"see? now, evaporate."

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And if you wanna fight
Let's start the show
'Cause I want you to be mine
[ Be mine - Ofenbach ]

Non avevo mai visto Jimin così inviperito. Ritto nel suo metro e sessantatré, occhi furenti e bocca tesa in una linea parallela al suolo. Piccolo, ma letale.

Per ragioni insondabili, sentivo istintivamente che il mio destino rischiava di essere impigliato a quel piccolo mochi molesto. Tutti noi possediamo tali personaggi fatali, scrupolosamente scelti dal fato o Dio per attirare ulteriori grane significative alle nostre esistenze già di per sè complicate.

- Non ti sembra di esserti comportato male nei confronti di Jungkook-hyung - commentò Doyun, rivolgendosi esclusivamente ad un già ben irritato Jimin. Poi si voltò verso di me ed alzò i suoi occhi ad incontrare i miei con una sorta di celestiale vacuità. In quel momento sentii un cupo disagio avvolgere la mia anima e, di conseguenza, ingurgitai la mia stessa saliva.

- Non sono affari che ti riguardano - tagliò corto Jimin con acidità. I suoi occhi di un bruno ambrato scintillavano nell'oscurità della notte come due piccoli fanali di un diabolico bagliore e le sue labbra voluttuose erano piegate all'ingiù, in una chiaro segno di indisposizione nei confronti del ragazzo più piccolo.

- Smettetela voi due - mi intromisi.

Ci fu un attimo di silenzio, di stasi. I suoni tipici di Seul, che stava iniziando a coprirsi di una soffice coltre di candida neve, sembravano essere soffocati dagli infiniti fiocchi gelati, che cadevano lentamente dal cielo scuro e cupo. I nostri capelli sembravano ingemmati da piccoli cristalli lucenti sotto le luci ad intermittenza di un LED, che recitava la banale scritta "da Leo", piccola bettola che si spacciava per ristorante italiano.

All'improvviso apparve da un portone di un conglomerato residenziale Yeon Suk, il mio compagno di corso rozzo e scontroso, che aveva il sex appeal di una carota cruda ma esibiva un'affascinante collezione di abiti firmati. Nutrivo per le maniere e il cervello di questo becero giovane un disprezzo sovrano: del resto non avevo mai sopportato i suddetti "figli di papà", solo in grado di pretendere. Yeon Suk ci osservò col suo nasetto all'insù ed una chiazza violacea sul collo nudo, dove aveva banchettato un vampiro da fiaba, ovvero una giovane arrampicatrice sociale. Notando che la sua presenza non era desiderata, si girò dal lato opposto e scomparve in un vicolo secondario.

Dopo questa breve interruzione mi feci forza in attesa della burrasca, sapendo che Jimin poteva anche essere un demone immortale travestito da ragazzo. Non mi piaceva il modo in cui il mio piccolo amante faceva spallucce e dilatava le narici quando Doyun provava a dire qualcosa.

- Mi dispiace, ma non posso stare zitto quando vedo qualcuno che si approfitta della tua gentilezza, Jungkook - dichiarò a pieni polmoni il dongsaeng, posizionandosi tra me ed il mochi, mentre la sua mano andava su e giù con le dita allargate, come faceva quando era molto serio ed enfatico.

- Questo "qualcuno" qui presente può fare quel cazzo che gli pare - sentenziò Jimin, premendo le labbra carnose una contro l'altra rendendole simili ad un bocciolo di rosa. Lui certamente non aveva l'abitudine di tacere quando era contrariato e, a quanto pareva, nemmeno Doyun.

- Non credo proprio, Jimin - disse il più giovane tra noi, contorcendosi nelle spire del suo stesso sarcasmo. Un espressione sofferente percorse il suo viso, mentre invisibili ragni di panico mi correvano giù per la schiena.

Mi sentivo sempre più inquieto e provavo quella speciale sensazione di disagio, atroce e opprimente, come se fossi a tavola col fantasma di una persona che avevo appena ucciso.

Shameless ~Jikook [completa].Where stories live. Discover now