Capitolo 34

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Lux Blaike

Capitolo 34

Il sorriso di Ben Wilson illuminò tutto il corridoio mentre il corpo di Harry si irrigidì sotto il mio tocco. Era evidente che Ben avesse ragione, e che il test del DNA era solo una conferma. Mackenzie era una Wilson, e non una Styles. Harry batté la mano sulla spalla di Ben più di una volta, lasciando al suo cuore un'amarezza dolorosa. Notai che soffocò le lacrime ma non lo diede a vedere. Era dispiaciuto, e addolorato. Mackenzie non era sua figlia. Aveva vissuto per anni incolpandosi della sua mancanza di non avere un istinto paterno, e ora che lo aveva trovato, aveva perso la sua unica figlia. Com'era strana la vita, prima ti dava tutto e poi ti toglieva ogni cosa. Harry strappò dalle mani di Ben il foglio bianco, e si soffermò su quel incompatibile, accanto al suo nome. Fece a brandelli il pezzo di carta e lo consegnò a Ben.

《Congratulazioni.》disse, prima di voltarsi e raggiungere con passo svelto le scale. Feci per seguire Harry, ma Ben mi bloccò. Afferrò il mio polso e mi fece girare verso di lui.

《Mi dispiace, speravo fosse sua figlia, ma non è andata come credevo.》sbalordita, e senza parole, lasciai che fosse il silenzio ad essere padrone. Sperava fosse figlia di Harry? Perché? Quella mattina al collegio aveva lottato per sua figlia, ed ora aveva vinto. Avevo visto negli occhi di Ben la forza di un padre, quella che mancava adesso nel suo sguardo. Mackenzie aveva diritto ad avere una famiglia, e adesso non era più compito nostro anche se mi dispiaceva da morire. Amavo quella bambina, nonostante l'avessi incontrata solo una volta. Sentivo un legame invisibile con lei, qualcosa di indicibile. Forse, anzi ne ero proprio sicura, Mackenzie avrebbe trovato la sua felicità con me ed Harry, non con Ben, un padre che adesso non voleva più prendersi le proprie responsabilità. Semplicemente gli faceva comodo che fosse Harry a badare economicamente a Mackenzie.

《Perché?》domandai, duramente.

《Io ho una famiglia, mia moglie non vuole Mackenzie in casa.》cosa? Il problema non erano solo i soldi, ma anche la sua stupida moglie che non accettava la figlia del proprio marito avuta da una precedente relazione.

《Avete altri figli?》Ben annuì alla mia domanda, abbassando lo sguardo sul pavimento.

《Due, Farah e Rey.》rispose, cercando di trattenere tutta la sua frustrazione. Stava lottando contro una forza invisibile, indeciso su quale strada prendere.

《Sua moglie ama lei?》Ben si alzò velocemente, ormai di fronte a me.

《Non c'entra nulla.》scattò, preoccupato.

《Se sua moglie l'amasse, come lei crede, accetterebbe Mackenzie. Ma credo che vede quella bambina solo come una minaccia verso lei e i suoi figli. Ha paura che lei l'ami più dei suoi figli, finendo poi per trascurarli una volta avuta in casa.》spiegai la mia teoria, facendo bene attenzione alle parole che usavo. Era una situazione molto delicata, e bisognava andarci con i piedi di piombo.

《Io amo Farah e Rey come Mackenzie. Ma non posso andare contro mia moglie.》rispose, sicuro.

《Ci provi, Ben. Porti Mackenzie a casa sua e veda come va, non lo saprà mai se non lo vedrà con i propri occhi. Magari sua moglie si ricrederà. Mackenzie è una bambina dolcissima.》gli consigliai, impaziente di tornare da Harry.

《Non l'ha mai vista, non sa neppure che vado a trovarla. Si infurierebbe troppo.》sussurrò deluso. Sua moglie doveva essere proprio una stronza, pensai.

《Ben, mi ascolti. Se ama Mackenzie, è giusto darle una casa e una famiglia, e sopratutto un padre. La vada a prendere, qualsiasi cosa succeda.》Lui annuì, d'accordo con me.

《Grazie Signorina Lux, le devo un favore.》sorrise debolmente, mostrandomi un po' di felicità nei suoi occhi.

《Si figuri, Ben.》Lo salutai, lasciandolo lì, in mezzo al corridoio con la voglia di andare a prendere sua figlia e portarla a casa. Mi sentivo un angelo, o forse lo ero davvero. Non era poi stato così inutile rimanere viva quel giorno. Il mio destino era salvare la gente, salvare Harry, ricambiare il suo gesto. I ricordi si mossero velocemente dentro la mia mente, mostrandomi l'immagine di Faye, limpida e viva, e delle sue urla, forti e assordanti. Mi portai le mani alle orecchie quando lasciai l'ospedale, rannicchiandomi su me stessa, sul prato. Non riuscivo a fare un passo in più, i miei muscoli erano bloccati e la mia gola secca, incapace di urlare. Strinsi gli occhi, nascondendo la testa tra le gambe.

Aiutami, Lux! Aiutami!

Sto annegando!

Non respiro più!

La voce di Faye era chiara, come se fosse lì presente. Le sue urla divennero più forti e mi scoppiò la testa.

《Vai via!》urlai con tutta la voce che mi rimaneva in corpo.

Sono morta, è colpa tua!

Mi hai lasciata tra le onde del mare ad affogare.

Dovevi morire tu, non io!

《Basta Faye!!! Lasciami in pace!》Qualcuno mi strinse tra le sue braccia, sfiorandomi i capelli. Riconobbi l'odore della pelle di Harry, e respirai.

《Ci sono io qui, Lux. Non sei sola.》sussurrò con voce roca. Quando aprii gli occhi Faye era di fronte a me che rideva soddisfatta.

《Mandala via, Harry. Ti prego.》lo supplicai tra i singhiozzi. 《Non ce la faccio più.》

《La mando via, amore. Non preoccuparti.》annuii alla sua promessa, e mi rannicchiai contro il suo petto. Mi cullò dolcemente, e poi non sentii più nulla. La mano di Faye prese con forza la mia e mi trascinò sul fondo con lei.

"Lasciami, Faye!" mi opposi con resistenza. "No, tu vieni con me!" urlò, intensificando la sua stretta sulla sua mia mano.

"Harry ha bisogno di me! Non vado da nessuna parte!" ribadii, cercando di divincolarmi dalla sua presa.

"Sei già con me." rise.

Avevo perso i sensi tra le braccia di Harry.

Lux Blaike.Donde viven las historias. Descúbrelo ahora