Capitolo 38

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Lux Blaike

Capitolo 38

Osservai Harry giocare con la piccola Mackenzie in camera sua. Era tranquillo, anzi, entrambi erano tranquilli. Mackenzie aveva ritrovato la sua serenità, sorrideva dolcemente ogni volta che le facevamo un complimento e ringraziava. Era rispettosa, intelligente e molto educata. Non mi sorprese più di tanto, avevo già capito che lei era una di quelle bambine che avevano solo bisogno di essere amate, e in cambio ti davano altro amore, forse più di quello che tu davi a loro. Il cuore si gonfiò in petto, quasi voleva scoppiare da così tanta dolcezza che vibrava in aria. Ero sicura che Harry fosse stato un buon padre, e questa situazione non tradì le mie aspettative. Ma ero preoccupata, e tanto agitata. Avevo paura che qualcuno potesse portarmi via questa mia bellissima nuova famiglia. Harry aveva sbagliato a portare Mackenzie qui, e c'erano conseguenze che andavano ben oltre le sue possibilità economiche. Harry non poteva comprare nessun assistente sociale, anche se aveva ragione. Mackenzie veniva trattata male in quella casa e una bambina non meritava di certo un trattamento del genere. Mi faceva rabbia solo al pensiero. Non ero arrabbiata contro la sua matrigna, ma Ben era l'oggetto di tutta la mia furia. Doveva essere lui a proteggere sua figlia dalle grinfie malefiche di sua moglie. Sembrava che Mackenzie fosse Cenerentola, quando il padre partì per paesi lontani e lei restò in casa con la sua matrigna e le sorelle che tanto la odiavano. Meno male che c'era la sua fata madrina, che in questo mondo ero proprio io. Grazie a lei ritornò a sorridere e incontrò il suo principe azzurro. Mi sentii responsabile di Mackenzie, e volevo donarle la felicità proprio come la fata madrina aveva fatto con Cenerentola. Era il mio compito, e di certo non avrei deluso la piccola. Mi venne un'idea.

《Harry, esco per un momento. Torno subito, okay?》Lui annuì mentre io lasciavo la stanza e mi preparavo per andare da Ben e mettere in chiaro la situazione. Presi le chiavi di casa e aprii la porta, ma in quel presico istante due poliziotti si presentarono davanti casa mia. Avevano l'aria minacciosa, e dietro di loro c'era Ben, infuriato.

《Stiamo cercando Harry Styles. È in casa?》domandò uno dei due. Deglutii a fatica, senza muovermi. Volevo mentirgli. Volevo urlare ad Harry di scappare via. Volevo correre da lui e fuggire via insieme.

《No, mi dispiace. Non è in casa.》tuonai forte affinché Harry potesse sentirmi.

《Possiamo entrare?》chiesero cordiali. Cercai di prendere tempo, ma uno dei due poliziotti spinto da Ben, mi scostò ed entrarono. Pregai che non trovassero nulla, né Harry, né Mackenzie. Rimasi immobile accanto all'ingresso con Ben mentre i poliziotti ispezionavano casa.

《Lo so che è qui, Lux. Finirai nei guai anche tu.》mormorò Ben, furioso.

《Non so di cosa tu stia parlando.》risposi, cercando di contenere l'ansia e la preoccupazione per Harry e Mackenzie.

《È mia figlia, lui non può fare un cazzo di nulla!》

《Mackenzie è tua figlia, Ben. Questo è vero, ma non toglie il fatto che tua moglie la maltratta. Potrei denunciarti per questo.》ribadii seria, a suo tono. Lui si accigliò.

《Non ti permettere, Lux. Mia moglie ha accettato Mackenzie e la tratta come se fosse sua figlia.》sbuffai.

《Non è vero. Io ed Harry abbiamo le prove.》

《Cosa?》mormorò incredulo. 《Non posso crederci. Harry mi ha spiato? Ha tenuto sotto controllo la mia famiglia?》scosse la testa. 《È un maniaco.》

《Harry tiene a Mackenzie più di te, Ben.》quelle parole taglienti lo ferirono nell'orgoglio. Era un padre. Un padre che non aveva capito fino in fondo sua figlia.

《Me la pagherà.》disse infine, mentre i due poliziotti si avvicinarono a noi.

《Non c'è nessuno in casa.》ci informarono. Sollevata, sospirai. Harry mi aveva sentito e aveva portato Mackenzie al sicuro, questo era ciò che contava.

《Lei però deve seguirci in centrale.》cosa? 《Ci dica il suo nome, per favore.》Eh? Perché dovevo seguirli? Che stava accadendo? Non avrei detto il mio nome neppure sotto tortura e non avrei neppure confessato informazioni su Harry. Potevano scordarselo.

《Lei è Lux Blaike.》disse Ben, notanto il mio silenzio glaciale.

《Benissimo. Signorina Blaike è pregata di seguirci senza opporre resistenza.》Annuii, ma promisi a me stessa che qualsisi cosa mi avessero chiesto, sarei rimasta muta.

Respirai a fatica quando mi sbatterono letteralmente oltre le sbarre. Mi sentii un animale chiuso in gabbia. Che avevo fatto? Se salvare una vita significava essere qui, la legge stava sbagliando. Io non avevo fatto nulla, e loro non avevano le prove per rinchiudermi qui dentro. La mia unica colpa era aver fatto fuggire Harry? No, quella era stata uma decisione giusta, anzi più che giusta. L'avrei rifatto mille volte per proteggere lui e Mackenzie, e poco importava se fossi rimasta qui anche mesi. Harry sarebbe venuto a tirarmi fuori di qui. Ne ero certa.

《Signorina Blaike, il comandante vuole parlare con lei.》un agente che si trovava di guardia aprì la cella e mi tirò fuori di lì. Ero pronta all'interrogatorio? Sì, e avrei risposto con il silenzio.

《Agente, la lasci andare.》Non potevo credere alle mie orecchie. Avrei riconosciuto ovunque quella voce. Era Dan, e sicuramente era stato Harry a mandarlo in mio aiuto.

《La Signorina Blaike..》l'agente non finì di parlare perché un uomo, abbastanza alto e robusto lo interruppe.

《La Signorina Blaike è libera, agente Stewart. La lasci andare.》lui annuì e lasciò immediatamente la sua presa sul mio braccio. Pensai che quell'uomo era il comandante, aveva tutta l'aria di esserlo.

《Mi scusi per l'inconveniente, Dan. Potete andare.》ci congedò cortesemente. Guardai Dan stupita, e mi fece cenno di stare in silenzio e seguirlo. Lo feci. Quando fummo fuori abbastanza lontani da quel posto, non potei che domandare dove fosse finito Harry, e se Mackenzie era ancora insieme a lui.

《Stanno bene.》disse, sorridendomi. 《Li stiamo per raggiungere.》Le mie labbra si curvarono in un sorriso felice, ansiosa di raggiungere il mio amore.

Lux Blaike.Where stories live. Discover now