Capitolo 3

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Lux Blaike.

Capitolo 3.

Cercai invana di dormire quella notte, ma per quanto io mi sforzassi non ci riuscii. Il solo pensiero di incontrare Harry Styles mi mandava in confusione. La mia testa era un miscuglio di sensazioni e pensieri che non avevo mai provato in vita mia. Avevo avuto solo un fidanzato, e più che altro stavamo insieme per semplice abitudine. Ci trovavamo bene insieme, ma non c'era quel qualcosa in più che posseggono le coppie davvero innamorate. Ci volevamo bene, tutto qui. Anche se il mio primo bacio era stato con lui, la mia prima volta anche, e tutte quelle cose da fidanzati che mi davano la nausea. Credevo di amarlo, ma l'amore è un'altra cosa: è sentirsi completi. Lui non mi dava questa sensazione. Anzi mi sentivo sempre fuori luogo ogni volta che uscivamo insieme e la gente ci guardava. Alla fine decidemmo di lasciarci. Lui aveva trovato qualcuno che gli dava 'di più', ed io ne ero felice. Così, mi ritrovai sola a 23 anni, e con un lavoro da favola. Mi sentivo completa nella mia incompletezza.

Quindi sinceramente non riuscivo a dare un nome a quel buco nello stomaco che mi tormentava, il sorriso da ebete in faccia e il nodo in gola. La mia testa era da qualche parte, in cerca di qualcosa a me sconosciuto. Mi sentivo davvero con la mente tra le nuvole.

《Lux! Sei in ritardo anche oggi?》la voce di Camilla mi riportò alla realtà. Per quanto tempo ero rimasta a fissare il soffitto? Mi alzai di scatto e guardai la sveglia.

《Merda!》imprecai correndo furiosamente in tutta la stanza.

Quando finalmente arrivai nel mio ufficio, Steve era accanto alla porta con un caffè caldo in mano per me. Adoravo Steve. Era un uomo tutto da sposare. Bello, alto, occhi grigi e terribilmente sexy. Ah, dimenticavo: single. Era incredibile, aveva solo 30 anni e non aveva trovato una donna che facesse a caso suo. Avevo già pensato che fosse gay, ma non avevo avuto ancora una conferma.

《Tesoro, calmati.》disse accompagnandomi dentro. Accesi il computer di tutta fretta per guardare le email e sordeggiai il buon caffè.

《Steve, tu non hai idea..》non mi lasciò finire la frase.

《Lux, tu hai bisogno di una sana scopata.》sospirò prima di lasciarmi senza parole e andò via. Mi accigliai per un momento piena di rabbia. Come si permetteva? Io non avevo bisogno di nulla!

《Ma tu guarda oh.》farfugliai tra me e me. La cartella delle email si aprì e lessi qualche annuncio pubblicitario, scorrendo però notai un'email da un utente sconosciuto che era arrivata da qualche minuto. L'aprii curiosa.

Da: Harry Styles.

A: Lux Blaike.

Oggetto: Cena.

Mi aspetto grande eleganza da una donna come lei, Signorina Lux. Una cena di lavoro che si rispetti ha bisogno di una presenza che si rispetti. Riceverà a breve un mio regalo, spero lo accetti con piacere.

H.

Rimasi sbalordita di fronte allo schermo del computer. Lo fissai per altri 5 minuti pieni indecisa su cosa fare. Un regalo? Ma faceva sul serio?

《Lux è arrivato questo per te.》Steve comparve sulla porta con un'enorme pacco bianco in mano. Mi guardò confuso e divertito allo stesso tempo. Poggiò il regalo sulla mia scrivania e rimase lì fermo, aspettando una mia reazione. Mi alzai riluttante e gli andai contro. Sfilai il nastro panna che avvolgeva il pacco e alzai il coperchio della scatola. C'era un vestito lungo, elegante e nero, pieno di pietre sulla scollatura abbastanza larga. Rimasi anche io immobile e senza una parola. Degluitii a fatica e presi il biglietto che c'era dentro.

Indossalo. H.

Molto schietto, diciamo. Guardai Steve e lui mi rispose facendo spallucce. Andò via lasciandomi da sola con i miei pensieri. Posai il vestito e il biglietti dentro la scatola e la chiusi. Dovevo scrivergli qualcosa? Dovevo ringraziarlo e basta? Ero in totale confusione. Io ero solo una scrittrice che doveva scrivere la sua biografia. Perché trattarmi in quel modo? Perché mi stava trattando come una delle sue innumerevoli donne? Voleva mostrarmi il suo lato 'romantico' per scrivere bene su di lui? Mi convinsi che forse era così.

Da: Lux Blaike.

A: Harry Styles.

Oggetto: Cena.

Grazie.

Riuscì a scrivere solo quello.

Finalmente dopo una giornata di pieno lavoro e lettura di un paio di romanzi di artisti emergenti ritornai a casa. Harry non mi aveva mandato nessun'altra email o messaggio. Non so perché, ma ero delusa. Mi aspettavo forse qualche altro messaggio.

Trovai Camilla che mi stava aspettando seduta sul divano. Era diciamo anche la sua serata. Lei mi avrebbe resa 'bellissima'. Anche se non lo ero affatto già di mio, ci sarebbe voluto un miracolo.

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