"still don't understand how i ended up here"

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Questa fanfiction contiene scene di sesso esplicite. Se siete sensibili a certi temi, vi consiglio di non leggere. Grazie per l'attenzione e buona lettura.
***

"Se vuoi vivere una favola
devi avere il coraggio di entrare nel bosco."

Era la primavera dei miei sedici anni quando lo incontrai per la prima volta.

Era una giornata soleggiata di metà Aprile ed era solitamente molto più caldo rispetto alla norma. Avevo appena finito una delle mie lezioni di canto e stavo ritornando a casa, abbastanza soddisfatto dei piccoli miglioramenti che avevo conquistato gradualmente. Mentre camminavo ciondolando a destra e sinistra, mi misi a canticchiare "Paper Hearts". Intravedendo da lontano delle figure poco rispettabili, decisi di prendere una scorciatoia per tornare a casa.

Abitavo con mia madre in un piccolo appartamento, ma molto accogliente, in una piccola cittadina che si affacciava sull'oceano. Quel paesino di circa qualche centinaia di anime e sconosciuto a molti aveva addirittura una piccola spiaggia che, tuttavia, in quel periodo dell'anno non era molto frequentata nemmeno dagli abitanti stessi del posto. Pertanto mi sorprese moltissimo vedere un ragazzo, come apparso dal nulla, seduto sulla sabbia intento a giocare con il gatto del vecchio marinaio del porto.

Rimasi basito a tale vista, così tanto che fermai il mio allampanato tragitto verso casa. Pensai immediatamente di non aver mai visto un ragazzo di una così sconcertante bellezza come lui in tutta la mia breve esistenza. Anche dalla relativa distanza che ci separava, potevo apprezzare l'avvenenza eterea di quell'angelo.

Il ragazzo misterioso aveva dei capelli castani che si muovevano a causa di una leggera brezza proveniente dal mare. Sembravano molto morbidi e provai una voglia improvvisa di passare le mie dita tra le soffici ciocche di quell'angelo. All'improvviso lo stesso ragazzo passò una mano tra i suoi capelli, quasi mi avesse letto nella mente, e poi spostò lo sguardo verso il mare. Sembrava pensieroso, però la sua espressione non suggeriva nessun indizio sul suo reale umore.

Io non riuscivo a muovermi, a fare nessun altra azione se non fissare quel ragazzo misterioso. Era la prima volta che vedevo questo viso e questo mi portò ad ipotizzare che fosse nuovo in città.

Ad un certo punto il ragazzo misterioso si alzò di scatto e si voltò verso di me. Si avvicinò lentamente, tenendo il gatto stretto tra le sue braccia. Il tempo sembrava si fosse cristallizzato e che lui fosse l'unica persona in grado di vincere questa sterilità temporale. Mi guardò dritto negli occhi ed le sue labbra rosee accennarono un dolce sorriso.

E fu proprio in quel momento che io capitolai. Fu quello l'istante in cui la mia esistenza si legò incondizionatamente a lui. Mi persi tra i i suoi occhi color nocciola, ora dalle sembianze di piccole mezzelune. Trattenni il respiro e sentii il mio cuore palpitare.

Mi sentivo come sotto l'effetto di una magia, forse anche di una droga che inibisce i sensi. La spina, che collegava il mio cervello alla bocca, immediatamente si scollegò ed io piombai in un stato di agitazione inspiegabile. Iniziai a torturarmi le mani, cercando di pensare ad un modo per distogliermi dalla situazione spinosa. Lui continuava a fissarmi, aspettando forse un cenno di vita da parte mia. Non so perché ma il suo sguardo da allora sembrava spogliarmi di tutte quelle poche certezze che avevo costruito negli anni.

" Ti piacciono i gatti? " furono le prime parole che pronunciai. Ci misi un po' per realizzare che razza di figura da pesce lesso avessi appena fatto. Con tutto quello che avrei potuto dire, avevo scelto una frase che sicuramente aveva rovinato anche la minima speranza di poter avere una conversazione decente col ragazzo misterioso.

Lui, evidentemente spiazzato dalla mia uscita, mi fissò ancora più intensamente socchiudendo gli occhi. Poi qualcosa sembrò solleticare la sua spina dorsale e, di conseguenza, si mosse avvicinandosi ancora di più a me. Io deglutii nervosamente e tentai di sorridere nel modo più amichevole possibile, sperando di non sembrare ancora più patetico di quanto fossi già.

Con due falcate veloci mi affiancò e appoggiò una sua mano sulla mia spalla. Io non potei fare a meno che notare le dita estremamente minute di quel ragazzo. In realtà era anche più basso di me, eppure la sua presenza sembrava dominarmi in un qualche modo.

" Mi piacciono i gatti, ma " iniziò facendo un mezzo sorriso. Prima di riprendere a parlare, fece una piccola pausa. Uno strano luccichio attraversò i suoi occhi e la stretta sulla mia spalla si fece più salda. " Ma preferisco i coniglietti " disse prima di andarsene definitivamente dalla mia vista.
Così rimasi lì. Immobile come una statua. Con un macigno che opprimeva il mio cuore ed il cervello completamente evaporato.

Questo fu il primo incontro con il mio angelo. Il primo di molti altri.

Ancora adesso non riesco a capacitarmi di come sono finito in questa situazione, di come è possibile che mi ritrovo nella mia stanza in compagnia di lui. Io, seduto contro la spalliera del letto. Lui, in piedi davanti alla finestra della mia stanza che si affaccia sull'oceano.
Io con i capelli corvini tutti scompigliati. Lui con i capelli appena tinti di rosa.
Io con la maglia bianca stropicciata, senza pantaloni e boxers. Lui completamente nudo che mi da le spalle.
Io con la schiena graffiata. Lui con il mio sperma che gli cola dalle natiche rotonde e sode.
Io, Jeon Jungkook. Lui, Park Jimin.

Io completamente stregato da lui. Jimin, il ragazzo che sembra un angelo, ma che in realtà nasconde un anima oscura.

***

Se siete arrivati fin qui, vi ringrazio.
Questa è la prima storia che scrivo, per cui spero di non fare errori. Spero vi piaccia e vi chiedo di commentare senza problemi; le critiche sono ben accette.
Come vi è sembrato il primo capitolo? Tra poco pubblicherò anche il secondo, che sarà un po' più lungo.
Grazie ancora per aver letto..

Alla prossima,

E.

Shameless ~Jikook [completa].حيث تعيش القصص. اكتشف الآن