💎Capitolo 65.💎

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Non ci sto capendo niente,le lacrime stanno uscendo e Cole non smette di chiamarmi,e di fargli capire almeno il 10% di ciò che sta succedendo.
«Alissa...se-sei tu?»dice,anche lui sembra incredulo e abbastanza perplesso sulla cosa...
«Papà...tu..tu sei vivo?»sono ferita.
«Ali cosa sta succedendo?»chiede Cole,«Tu sei vivo!»sbraito alzandomi dalla sedia,«Cosa...»mi metto le mani tra i capelli«Alissa aspetta tesoro,lasciami spiegare...»si alza e cerca di avvicinarsi«Non azzardarti a toccarmi...»faccio un passo indietro«Lui...non te l'ha detto?»lo guardo storto«Lui chi,cosa doveva dirmi?»domando «Quel ragazzo...Bryan...Lo incontrai qui anni fa,tu stavi per partire e io gli dissi di venire da te in aeroporto,gli ho messo una lettera nel suo giubbotto di pelle,io...non posso crederci che tu sia qui piccola.»
Non so se faccia più male il fatto che mio padre mi abbia mentito sul fatto che fosse morto,oppure sul fatto che Bryan sapeva tutto,sapeva che lui era vivo,e non me ne ha ai parlato...
«l'hai mandato in aeroporto?»chiedo,le lacrime non cessano di uscire«Lui...lui sapeva tutto...»faccio un altro passo indietro,non sto capendo niente ho mal di testa,e per fortuna nel bar,oltre al barista non c'è nessuno«Alissa,ascoltami,non devi prendertela con lui...»
«E dimmi papà,con chi devo prendermela?»
«Con tua madre,lei ti ha costretta a partorire per Santa Monica anni fa,per il semplice fatto che sapeva che io ero qui,lei sapeva tutto,mi cacciò di casa perché mi riteneva colpevole della morte di Dylan,iniziai a bere e credeva che standoti lontano tu avresti potuto darle ascolto lasciando quella città,ma quando ha saputo che ero partito anche io,ed ero qui a Seattle,perché volevo che tu capissi questa situazione,ti ha rispedito a Santa Monica,io ti ho osservato per tutti questi anni,ti ho vista crescere e maturare,e sono fiero della donna che sei diventata...sei cresciuta senza una figura paterna,ma questo non ti ha cambiata anzi ti ha migliorata,hai trovato te stessa e hai sempre aiutato tutti...Stando lontano da te era impossibile,per questo sono tornato...vedevo che non sareste più tornate da Santa Monica,e invece eccoti qui...La mia bambina è cresciuta!»dice avvicinandosi,dopo tutto questo discorso mi sento arrabbiata più con me stessa,perché ho creduto ad ogni singola parola che mi è stata detta da quella donna,mi ha portato via dalle mani tutto ciò di cui ha bisogno una ragazza per crescere...suo padre.
«Ho controllato Bryan in questi anni,e piccola non ha mai smesso di pensarti,la sera guardava le vostre foto,e una notte quando ero qui in questo bar,lui venne con i suoi amici,parlo di te...e fidati sembrava che parlasse della felicità.
Ha sbagliato ad accettare quel matrimonio...suo padre è un mascalzone,che abbandonò anni fa sua moglie.Lui è un gran ragazzo,oltre a ciò che vuole far pensare,quando lo vidi tornare qui,lo stesso giorno che tu partisti,capii che non c'è l'aveva fatta,ma almeno ci aveva provato...gli dissi di non parlartene perché volevo farlo io,e così ha fatto.Non prendertela con lui perché non te l'ha detto,semplicemente ha mantenuto una promesso,e io gliene sono grato.»mi sorride,mi avvicino,in un attimo la rabbia si è dissolta«Mi sei mancato papà!»lo abbraccio,così forte per paura che sia solo un sogno quello che sto vivendo«Anche Tu bambina mia...»

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