Capitolo 10

47.6K 1.5K 237
                                    

Lux Blaike.

Capitolo 10

Rimasi immobile, a fissare i suoi occhi verdi pieni di curiosità e terrore. Mi aveva chiesto perché avessi paura dell'acqua ed io non ero ancora pronta per affrontare i miei demoni. Tutto era stato diverso da quel giorno, quando persi letteralmente la mia metà, la mia gemella: mia sorella Faye. Avevamo gli stessi occhi, gli stessi capelli, lo stesso corpo. E ogni volta che mi guardavo allo specchio vedevo lei, in quell'oceano che mi implorava aiuto. Basta. Era troppo. Scossi la testa energicamente per dimenticare quei ricordi che ancora facevano male. Era stata tutta colpa mia se lei era annegata.

《N-non fa nulla, Lux.》I miei occhi si abbassarono sulle sue labbra quando quelle parole uscirono dalla sua bocca. 《 Mi dispiace.》mormorò preoccupato. Dovevo avere un'espressione al quanto spaventata e priva di emozione. Le lacrime bruciavano, volendo uscire senza il mio permesso. Le trattenni per quanto tempo riuscii a farlo, ma mi fregarono ancora una volta. Lasciarono immediatamente i miei occhi e bagnarono le mie guance dandomi i brividi. Non avevo più pianto da quando Faye era morta, ed Harry c'era riuscito con un solo sguardo. Mi portai le mani agli occhi, nascondendomi per la vergogna. Ero stata una persona orribile, avevo lasciato Faye morire tra quelle onde, ed io, in quella spiaggia salva a osservare la scena, bloccata da qualcuno di invisibile che mi tratteneva fortemente, ancorata al terreno.

《Oh, cavolo. Vieni qui.》La voce di Harry ruppe la tempesta dentro la mia testa, e un calore familiare mi avvolse il corpo. Le sue mani calde si fissarono sui miei fianchi, e lasciai cadere la mia testa contro il suo petto, sconfitta. Era la prima volta che mi sentivo protetta tra le braccia di qualcuno. Era come se Harry avesse preso i miei ricordi e li avesse chiusi in un angolo remoto del mio cervello. Tutto era sparito tra le sue braccia, il senso di colpa, Faye, i miei demoni. Mi stava salvando dalla mia stessa vita, inconsapevolemente. Stava riportando la luce nell'oscurità, salvandomi con un solo abbraccio.

Sentii Harry mollare piano la presa, allontanandosi di qualche centimetro.

《Stringimi ancora, ti prego.》supplicai, egoista. Volevo sentirmi sollevata da tutti i miei pensieri per un attimo in più.

《Tutto il tempo che vuoi..》sussurrò al mio orecchio. 《Tutto il tempo che vuoi.》 ripeté dolcemente, nascondendosi sull'incavo del mio collo.

-

《Grazie, per prima.》farfugliai, ancora confusa. C'eravamo seduti sul divano in salotto dell'enorme villa di Harry, dopo aver cenato. Quando ero tornata in camera per asciugarmi dopo il terribile bagno in piscina, da sola, avevo coperto lo specchio con una coperta, per paura che Faye potesse ritornare ancora. Ma non lo aveva più fatto. Era come se Harry l'avesse momentaneamente allontanata da me.

《Scherzi? Non devi assolutamente ringraziarmi.》si accigliò, spostandosi ancora di più vicino a me. La sua presenza mi mandava in confusione il cervello, e non riuscivo neppure a pensare lucidamente. Era strano questo nostro 'rapporto'.

《Credimi, te lo devo.》ed era vero, mi aveva risollevato da quell'ammasso che avevo sul petto da tempo. Mi aveva fatto bene piangere.

《Piuttosto, visto che insisti così tanto, perché non mi ringrazi come si deve?》Cosa..? I suoi occhi erano dentro i miei, vogliosi di chissà cosa. Degluii a fatica, prima di realizzare cosa stesse facendo. Il suo viso si stava avvicinando lentamente al mio, in cerca delle mie labbra. Mi mancò l'aria per un attimo. Pensai in fretta, e poggiai il dito sulla sua bocca, allontanandolo.

《N-non..p-ossiamo.》balbettai, con le guance in fiamme. Mi alzai di scatto, mantenendo le opportune distanze.

《Adoro quando ti faccio arrossire, sei così tenera.》disse, ignorando il mio commento di prima. Scossi la testa, e sorrisi. Era così testardo, dio. Volevo ritornare in camera, ma avevo troppa paura di rimanere da sola.

Lux Blaike.Where stories live. Discover now