💎Capitolo 34.💎

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Non posso restare qui per un altro secondo,me ne vado,facendomi spazio tra la gente.Sento la sua voce che mi richiama,finalmente sono riuscita ad uscire dalla folla.Ho le lacrime agli occhi,e sento delle sirene in lontananza.
Mi allontano nella foresta,ma mi sta seguendo,e riuscire a non parlagli,sarebbe assurdo,dato che dovrei tornare con il taxi e dovrei comunque aspettare che viene.
«Aspetta Alissa lasciami spiegare!»urla prendendomi per il polso«Cosa,Bryan,cosa devo lasciarti spiegare?»mi sto ripromettendo di non piangere ma prima di farlo,le lacrime mi hanno già rigato il viso.
«Io...posso,posso spiegarti non è come sembra!»dice,«Non è come sembra?»rido nervosamente«Allora dimmi come dovrebbe sembrare...»mi metto a braccia conserte«Se mi lasceresti spiegare e la smetteresti di correre magari ti spiegherei.»
«Corro perché non ho altra scelta Bryan!»gli urlo,«Anche io non ho scelta Alissa!»alza la voce,vedo le vene del suo collo che stanno per esplodere mentre le sirene della polizia sono sempre più vicine«Fare corse clandestine è già una scelta Bryan...e tu l'hai presa.»gli faccio capire«Tu non sai perché...»cerca di dire ma si ferma«Cosa non so Bryan,pensavo che tu ti fidassi di me,ho provato migliaia di volte a difenderti con Crawford...ma lui...lui lo sapeva,mi aveva avvertito di starti lontano.»
«io...sto cercando in tutti modi di aprirmi a te,sto provando a fidarmi e ti prego non rendere le cose più difficili.»abbassa la testa,e chiude gli occhi per un attimo per calmarsi«Ah io sarei quella che rende le cose difficili.Mi dispiace deluderti ma non ero io quella a divertirsi e rischiare la galera,mentre i suoi amici si preoccupavano.»cerco di essere un passo più avanti a lui...
«Perché non me l'hai detto Bryan?»domando ancora più frustata dalla situazione«Perché non è bello raccontare di corse clandestine perché cerchi in tutti modi di mantenere tua madre in quel cazzo di ospedale,dovrebbero operarla e la cifra è molto elevata,mio padre non ne vuole sapere.Perché cazzo dovrei abbandonare la donna che mi ha cresciuto piuttosto che correre da un uomo che pensa solo a se stesso e alla sua mogliettina.»urla,e le vene del collo esploderanno a momenti se non si calma«Avremmo trovato una soluzione Bryan!»dico«Così non rischi di perdere solo lei,ma anche te stesso!»mi guarda per qualche minuto prima di rispondere semplicemente:«Ho perso me stesso tanti anni fa ormai,non ho più niente da perdere.»
Sentire queste parole uscire dalla sua bocca,fanno male,ma non quanto lui a se stesso.
«Sono stanco di tutto questo andare e venire,Alissa,tu non sai tutto di me...però sto cercando di fidarmi almeno di te perché in qualunque momento avrò fatto stronzate,ma non ho mai smesso di amarti.»si avvicina prendendomi il viso fra le mani«A volte hai soltanto bisogno di qualcuno che ti dica che non sei così terribile come sembri.»mi divincolo dalla sua presa,«Forse quella persona non sono io.»lo lascio lì,a riflettere sulle sue azioni mentre mi dirigo al di fuori della foresta.
Le sirene sono giunte in quel posto,e sapere che l'ho trascinato un po' più lontano,mi dà la certezza che almeno è al sicuro.
Sono giunta in periferia,c'è una Lamborghini fuori alla strada,quell'auto la riconoscerei tra mille,anche avendo le lacrime agli occhi.
«Alissa!»dice Crawford prima di uscire dall'auto e raggiungermi,è con Ryan.
Le lacrime si fanno più pesanti e man mano rigano sempre di più il mio viso.
Mi viene d'istinto abbracciarlo,e tra un singhiozzo e l'altro riesco a dire solo:«Mi dispiace!»

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