"sweet old love songs"

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"E ti morderei come si mangiano i dolci, grandi morsi golosi che si gustano con le labbra macchiate e gli occhi sorridenti."

JUNGKOOK's POV

Ero steso sul letto matrimoniale, duro ma comodo. Mi trovavo in una stanza d'albergo, che era gestito dalla zia di Jimin, un edificio art déco situato non molto lontano dalla casa della Signora Park e affacciato sull'oceano. La camera era uno spettacolo per gli occhi: le pareti erano color indaco, i mobili di legno di acacia e le tende, abbinate alle coperte, erano color sabbia. Ai muri erano appese conchiglie e stelle marine, evidentemente per richiamare la posizione geografica dell'albergo, che vantava una sirena mezza nuda come insegna.

Jimin era chiuso in bagno da un'ora ormai ed ogni tanto lo sentivo canticchiare vecchie canzoni d'amore, mentre lo scorrere dell'acqua della doccia cullava le mie orecchie. Chiusi gli occhi e cercai di rilassarmi, ma la mia testa era piena di pensieri. Era stata una giornata lunga e ricca di avvenimenti importanti, che sicuramente non avrei mai dimenticato.

Sul mio volto si formò naturalmente un sorriso, quando ripensai alla cena con la famiglia Park di qualche ora prima. All'inizio era stato molto imbarazzante, sopratutto con le occhiate torve che mi lanciava il nonno di Jimin. Potevo comprendere il suo scetticismo, infine non doveva essere semplice accettare il "ragazzo" del proprio nipote e, per la sua generazione, aveva avuto un atteggiamento di apertura decisamente migliore di alcuni miei coetanei. Ciò che mi aveva sorpreso maggiormente era la dolcezza e la premura con cui la zia mi aveva accolto nella loro famiglia. Si era comportata proprio come una madre, comprensiva e attenta. Il momento, che porterò in eterno nel mio cuore, avvenne quando stavo aiutando la Signora Park ad asciugare le stoviglie. La donna, con la sua innata eleganza e posatezza, mi si era avvicinata e mi aveva abbracciato, sussurrandomi all'orecchio "Ti stavo aspettando. Tutte le sere ho pregato che il nostro Jimin trovasse l'anima gemella. Sono felice che tu sia qui con noi". Le sue parole, che ormai si erano incise sotto alla mia pelle, mi avevano illuminato: non era il momento di aprire vecchie ferite. Era il momento di vivere nuove esperienze, fabbricarmi ricordi.

All'improvviso la mia attenzione fu catturato dal rumore della maniglia del bagno. Solo il suo ingresso nella stanza mi tolse il respiro. Mi morsicai un labbro e mi misi a sedere sul letto. Jimin, avvolto semplicemente in un accappatoio di spugna color oltremare, si avvicinò a me in modo famelico, come una tigre che si avventa sulla sua preda, ed io lo tirai verso il basso in modo che mi sedesse in grembo.

Non mi aspettavo un bacio del genere da Jimin in quel momento. Mi prese la nuca tra le mani, mi fece piegare la testa all'indietro e mi infilò la lingua in bocca. Le sue labbra erano morbide, calde ed umide. Mi esplorò con la lingua, esigente e giocoso al tempo stesso. Quando alla fine ci scostammo, stavamo entrambi ansimando in cerca d'aria.

Jimin si leccò le labbra peccaminose, poggiò la fronte alla mia e abbassò la voce al punto che la sentii riecheggiare al centro del mio corpo. - Mi sento così esposto, non puoi capire.. - sussurrò, socchiudendo leggermente i suoi occhi. I suoi capelli, ancora bagnati dalla doccia, mi ricadevano sulla fronte, mentre le nostre labbra erano talmente vicine da respirare la stessa aria.

- Capire cosa? - chiesi curioso, mentre il ragazzo mi accarezzava la mascella con un dito. Di riflesso mi leccai le labbra e tracciai il contorno della sua bocca con il pollice. Lui tirò fuori la lingua e me la passò sul polpastrello. Quando mi morse il dito inspirai rumorosamente e gli afferrai il collo possessivamente. Poi mi abbassai per posargli un casto bacio sul pomo d'Adamo e gli sfregai il naso sul collo, inalando il suo odore di fragola e cannella.

Shameless ~Jikook [completa].Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora