mento e lo accarezzo, i suoi occhioni scuri mi guardano e posso notare il velo di malizia nei suoi occhi accompagnato anche da un altro velo, stavolta però lucido.

Clandestine Looks Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora