'Litlaus - Attenta a ciò che desideri vedere' di Saintjupiter

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Titolo: Litlaus - Attenta a ciò che desideri vedere

Autore: Saintjupiter

Genere: Mistero/Thriller

Sottogenere: Paranormale

Trama: La trama si snocciola lentamente sulla protagonista, partendo sì da una situazione più o meno stabile, ma gli avvenimenti a venire fanno pensare a un'entrata in scena quasi in medias res. Il tutto comincia in un modo quasi banale, ovvero il trasferimento in una nuova scuola lontana dalla famiglia, ma ciò che potrebbe esser preso per una trama banale leggendo solamente le prime righe, si rivela in realtà qualcosa di più complesso rispetto all'idea che si potrebbe avere senza aver letto la sinossi.

Lóreley è una medium, lo è sempre stata, ma rifiuta questa sua natura, per il timore dell'ignoto, della morte. È, infatti, capace di prevedere, di vivere la morte delle persone prossime al confine con l'aldilà.

Questo suo particolare potere, però, non le causa grandi problemi, almeno finché non vive la morte di Gaël, un ragazzo che frequenta la sua stessa università.

Lóreley sente la necessità di aiutarlo, spinta da una forza che non riesce a capire o che semplicemente non vuole capire.

Dopo pochi capitoli, le vicissitudini della ragazza iniziano a susseguirsi senza un attimo di tregua. Ma per non fare anticipazione indesiderate, non diremo altro della storia, perché vorremmo foste voi stessi a esplorarla.

1. Correttezza grammaticale:

- Punteggiatura. La punteggiatura in generale è pressoché perfetta, non ci sono refusi, né segni di punteggiatura scorretti al posto di altri.

Le virgole sono posizionate nel migliore dei modi, donando alla lettura un giusto ritmo e una una corretta tonalità che la fa risultare quasi musicale. Insomma, la lettura scorre molto fluida e piacevole proprio grazie a questi piccoli particolari.

L'unico dettaglio che ci sentiamo di farti notare è questo: nel prologo (e altri capitoli in cui compaiono le visioni) si può notare l'assenza di punti alla fine di alcune frasi, soprattutto quelli "pronunciati" durante lo stato di completa trance. Può darsi che questo "errore" sia voluto, creato appositamente per dare un senso di ansia, non ne possiamo avere la certezza assoluta, ma ciononostante questo risulta sgradevole perché appare più come dimenticanza vera e propria che non una scelta volontaria da parte tua. Sarebbe comunque meglio porli in modo da evitare possibili critiche prive di fondamenta.

Ci sono delle precisazioni che vanno fatte nella punteggiatura nei dialoghi, perché spesso tendo a non inserire la maiuscola all'inizio di alcuni discorsi. Questo accade quando esso è introdotto da un verbo che esprime la parola, seguito dai due punti. Così come quando il verbo è posto alla fine, anche qui la parola iniziale necessita della maiuscola, in quanto rimane tutto e per tutto un discorso diretto libero.

Ti consigliamo, inoltre, di non separare i sintagmi e di non abusare di punti e virgola e due punti, che vanno usati con parsimonia.

- Verbi. Non ci sono refusi tra i tempi verbali, nessun volo pindarico da un tempo all'altro, per fortuna. A volte però ci sono dei verbi un po' ambigui, cioè non si capisce bene se riferiti al presente oppure a qualcosa che si ripete da tempo. Non sappiamo se possano essere classificati come errori, perché molti sono forse considerabili come scelte stilistiche, anche se piuttosto discutibili. Non sono molti i casi simili, ma ti conviene, per ogni evenienza, rendere più chiara la cosa.

Devi stare attenta a quando usi il verbo imperativo in seconda persona, perché tendi a confonderlo con il presente della terza persona:

Fa: indicativo presente, terza persona singolare, senza apostrofo perché è il termine per intero, non c'è uno storpiamento della parola.

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