"i put a spell on you"

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JUNGKOOK'S POV

Ero distrutto, fisicamente e mentalmente. Mi trascinai su per le scale, tre piani in tutto. Ovviamente l'ascensore era ancora rotto e, nonostante le continue lamentele di tutti gli inquilini del conglomerato abitativo, il tecnico doveva ancora presentarsi e sistemare tale disagio. Ogni scalino che superavo, più le mie gambe dolevano e sembravano cedere ad ogni possibile passo. Mi sentivo una gelatina, tutto tremante ed instabile.

Non appena raggiunsi il portone del mio appartamento, mi accasciai contro il muro ed iniziai a rovistare il contenuto del mio zaino alla ricerca del mio mazzo di chiavi. Mentre frugavo con irritazione alla ricerca di quel familiare portachiavi a forma di pecora, soffice al tatto e dalla forma tonda, il portone si aprì magicamente davanti ad i miei occhi come se qualcuno avesse sentito le mie maledizioni. Sulla soglia apparve un inaspettato esemplare di Jimin, labbra piene e gote leggermente arrossate.

- Che ci fai qui? - chiesi stupefatto, non riuscendo nemmeno a credere all'esattezza della mia vista. Mi strofinai gli occhi con veemenza, ma a quanto pareva i miei occhi non mi avevano fuorviato. Jimin era davanti a me, in carne ed ossa, e mi aveva ben presto travolto con il suo corpo.

- Volevo vederti - mi rispose, con la voce che si alzava di due ottave. Immediatamente mi abbracciò con trasporto, imprigionando il mio collo con le sue braccia, e mi fece quasi capitolare a terra con la sua irruenza.

Per non farci rovinare entrambi a terra, mi aggrappai allo stipite della porta e mi appoggiai al muro dell'ingresso. Riuscii a stento a mantenere entrambi in piedi perchè Jimin si era buttato con tutto il suo peso contro il mio petto e non voleva sapere si staccarsi dal mio collo. Io non sapevo nemmeno dove mettere le mani, così le agitai per aria per qualche secondo e, alla fine, lo sorressi per la parte bassa della schiena.

- Jiminie, così non respiro - dissi, mentre tentavo di staccare il koala dalle sembianze umane da me. Le mie parole erano solo fiato sprecato: il biondo voleva solo stare appioppato a me e, anzi, strinse ancora di più le braccia attorno al mio corpo, col suo modo un po' possessivo ed impacciato.

- Non mi importa. Dove sei stato fino ad adesso? Ho provato a chiamarti una dozzina di volte - protestò il maggiore, con la voce ovattata poichè aveva il visto premuto contro il mio petto. Avrei voluto fissare il suo viso, probabilmente imbronciato, ed osservare come il suo labbro inferiore si protendeva naturalmente e leggermente verso l'esterno e la sua fronte si corrugava dal disappunto misto a gelosia. Sorrisi al solo pensiero, mentre abbassavo il volto verso i suoi capelli e ne accarezzavo la morbidezza con le labbra. 

- Mi si è scaricato prima mentre studiavo in biblioteca. Ovviamente mi sono dimenticato il carica batterie a casa, per cui non avevo modo di rispondere alle tue chiamate.. ma sopratutto, da quando ti comporti come una fidanzata psicopatica, Jiminie? - dissi divertito, soffocando una risata tra la sua soffice chioma dorata dal familiare profumo di fragola.

Jimin emise solo un grugnito che interpretai come un "si si, sono solo scuse". A quel punto staccò il suo volto dal mio petto e mi fissò con i suoi occhietti ridotti ad una fessura e color cioccolato fuso, tendente quasi al nero. Io quasi mi sciolsi vedendo il suo musetto adorabile e così, avvicinandomi al suo volto, catturai tra le mie labbra le sue imbronciate. Improvvisamente lui si agitò, tremando giusto un po', e poi si rilassò subito dopo, passando lentamente le sue dita tra le mia scapole. Io gli afferrai il volto con fermezza e, inclinando leggermente la testa, approfondii il bacio.

Tutta la stanchezza, che avevo accumulato durante la notte, scomparve come per magia. Sortilegio d'amore creato sapientemente da Jimin.

Shameless ~Jikook [completa].Where stories live. Discover now