💎Capitolo 68.💎

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Lo guardo,e non voglio di certo parlare con lui davanti a tutti.
«Possiamo parlarne da un'altra parte...da soli.»domando,lui annuisce e ci dirigiamo sul retro della scuola«Alissa senti io non voglio che tu sia costretta,potrai pensarci e fare tutto ciò che ti senti di fare,non voglio più obbligarti a fare niente che non ti renda felice.»sono felice che abbia capito cosa si prova,«Bryan io...»prendo un respiro,sta accadendo tutto troppo in fretta e senza preavviso«In questi sette ani che sono stata a Santa Monica io...»
«Ecco lo sapevo,hai conosciuto un altro...»inizia a camminare avanti e indietro nervosamente,allargandosi il nodo della cravatta«No Bryan...sto cercando di dirti altro.In questi sette anni a Santa Monica,io ho cercato delle risposte,ero lì sulla spiaggia dove andavamo io e Dylan e tutto ciò sembra assurdo ma per un attimo,temo di averlo visto in quella luce del tramonto,mi diceva di pensare con il cuore...ed è ciò che farò,per tutti questi anni non ti sei fatto sentire,stavi per sposare un'altra che anni fa ha tentato di ucciderti drogandoti,e ora tu non poi venire qui e chiedermi di diventare tua moglie,avremo troppe cose ancora da raccontarci,e non mi sembra il caso di continuare a fingere quando sappiamo entrambi la verità...»gli prendo le mani«Avremo tempo per raccontarci tutto,abbiamo tanti anni davanti che ci aspettano...»mi sorride«Bryan,non è questo il problema,abbiamo sempre cercato una via di fuga perché quel labirinto che stavamo creando con la nostra relazione,ci stava distruggendo e non era sano per nessuno dei due.Non pensi che questo sia il destino a parlarci Bryan,non pensi mai a quanto sia stata assurda la nostra adolescenza,ne abbiamo affrontate tante,ma continuiamo a separarci,la vita continua a farlo...»mi guarda cercando di capire«Alissa è questo il punto,è il destino che ci separa per farci capire quanto abbiamo bisogno dell'altro.»dice,mi avvicino alla finestra,tenendo ancora il velo tra le mani,«Bryan il destino ci sta chiaramente dicendo,che siamo destinanti ad incontrarci,ma non ad averci.»
«Allora al diavolo il destino,e la vita.Creiamocela insieme,creiamoci un nostro lieto fine.»
«Perché non mi hai detto che mio padre era vivo,avete parlato il giorno in cui sono partita,e tu l'hai tenuto nascosto...Perché?»lo sto mettendo alla prova,aspetta qualche minuto prima di rispondere«Perché lui mi disse di non dirti niente,che voleva essere lui a trovarti e raccontarti di ciò che successe davvero quel giorno in cui Dylan morì»mi volto a guardarlo«Vedi continuiamo a tenerci nascoste le cose,nonostante sappiamo che facciano male ad entrambi...Bryan questa non è la vita che desideravo da piccola,tutto ciò che accadrà oggi avrà molto a che fare con il mio domani,e voglio migliorarlo non incasinarmelo.»gli dico chiaramente,lui si guarda in torno e sembra quasi ferito.
Lo siamo entrambi.
«Cosa stai cercando di dirmi Alissa,a quale fine vuoi arrivare?»chiede ad occhi bassi,vuole piangere ma non lo fa,si mostrerebbe debole,e non è mai stata una sua priorità«Che dovremo percorrere il nostro passato ed elaborare ciò che abbiamo sbagliato,prenderlo e farlo iniziare da capo,solo così possiamo avere un buon inizio...»
«Ma come farò se non ci sarai tu nel mio finale...»inizia a dire e io mi avvicino ancora di più,i nostri fiati sono vicini,anche troppo...e si stanno sfiorando«Non preoccuparti là fuori ci sarà una persona che ti accetterà per come sei...Il destino,ti ha messo da parte qualcuno di più speciale...per entrambi.»gli sorrido,e gli dò un bacio sulla guancia«Ci vedremo presto Bryan Walker.»lo guardo per un'ultima volta prima di lasciarlo lì,tra i suoi pensieri,lo sento crollare alle mie spalle,sento le ginocchia che ricadono e l'eco che risuona in tutta quella piccola stanza,le lacrime uscivano e non cessavano.
"Quel giorno,non andarono in frantumi solo un cuore,ma ben due..."

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