28. "Davis a casa Bieber"

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Justin Pov

"Dana, ti ringrazio. Mi è stato molto d'aiuto e sono stato molto felice di averti incontrata di nuovo" L'abbraccio mentre il resto della classe si allontana.

"Oh, Drew, mi sei mancato tanto e rivederti mi ha reso felice" Mi stringe forte fin quando non tira su col naso.

"Ehi no, non piangere! Ricorda che ti aspetto a Toronto!" Esclamo sorridendole tentando di strappare un sorriso anche a lei.

"Mi mancherai tanto, Justin" Ammette.

"Anche tu" L'abbraccio nuovamente.

"Dai su, sei forte!" Esclamo sorridendo facendola sorridere mentre si asciuga le lacrime.

"Professore, dobbiamo andare!" Esclama la mia collega dopo aver sentito cosa ci annunciava la voce metallica.

"Arrivo" Annuisco.

"Il mio numero" Mi da un bigliettino giallo con su scritto il suo numero di telefono.

"Ci sentiamo, Dana" L'abbraccio e le accarezzo la schiena.

"Ci sentiamo, Drew" Ride.

Dopo averla salutata, prendo la mia valigia e, superando il check-in, saliamo sull'aereo. Il tutto, sotto gli occhi attenti di Dana.

Ci sediamo ai nostri posti, io vicino alla mia collega e i ragazzi vicino ai loro amici di classe.

"Professore" Mi scuote il braccio la professoressa.

"Volevo ringraziarla" Sussurra come se avesse vergogna di dirlo.

"Ringraziarmi?" Domani con un espressione stranita sul volto.

"Si" Dice

"Per come si comporta con gli alunni e per come è stato con loro durante questo viaggio seppur breve." Mi dice sorridendo.

"Oh, ma non si preoccupi" Le dico sorridendo.

Mi rivolge un sorriso e ritorna a guardare il panorama fuori dal finestrino.

In questi giorni voglio stare un po' di più con Alexa. Ora che stiamo per tornare alla solita routine e senza alcuna persona attorno che ci conosca entrambi, possiamo goderci qualche momento insieme, e forse già so cosa fare.

Prendo il mio cellulare dalla tasca e le invio un messaggio veloce.

Justin:"tua madre sa che stai arrivando a casa?"

Lo invio e posso sentire il suono del messaggio che le è arrivato.

Prende il cellulare e lo guarda, poi si volta verso di me con un mezzo sorriso e digita qualcosa sul cellulare.

Alexa:"Non ho avuto tempo di dirglielo. Perché?"

Sorrido.

Justin:"Appena arriviamo aspetto che se ne vanno tutti, poi torna, io ti aspetto in un parcheggio più in là"

Metto in standbye il cellulare e poco a poco, le palpebre diventano sempre più pesanti, finché Morfeo non mi accoglie.

"Indovina chi sono?" Ride quella voce

"Smettila di venirmi in sogno! Dimmi chi sei!" Esclamo urlando nel nulla.

È un posto bianco con molta nebbia.

"Non spetta a me dirlo, spetta a te, caro Justin!" Il posto è come se venisse risucchiato in un vortice bianco per poi ritrovarmi su un prato. Sono sdraiato con le gambe e braccia spalancate.

Tento di muovermi ma ad ogni mio tentativo, sento sempre di più dei passi avvicinarsi.

Tento di nuovo fin quando mi si pare davanti una signora con dei capelli ricci e biondi.

"Chi è lei?" Chiedo.

"Mi dispiace così tanto..." Dice mettendosi le mani sulle labbra.

"Che cosa?" Sussurro.

Io sono steso, la vedo al contrario visto che lei è in piedi e mi guarda dall'alto.

"Mi dispiace!" Scoppia a piangere per poi scomparire.

"Di che cosa le dispiace?! Torni!" Urlo tentando di muovermi.

"Justin! Justin! Lei!" Urla la voce che ormai da molte notti compare nei miei sogni.

"Prof!" Sento qualcuno scuotermi.

Sobbalzo per un attimo ed aprendo gli occhi, vedo Sawyer con una mano posata sulla mia spalla.

"Stava sussurrando qualcosa nel sonno e volevo avvisarla che stiamo per atterrare" Dice tornando vicino alla sua amica.

Mi volto verso la mia collega e le sento russare di fianco a me.

Le allaccio la cintura di sicurezza dopo averla allacciata anche a me.

"Si avvisano i gentili passeggeri di allacciare le cinture e grazie per aver scelto la nostra compagnia aerea" Ci annuncia la voce metallica.

I ragazzi si allacciano le cinture e dopo alcuni schiamazzi da parte loro, arriviamo.

Prendo la mia chitarra e i bagagli e, dopo aver svegliato la mia collega, scendiamo dall'aereo.

Dopo un po' di cammino, i ragazzi si salutano e ben presto, vado via anch'io.

Arrivo in quel parchetto dove ho dato appuntamento ad Alexa e nel frattempo che l'aspetto, guardo i bambini giocare a pallone.

Il mio sguardo cade su una bambina che gusta una coppetta di gelato con quello che dovrebbe essere suo padre.

Il signore le accarezza la coda di cavallo mentre la bambina sorride mentre si mette il piccolo cucchiaino in bocca.

"Hey!" Esclama Alexa dopo avermi affiancato.

Mi volto e le prendo il viso fra le mani.

"Hey, bellissima" La bacio facendola sorridere.

Non chiedo l'accesso con la lingua, mi limito a baciarla a stampo.

Con lei voglio andarci piano, non voglio che penso che io sia solo uno a cui interessa portarla a letto.

"Di cosa hai bisogno?" Mi guarda sorridendo.

"Mhh" Mugugno avvolgendole la vita e il fondoschiena con le mie braccia.

"Tua madre non sa che sei qui, no?" Chiedo nuovamente.

Lei fa di no col capo baciandomi ripetutamente l'angolo della bocca.

"Vieni a stare da me per questa settimana?" Le chiedo.

Lei mi guarda per poi sorridere e abbracciarmi.

"Si!" Dice esaltata saltandomi addosso.

La prendo per la vita e le bacio la tempia.

"Sei felice?" Le chiedo.

"Si!" Ridacchia.

"Vieni" Prendo la sua valigia e la mia roba per poi condurla verso casa mia.

"Ti è piaciuta l'Italia? O almeno, quello che abbiamo visitato" Ridacchio.

Mi prende sotto braccio e ride.

"Mi è piaciuta tanto" Dice baciandomi la spalla.

"Ti ci riporterò" Le dico e lei annuisce sorridendo.

Dopo una chiacchiera e un'altra, arriviamo a casa mia, poso le valigie per terra e faccio entrare Alexa.

"Benvenuta a casa Bieber" Le sussurro all'orecchio baciandole la parte sotto.

Angolo Autrice
Uhuhuhuhuu!! Cosa potrà mai accadere? Beh, speriamo che Bieber tenga a freno l'amichetto Jerry, altrimenti siamo fritte!. Immagino tipo il papà di Alexa se lei rimanesse incinta HAHAHHA! Justin, puoi anche iniziare a correre!

I love you 💜

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