"that silver silhouette, at the corner of my mind.."

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2* time frame

23 settembre 2017, Seul - quartiere universitario Daehakno

Pioveva a dirotto quel pomeriggio ed il tempo non poteva essere più adatto per una sessione di studio intensivo. Ero seduto da ormai due ore con davanti un tomo di circa duecento pagine e stavo preparando un piccolo saggio per la settimana successiva. La biblioteca, dotata di enormi scaffali con libri talmente datati da incutere un po' di timore, si trovava al primo piano dell'edificio universitario e si affacciava sul piccolo parco del campus. Tutti i tavoli di legno, talmente grandi da ospitare più di una ventina di persone ognuno, erano quasi tutti occupati da altri studenti, chi in preda alla noia più assoluta e chi concentrato nel proprio lavoro individuale.

Annoiato iniziai a mordicchiare il tappo della penna nera e a giocherellare con l'angolo della pagina ingiallita, rileggendo per la terza volta lo stesso paragrafo, che tentava di spiegare la prospettiva aerea di Leonardo da Vinci con termini tecnici di dubbio significato. L'argomento non era poi così noioso, eppure facevo fatica a focalizzarmi pienamente nel lavoro. Non potendo ricorrere ad un'altra tazza di caffè, mia nuova ossessione, e non avendo più la voglia e la concentrazione per concludere la tesina, decisi di abbandonare la mia seconda casa ormai da quando avevo intrapreso la carriera universitaria e di uscire finalmente verso il mondo esterno, decisamente più interessante.

Dopo aver raccolto tutti i miei averi, mi infilai lo zaino di pelle nera sulla spalla destra e mi avviai giù per le scale, salutando qualche compagno di corso strada facendo. Arrivato all'uscita notai una piccola folla femminile, intenta a ridacchiare e parlottare con un tono di voce acuto e nasale. Per niente interessato ai sospiri femminili alquanto fastidiosi, oltrepassai quel gruppetto rumoroso e mi bloccai giusto davanti alla porta, che conduceva direttamente sul viale centrale del campus universitario.

La pioggia continuava a picchiettare interrottamente l'asfalto ed io, ovviamente, mi ero dimenticato per l'ennesima volta l'ombrello a casa. Allora mi infilai il cappuccio, abbassandolo bene sulla mia testa, e mi precipitai fuori dalla biblioteca come una saetta. Sorpassai alcuni studenti, che erano stati molto più previdenti di me, e mi precipitai verso il cancello principale, cercando di evitare più pozzanghere possibili.

Dopo cinque minuti di corsa estenuante finalmente entrai dentro la pasticceria Dolci follie. Questo piccolo locale dalle ampie vetrate e dalle decorazione in stile neoclassico era il mio rifugio dopo lunghe giornate di studio. Appena aprii la porta di vetro fui subito travolto dal familiare profumino di brioches e da un cameriere fin troppo conosciuto, con la sua immacolata uniforme nera ed un sorriso rettangolare.

- Buongiorno Kookie - mi salutò Tae, facendo un piccolo inchino e ridendo del mio stato pietoso. Poi si sistemò i capelli, appena tagliati e tinti di biondo, e mi fece segno di accomodarmi al solito tavolo vicino all'enorme vetrata.

Seduto al solito tavolo con gli occhiali che gli scivolavano dal naso e le labbra imbronciate c'era Seokjin, strizzato in un maglioncino color nero seppia. Appena incrociò il mio sguardo, mi rimproverò per aver dimenticato l'ombrello e mi obbligò ad ordinare immediatamente un tè caldo. Lo accontentai, non volendo scatenare l'ira del suo lato materno, ultimamente più sentito del solito.

- Se ti ammali, non pensare che mi prenderò cura di te - mi minacciò Seokjin, puntandomi contro le bacchette di legno. Poi il ragazzo controllò il suo telefono e sbuffò contrariato, facendo sparire l'apparecchio elettronico all'interno delle tasche del pantalone scuro.

Shameless ~Jikook [completa].Where stories live. Discover now